1) Confronto Fra Condizionatori Portatili E Fissi
Quando arriva il caldo, la scelta tra un condizionatore portatile e uno fisso diventa una delle prime decisioni da prendere per chi vuole climatizzare la propria casa. Ma quale dei due conviene davvero? La risposta dipende da diversi fattori: grandezza degli ambienti, budget disponibile, possibilità di eseguire lavori murari, esigenze estetiche e anche contrattuali (ad esempio in caso di affitto).
Il condizionatore portatile ha il grande vantaggio di essere immediatamente utilizzabile, senza opere murarie, ed è trasportabile da una stanza all’altra. Tuttavia, i suoi limiti sono evidenti: potenza contenuta, efficienza inferiore e maggiore rumorosità. I portatili sono spesso utilizzati solo per stanze di piccole dimensioni, e il fatto di dover tenere una finestra socchiusa per il passaggio del tubo di scarico dell’aria calda ne riduce fortemente l’efficacia: l’aria calda che entra dall’esterno vanifica in parte il raffreddamento ottenuto.
Al contrario, i condizionatori fissi (di tipo split o multisplit) sono più potenti, silenziosi e efficienti. Possono raffrescare più ambienti contemporaneamente e funzionare anche in pompa di calore per il riscaldamento invernale. Il costo iniziale, comprensivo di installazione, è certamente più alto, ma va considerato come un investimento duraturo e che può aumentare anche il valore dell’immobile. In molti casi, grazie alle detrazioni fiscali (come il Bonus Casa 50% per ristrutturazioni), il costo effettivo si riduce notevolmente.
In termini di consumi, il condizionatore portatile è meno efficiente. A parità di potenza frigorifera, consuma più energia elettrica rispetto a un modello fisso, e la classe energetica è spesso inferiore (generalmente B o C contro A++ o A+++ dei fissi). Inoltre, i portatili hanno un compressore interno, che emette un rumore costante e fastidioso, specie in ambienti notturni.
In conclusione, salvo esigenze specifiche (affitti brevi, impossibilità di installazione, spazi piccoli o utilizzi occasionali), il condizionatore fisso è in generale la scelta migliore per chi cerca comfort, efficienza e silenziosità.
2) I Vari Tipi Di Condizionatori Fissi In Commercio
I condizionatori fissi si suddividono in due macro-categorie: monoblocco e split. I primi racchiudono tutto il sistema in un’unica unità, installata a parete e collegata con uno o due fori verso l’esterno. I secondi, invece, sono composti da un’unità interna e una esterna collegate da tubazioni per il fluido refrigerante. Quest’ultima soluzione è la più diffusa per uso residenziale.
Nel dettaglio, ecco le principali tipologie di condizionatori fissi:
- Split a parete: la configurazione più comune per appartamenti e villette. L’unità interna viene montata a parete in alto, spesso sopra una porta o una finestra, e distribuisce l’aria attraverso deflettori regolabili. L’unità esterna viene collocata su balconi, terrazze o a muro.
- Multisplit: un solo motore esterno è collegato a due o più unità interne. Questa soluzione è perfetta per chi desidera raffrescare più ambienti senza dover installare più unità esterne, soluzione spesso impossibile in condomini o edifici storici.
- A cassetta: utilizzati in ambienti commerciali o uffici, hanno una distribuzione dell’aria a 360° e vengono montati in controsoffitti. Sono potenti e ben integrabili a livello estetico.
- A canalizzazione: ideali per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni importanti, dove si prevede un impianto canalizzato centralizzato che distribuisce l’aria in ogni stanza attraverso bocchette a soffitto o parete. L’estetica è ottima, ma i costi e la complessità sono maggiori.
- A pavimento o soffitto: più rari in ambito domestico, ma utilizzati in grandi ambienti o dove non è possibile installare unità a parete.
In ogni caso, la scelta del tipo di unità va fatta valutando la superficie da climatizzare, l’estetica desiderata, la rumorosità tollerabile e il budget disponibile. Tutti i condizionatori fissi devono essere installati da tecnici abilitati F-Gas e devono essere registrati nel portale FGAS.it con certificazione dell’impianto.
3) I Condizionatori Monoblocco E Gli Split
I condizionatori monoblocco fissi rappresentano una via di mezzo tra i portatili e gli split. Sono costituiti da un’unica unità da installare su parete perimetrale, nella quale si trovano compressore, ventilatore, scambiatore e filtri. Non necessitano di unità esterna, ma richiedono comunque fori nel muro per lo scambio d’aria con l’esterno.
Il vantaggio di questa soluzione è che non richiede opere murarie complesse e può essere installata anche in edifici vincolati o dove le facciate non possono essere alterate. Tuttavia, rispetto a un sistema split:
- hanno maggiore rumorosità (perché il compressore è interno),
- una minore efficienza energetica,
- e una capacità limitata nel raffrescare ambienti ampi.
I condizionatori split, invece, sono composti da due unità distinte: una interna (evaporatore) e una esterna (compressore e condensatore), collegate da un tubo in rame coibentato e da cavi elettrici. Questa configurazione consente:
- basso livello di rumore interno,
- alta efficienza (classi A++/A+++),
- ampia disponibilità di potenze da 7000 a oltre 24000 BTU/h,
- e la possibilità di gestire più ambienti contemporaneamente.
La tecnologia inverter permette inoltre di modulare la potenza in funzione del bisogno reale, evitando sprechi e garantendo temperature più stabili.
Se siete indecisi, un tecnico può effettuare un sopralluogo gratuito per valutare la potenza necessaria in base ai metri quadrati, all’isolamento termico, all’esposizione solare e ad altri fattori.
4) Risparmiare Con Timer, Termostato, Inverter, Etc.
I condizionatori possono incidere notevolmente sui consumi elettrici di una casa, soprattutto se mal gestiti. Tuttavia, con pochi accorgimenti e con l’aiuto della tecnologia moderna, è possibile risparmiare fino al 30-40% dei consumi.
Ecco come fare:
- Timer programmabile: permette di accendere e spegnere l’impianto in orari prestabiliti, evitando di lasciarlo acceso inutilmente durante l’assenza da casa.
- Termostato digitale: consente di impostare una temperatura target (ideale tra 25 e 27 °C d’estate) mantenendola costante senza oscillazioni che aumentano i consumi.
- Tecnologia inverter: invece di accendere e spegnere continuamente il compressore, l’inverter ne regola la velocità, mantenendo costante la temperatura desiderata con un consumo molto inferiore rispetto ai vecchi modelli ON/OFF.
- Modalità deumidificazione: nei giorni umidi ma non troppo caldi, la funzione di sola deumidificazione garantisce comfort con consumi ridotti rispetto alla modalità di raffrescamento.
- Isolamento termico e schermature solari: tende esterne, tapparelle abbassate nelle ore più calde e vetri basso-emissivi aiutano a ridurre il calore entrante e quindi il lavoro richiesto al condizionatore.
- Manutenzione periodica: filtri puliti, unità libera da ostacoli, e controlli periodici sul livello del gas refrigerante migliorano l’efficienza energetica e riducono il rischio di guasti.
Infine, si ricorda che tutti gli apparecchi di nuova generazione devono riportare l’etichetta energetica europea, che indica la classe (da G a A+++) e il consumo annuo stimato. Scegliere un condizionatore in classe A+++ con inverter può ridurre la bolletta anche del 40% rispetto a un vecchio apparecchio in classe C.
5) Come Scegliere Dei Condizionatori D’Aria Silenziosi
La silenziosità è oggi una delle caratteristiche più apprezzate nei condizionatori, soprattutto in ambienti notturni, camere da letto o sale lettura. Un condizionatore troppo rumoroso può compromettere il comfort anche se è tecnicamente efficiente.
I valori da controllare sono:
- Decibel (dB) dell’unità interna in modalità silenziosa: i migliori modelli scendono sotto i 19-20 dB, simili a un fruscio di foglie.
- Decibel dell’unità esterna: soprattutto in condominio, è importante che non superi i 40-45 dB per non disturbare i vicini.
- Presenza di modalità notturna o “sleep mode”, che riduce il rumore e regola la temperatura automaticamente.
La tecnologia inverter è fondamentale anche per la silenziosità, perché evita i continui “clac” di accensione/spegnimento del compressore tipici dei vecchi modelli. Inoltre, ventole e compressori sono progettati per operare a velocità variabile, con curve di funzionamento ottimizzate per il comfort acustico.
Un condizionatore rumoroso è spesso indice di:
- Qualità costruttiva scadente,
- Scarso isolamento acustico interno,
- O semplicemente di modello non adatto al contesto in cui viene utilizzato.
Chi cerca la massima silenziosità dovrebbe puntare su marchi noti (Mitsubishi, Daikin, Panasonic, LG, Toshiba, ecc.), modelli certificati con etichetta acustica e leggere con attenzione le specifiche tecniche.
Una strategia interessante è installare il climatizzatore in una stanza adiacente, lasciando le porte interne aperte: l’aria fresca si diffonderà lentamente anche negli altri ambienti, mentre le pareti attenueranno il rumore della ventola interna. È un compromesso valido per chi è molto sensibile al rumore.
Conclusione
Condizionatore portatile o fisso? La risposta non è universale, ma orientata a scelte consapevoli. Se si cerca comodità immediata, mobilità e non si vuole (o non si può) fare installazioni murarie, il portatile può essere una soluzione temporanea. Ma per chi cerca comfort stabile, silenziosità, efficienza energetica e risparmio nel lungo periodo, il condizionatore fisso (preferibilmente split con inverter) è la scelta più razionale.
La climatizzazione non va affrontata con leggerezza: è un investimento a lungo termine che coinvolge salute, bolletta, valore dell’immobile e vivibilità degli ambienti. Affidarsi a marchi affidabili, scegliere modelli ad alta efficienza e installatori qualificati sono i passi giusti per ottenere un impianto che duri, consumi poco e migliori davvero la qualità della vita.