1) Il Costo Delle Batterie Per Il Fotovoltaico
Nel panorama dell’energia solare, le batterie rappresentano una delle voci di costo più rilevanti e allo stesso tempo più controverse. Mentre il costo dei moduli fotovoltaici è progressivamente calato nel tempo, quello dei sistemi di accumulo è rimasto relativamente elevato, anche se negli ultimi anni si è registrato un progressivo ribasso, soprattutto grazie alla diffusione delle batterie al litio.
Attualmente, il prezzo medio di un sistema di accumulo domestico varia tra i 700 e i 1.200 euro per kWh installato, a seconda della tecnologia, della marca e delle caratteristiche specifiche (ad es. se è integrato con inverter, dotato di BMS avanzato, espandibile, ecc.). In termini pratici, un impianto con 5 kWh di accumulo può costare dai 3.500 ai 6.000 euro, mentre uno da 10 kWh può superare anche i 9.000 euro chiavi in mano.
Questi prezzi includono generalmente:
- la batteria (al litio, AGM o gel);
- l’elettronica di controllo (sistemi BMS, monitoraggio da remoto);
- l’installazione;
- le certificazioni;
- l’integrazione con l’impianto fotovoltaico esistente o nuovo.
Come riferimento indicativo, possiamo ancora considerare valida la stima di circa 1.000 €/kWh, ma è importante precisare che oggi il mercato è molto più articolato e offre una varietà di soluzioni adatte a esigenze e budget differenti.
Tuttavia, il costo iniziale non è l’unico parametro da valutare: bisogna sempre considerare anche la durata utile, il numero di cicli garantiti, la profondità di scarica (DoD), l’efficienza del sistema e, soprattutto, il risparmio reale ottenibile attraverso l’autoconsumo differito. In linea generale, l’investimento in batterie diventa più vantaggioso quando si riesce a raggiungere un autoconsumo superiore al 70%, riducendo fortemente il prelievo di energia dalla rete e aumentando l’indipendenza energetica.
Per valutare se il costo dell’accumulo fotovoltaico è giustificato, occorre quindi calcolare il tempo di rientro dell’investimento (payback period) e confrontarlo con la durata garantita del sistema di accumulo. Attualmente, per molte famiglie, il payback si colloca tra 8 e 12 anni, a fronte di una durata media di 10-15 anni (per le batterie al litio). Le batterie al piombo, sebbene meno costose, hanno una vita più breve (5-8 anni) e prestazioni inferiori.
2) Perché Installare Le Batterie Di Accumulo
L’installazione di un sistema di accumulo ha motivazioni che vanno ben oltre la sola convenienza economica. Essa rappresenta un tassello fondamentale nella transizione energetica e nella costruzione di un’abitazione sempre più indipendente e resiliente.
Il vantaggio più immediato è quello di aumentare l’autoconsumo: senza batterie, gran parte dell’energia prodotta dai pannelli solari nelle ore centrali del giorno viene immessa in rete e poi, nelle ore serali o notturne, viene riacquistata dalla rete a un prezzo ben più alto. Oggi non esiste più lo “scambio sul posto”, ma il cosiddetto servizio di autoconsumo con cessione (ex RID), che compensa solo parzialmente l’energia non autoconsumata. In altre parole, vendere energia alla rete non è economicamente vantaggioso quanto consumarla direttamente.
Le batterie consentono di immagazzinare l’energia in eccesso prodotta durante il giorno e di utilizzarla quando serve, riducendo al minimo l’energia acquistata dalla rete. Questo “spostamento temporale” del consumo porta a risparmi tangibili sulla bolletta e riduce l’impatto delle variazioni di prezzo dell’energia.
Un secondo vantaggio è la continuità del servizio in caso di blackout. Alcuni sistemi di accumulo, detti “ibridi” o “stand-alone”, sono in grado di continuare a fornire elettricità alla casa anche quando la rete è assente, garantendo l’alimentazione dei carichi essenziali (frigorifero, luci, modem, pompe, ecc.). Questo aspetto è particolarmente rilevante per chi vive in zone soggette a interruzioni frequenti o per chi ha bisogno di continuità elettrica (lavoro da remoto, apparecchi elettromedicali, ecc.).
Infine, c’è l’aspetto ecologico: maggiore autoconsumo significa minore dipendenza da fonti fossili, minore carico sulla rete elettrica nazionale e maggiore stabilità del sistema complessivo.
In molte Regioni italiane, l’interesse per le batterie è sostenuto anche da incentivi pubblici, come bandi a fondo perduto (ad esempio in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Sardegna, ecc.), che possono coprire fino al 90% della spesa.
3) La Durata Delle Batterie Fotovoltaiche A Ciclo Profondo
Il ciclo di vita di una batteria per fotovoltaico varia sensibilmente in base al tipo di tecnologia, all’utilizzo e alla qualità dei componenti. Le batterie a ciclo profondo, pensate per l’accumulo, sono progettate per essere caricate e scaricate frequentemente, ma anche per durare nel tempo. La loro longevità dipende da numerosi fattori:
- Tipo di batteria:
- Le batterie al piombo-acido durano circa 1.000-1.500 cicli (5-7 anni);
- Le AGM e le GEL arrivano a 2.000 cicli con scariche parziali;
- Le batterie al litio (LiFePO₄) superano i 5.000-6.000 cicli, con una vita utile anche di 15-20 anni.
- Profondità di scarica (DoD):
Più una batteria viene scaricata profondamente, più si accorcia la sua vita utile. Per le piombo-acido è raccomandato non superare il 50% DoD, mentre le litio possono tollerare anche l’80-90%. - Temperatura di esercizio:
Le alte temperature accelerano l’invecchiamento chimico delle batterie, mentre temperature troppo basse riducono le prestazioni. L’intervallo ideale è tra 15 e 25 °C. - Sovraccarica o scarica profonda:
Entrambi i fenomeni sono pericolosi. È fondamentale che l’impianto sia dotato di regolatori di carica (MPPT) o BMS avanzati, in grado di gestire la batteria evitando errori che ne compromettano la durata. - Manutenzione e uso corretto:
Alcuni modelli, come quelli flooded al piombo, richiedono rabbocchi periodici di elettrolita e controlli sulle tensioni. I modelli sigillati o al litio non richiedono interventi.
Una batteria ben dimensionata e ben gestita può quindi durare anche oltre un decennio, rendendo l’investimento iniziale sostenibile nel tempo. È importante però che la capacità dell’accumulo sia proporzionata ai consumi reali: installare una batteria troppo grande per un impianto sottodimensionato porterà a cicli di carica/scarica incompleti, mentre una batteria troppo piccola andrà incontro a stress termici ed elettrici.
4) Meglio Installare Le Batterie All’Esterno O All’Interno?
La collocazione fisica del sistema di accumulo è un aspetto spesso trascurato, ma che influisce direttamente su prestazioni, durata e sicurezza. In linea di principio, l’installazione in ambienti interni è preferibile, perché permette un maggiore controllo della temperatura e una minore esposizione a umidità, polveri, intemperie e agenti corrosivi.
Un locale adatto all’installazione di batterie fotovoltaiche deve avere le seguenti caratteristiche:
- Buona ventilazione naturale o forzata, per evitare l’accumulo di gas (idrogeno e ossigeno) in caso di surriscaldamento;
- Temperatura stabile, tra i 15 e i 25 °C;
- Protezione da infiltrazioni d’acqua, polvere, animali, gelo e calore eccessivo;
- Spazio sufficiente per manutenzione e ispezione;
- Possibilità di disconnessione rapida in caso di emergenza.
Nel caso in cui non sia disponibile un ambiente interno adatto, le batterie possono essere installate anche all’esterno, ma solo se si usano contenitori certificati IP65 o superiori, dotati di sistemi di ventilazione, coibentazione e protezione da sole diretto e umidità.
Va inoltre tenuto presente che, anche se le batterie sigillate (AGM, GEL, Litio) sono più sicure e possono essere montate in spazi chiusi, rilasciano comunque gas in caso di guasto o stress termico. Per questo, la ventilazione rimane essenziale anche in ambienti chiusi.
Infine, in alcune installazioni è previsto l’uso di accumuli modulari da parete (come Tesla Powerwall, Sonnen, Huawei Luna, ecc.), progettati per essere esteticamente integrati e facilmente accessibili. In questi casi, la progettazione dell’impianto deve essere eseguita da tecnici certificati, con attenzione particolare alle normative CEI 0-21 e alle direttive del GSE.
5) La Scelta Fra I Due Tipi Di Batterie Sigillate: AGM O A Gel?
Tra le batterie al piombo sigillate, le due principali tecnologie impiegate per l’accumulo fotovoltaico sono le AGM (Absorbent Glass Mat) e le batterie a gel. Entrambe offrono vantaggi rispetto ai modelli flooded, ma presentano differenze rilevanti in termini di prestazioni, costo e applicazioni.
Batterie AGM:
- L’elettrolita è assorbito in un separatore in fibra di vetro, il che le rende sicure, robuste e senza manutenzione.
- Sono in grado di erogare correnti elevate, quindi adatte per impianti con carichi elettrici intensi (pompe, motori).
- Tollerano cicli profondi ma non frequenti: quindi ideali per usi intermittenti, backup o sistemi misti.
- Durata media: 4-7 anni con uso corretto.
- Costo: inferiore rispetto alle GEL o al litio.
Batterie a Gel:
- L’elettrolita è miscelato con silice per formare un gel denso, che previene perdite e migliora la resistenza agli urti.
- Molto resistenti a temperature estreme e scariche profonde frequenti.
- Offrono una maggiore stabilità nel tempo, ma sono più sensibili ai sovraccarichi: richiedono regolatori di carica ben tarati.
- Durata media: 5-8 anni.
- Costo: circa il 10-15% superiore rispetto alle AGM.
Entrambe possono essere installate in qualsiasi posizione e sono considerate sicure per ambienti chiusi (con ventilazione). Tuttavia, stanno progressivamente lasciando spazio alle batterie al litio, più leggere, con maggiore densità energetica, cicli più numerosi e zero manutenzione. Queste ultime rappresentano oggi lo standard di riferimento per impianti residenziali di nuova generazione.
Conclusione
Il costo delle batterie fotovoltaiche è ancora oggi uno degli elementi più rilevanti e discussi nella realizzazione di un impianto con accumulo. Tuttavia, con la progressiva riduzione dei prezzi, l’aumento dell’efficienza, la disponibilità di incentivi e la crescente importanza dell’autoconsumo, investire in batterie sta diventando una scelta sempre più razionale e strategica.
La valutazione va fatta caso per caso, considerando il profilo di consumo, l’autonomia desiderata, il tipo di impianto, le condizioni climatiche e l’accesso agli incentivi regionali. Con una progettazione adeguata, le batterie possono trasformare un normale impianto fotovoltaico in una centrale domestica intelligente, capace di garantire risparmio, sicurezza e sostenibilità nel lungo periodo.