1) Guida Alla Scelta Di Una Pompa Di Calore
La scelta di una pompa di calore rappresenta un passo importante per chi desidera ottimizzare il comfort termico della propria abitazione riducendo al contempo i consumi energetici. Tuttavia, non si tratta di una decisione da prendere a cuor leggero: è fondamentale che la scelta sia guidata da un’analisi precisa delle esigenze specifiche dell’edificio e degli utenti. La stima dei carichi termici – ovvero la quantità di energia necessaria per riscaldare e raffrescare la casa – deve essere effettuata da un professionista, mediante un calcolo termotecnico conforme alla norma UNI/TS 11300.
I principali fattori che determinano la potenza necessaria della pompa di calore sono:
- La superficie in metri quadrati da riscaldare o raffrescare;
- Il grado di isolamento termico dell’edificio;
- L’esposizione solare e la zona climatica;
- Il tipo di impianto di emissione (pavimento radiante, radiatori, fan coil);
- La temperatura di mandata richiesta.
Una pompa di calore sovradimensionata comporta sprechi e costi inutili; una sottodimensionata, invece, non garantirà comfort termico nei periodi critici. È quindi essenziale progettare l’impianto con attenzione.
I costi variano ampiamente a seconda della tecnologia e della potenza richiesta. In linea di massima, per un impianto residenziale si va dai 4.000 € per pompe di calore aria-aria split fino ai 12.000-18.000 € per impianti aria-acqua ad alta efficienza con accumulo integrato, installazione inclusa. I sistemi geotermici o acqua-acqua possono costare anche il doppio, ma offrono efficienze superiori.
Dal punto di vista operativo, i vantaggi sono notevoli: una pompa di calore, nel riscaldamento invernale, può ridurre i costi energetici del 50-70% rispetto a una caldaia tradizionale. L’economia dipende dal COP dell’apparecchio, ma anche dal costo dell’energia elettrica e del gas nella zona di installazione.
Un’ulteriore considerazione riguarda la possibilità di accedere agli incentivi. Fino al 2024 era disponibile il Superbonus 110%, ora ridimensionato. Tuttavia, per il 2025 resta attivo l’incentivo Conto Termico 2.0 gestito dal GSE e la detrazione fiscale al 65% per la riqualificazione energetica (Ecobonus), oltre ad agevolazioni regionali e comunali.
2) I Vari Tipi Di Pompe Di Calore
Le pompe di calore si classificano in base al tipo di sorgente fredda da cui estraggono calore e al tipo di fluido o ambiente che riscaldano (pozzo caldo). Le principali tipologie sono:
Pompa di calore aria-aria
È il sistema più semplice e diffuso, particolarmente usato nei climatizzatori a split. Preleva calore dall’aria esterna e lo cede all’aria interna, sia per riscaldare che per raffrescare. Ha un basso costo d’installazione e buona efficienza fino a temperature esterne di circa 4-5 °C. In zone molto fredde, le prestazioni decadono.
Pompa di calore aria-acqua
Preleva calore dall’aria esterna e lo cede a un circuito idraulico che alimenta radiatori, fan coil o impianti radianti. È la scelta preferita per le ristrutturazioni e le nuove costruzioni in classe energetica elevata. Può anche produrre acqua calda sanitaria (ACS).
Pompa di calore acqua-acqua
Sfrutta l’energia termica dell’acqua di falda o di corsi d’acqua. Richiede perforazioni, pozzi o sistemi di captazione con autorizzazioni specifiche. L’efficienza è molto alta e stabile nel tempo, ma i costi iniziali sono elevati.
Pompa di calore terra-acqua (geotermica)
Sfrutta il calore del sottosuolo, che mantiene temperature costanti tutto l’anno (10-15 °C già a pochi metri di profondità). È il sistema più efficiente ma anche quello con i costi d’installazione più alti (sonde verticali o orizzontali, scavi, permessi, etc.).
Ibride o bivalenti
Combinano pompa di calore e caldaia a condensazione, utilizzando la fonte più efficiente a seconda delle condizioni climatiche. Sono utili in abitazioni già dotate di impianti a radiatori ad alta temperatura.
In generale, maggiore è la stabilità termica della sorgente fredda, maggiore sarà l’efficienza dell’impianto. Tuttavia, anche i costi e la complessità di installazione aumentano.
3) Vantaggi Delle Pompe Di Calore
Le pompe di calore offrono numerosi vantaggi, sia in termini ambientali che economici. Il principale punto di forza è la capacità di trasferire più energia termica rispetto all’energia elettrica consumata. Grazie a un ciclo termodinamico basato sul principio della compressione e espansione di un fluido refrigerante, riescono a fornire 3, 4 o perfino 5 kWh termici per ogni kWh elettrico assorbito.
Questo si traduce in:
- Elevata efficienza energetica: molto superiori alle caldaie a gas, alle stufe elettriche o ad altri sistemi resistivi.
- Riduzione delle emissioni di CO₂: non utilizzando combustibili fossili in loco, sono perfette per le strategie di decarbonizzazione domestica.
- Compatibilità con il fotovoltaico: l’energia elettrica può essere autoprodotta, portando a un modello di autoconsumo ideale.
- Versatilità: un unico impianto può riscaldare in inverno, raffrescare in estate e fornire acqua calda sanitaria tutto l’anno.
- Sicurezza: l’assenza di fiamme vive, combustione o gas combustibili rende il sistema più sicuro, soprattutto in edifici con bambini o anziani.
- Comfort abitativo: il calore emesso è distribuito uniformemente, in particolare negli impianti radianti, senza correnti convettive fastidiose.
Un vantaggio spesso trascurato è anche la riduzione della manutenzione: le pompe di calore hanno meno parti soggette a usura rispetto a una caldaia tradizionale. Inoltre, non producendo fumi, non necessitano di canne fumarie né di controlli periodici sui fumi di combustione.
4) Il COP Delle Pompe Di Calore Elettriche E A Gas
Il COP (Coefficient of Performance) è l’indicatore principale per valutare l’efficienza energetica di una pompa di calore nel riscaldamento. Si definisce come il rapporto tra l’energia termica prodotta e l’energia elettrica assorbita:
COP = kWh termici / kWh elettrici
In condizioni standard (7 °C esterni / 35 °C mandata), una pompa di calore elettrica di buona qualità ha un COP tra 3 e 4,5. Alcuni modelli top di gamma raggiungono valori anche superiori in condizioni ottimali.
Per sistemi a gas, non si usa il COP ma il GUE (Gas Utilization Efficiency), che rappresenta l’equivalente del rendimento, ma calcolato sul potere calorifico inferiore del metano. Un GUE di 1,4 equivale a un rendimento del 140%, superiore alla classica caldaia a condensazione (che arriva all’85-95%).
Il COP varia in funzione della temperatura esterna e della temperatura richiesta dal sistema di riscaldamento. Più è bassa la temperatura della sorgente fredda e più è alta la temperatura di mandata, minore sarà il COP.
Ecco perché è importante progettare sistemi a bassa temperatura di esercizio (impianti radianti a pavimento o parete, fan coil) e possibilmente in zone climatiche temperate.
Infine, per valutare le prestazioni reali su base annuale si utilizza il SCOP (Seasonal Coefficient of Performance), che tiene conto dell’intero ciclo stagionale. È questo il parametro che appare nelle etichette energetiche dal 2013 in poi.
5) L’Indice Di Efficienza Energetica (EER) Nei Sistemi Di Raffrescamento
Nel funzionamento estivo, le pompe di calore operano in modalità inversa: estraggono il calore dagli ambienti interni e lo cedono all’esterno. In questo caso, il parametro di efficienza è l’EER (Energy Efficiency Ratio), analogo al COP ma riferito al ciclo frigorifero.
EER = kWh frigoriferi / kWh elettrici
Ad esempio, un sistema che fornisce 3.500 W frigoriferi consumando 1.000 W ha un EER di 3,5. Anche per l’EER esiste una versione stagionale: il SEER (Seasonal Energy Efficiency Ratio), obbligatorio per i climatizzatori dal 2013.
I valori tipici dell’EER per pompe di calore elettriche di buona qualità variano tra 3 e 5. Per i climatizzatori residenziali in classe A++ o A+++, il SEER può raggiungere valori superiori a 6, indicando un’efficienza molto elevata.
A differenza del riscaldamento, in raffrescamento i rendimenti sono generalmente più alti e più stabili, dato che l’aria interna è sempre a 24-27 °C, mentre l’aria esterna, sebbene calda, non comporta escursioni estreme.
Le pompe di calore a gas non sono generalmente utilizzate per il raffrescamento, quindi per esse l’EER non si applica.
6) Confronti, Costi, Incentivi E Considerazioni Finali
Scegliere la migliore pompa di calore dipende non solo dalle prestazioni energetiche, ma anche da fattori economici e normativi.
Confronto economico:
- Riscaldamento con caldaia a gas: 0,10-0,13 €/kWh termico;
- Riscaldamento con pompa di calore COP 3,5 (con energia elettrica a 0,27 €/kWh): circa 0,077 €/kWh termico;
- Riscaldamento con stufa elettrica (COP 1): 0,27 €/kWh termico.
Chiaramente, una pompa di calore efficiente consente un risparmio significativo rispetto alle soluzioni tradizionali.
Incentivi 2025:
- Ecobonus 65%: per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore;
- Conto Termico 2.0: incentivo diretto erogato dal GSE, fino al 65% della spesa sostenuta;
- Bonus Casa 50%: cumulabile con altri lavori di ristrutturazione;
- IVA agevolata 10%: su materiali e manodopera per lavori di riqualificazione.
È importante verificare la compatibilità degli interventi con le detrazioni disponibili, e affidarsi a professionisti per la corretta presentazione delle pratiche ENEA o GSE.