Quanta Corrente Consuma Una Pompa Di Calore

1) Qual È Il Consumo Elettrico Di Una Pompa Di Calore

Le pompe di calore sono dispositivi in grado di trasferire energia termica da una sorgente a bassa temperatura (aria, acqua o terreno) a un ambiente interno da riscaldare o raffrescare, utilizzando energia elettrica come forza motrice. Per quanto possano essere molto efficienti, restano comunque apparecchi che incidono in maniera significativa sui consumi energetici domestici, soprattutto nei mesi invernali.

Il consumo elettrico di una pompa di calore dipende principalmente da:

  • La potenza termica nominale (espressa in kW),
  • La temperatura esterna,
  • Il tipo di pompa di calore (aria-aria, aria-acqua, geotermica, ecc.),
  • Il tempo di funzionamento giornaliero,
  • Il dimensionamento dell’impianto rispetto alle reali esigenze,
  • Il tipo di distribuzione del calore (es. pavimento radiante vs termosifoni).

Prendiamo come riferimento una pompa di calore aria-acqua da 5 kW, dimensionata per riscaldare un appartamento da 100-120 mq con buon isolamento. Tale impianto, in condizioni medie, consuma tra 500 e 2.000 W in funzione della richiesta di calore e delle condizioni climatiche esterne. L’assorbimento iniziale può essere elevato, fino a 2 kWh nella prima ora, quando l’ambiente è freddo e occorre un rapido incremento di temperatura. Successivamente, il sistema si stabilizza, e il consumo si riduce a circa 0,5-1 kWh/ora.

Nel corso di una stagione invernale di 6 mesi, per un’abitazione di medie dimensioni, si possono registrare consumi dell’ordine di 900-1.200 kWh al mese. Ciò significa che in 6 mesi si possono superare i 6.000 kWh complessivi, con una spesa che, al costo medio attuale dell’energia elettrica di circa 0,30 €/kWh (comprensivo di imposte e oneri di sistema), può arrivare a 1.800 euro, se l’impianto è l’unico sistema di riscaldamento.

Tuttavia, una parte di questi consumi può essere compensata tramite l’uso di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, che permettono di alimentare parzialmente la pompa di calore con energia autoprodotta. In questo caso, il costo in bolletta può scendere sensibilmente.

 

2) Il Coefficiente Di Prestazione (COP)

Per valutare l’efficienza di una pompa di calore si utilizza il Coefficiente di Prestazione (COP), che rappresenta il rapporto tra l’energia termica erogata all’ambiente e l’energia elettrica assorbita dal sistema.

Un COP pari a 3,5, ad esempio, significa che per ogni kWh elettrico consumato, la pompa fornisce 3,5 kWh termici all’impianto. Ovviamente, questo valore varia in base alla temperatura dell’aria esterna, al salto termico richiesto, alla tecnologia della macchina e al tipo di distribuzione interna (es. termosifoni, ventilconvettori, pannelli radianti, ecc.).

Esistono due principali modalità di misurazione dell’efficienza:

  • COP istantaneo: calcolato in un determinato momento e in specifiche condizioni.
  • SCOP (Seasonal Coefficient of Performance): è la media stagionale dei COP, ed è l’indice oggi più utilizzato per confrontare diversi modelli. Uno SCOP superiore a 4 è indice di buona efficienza per l’intera stagione.

L’uso del COP non è solo tecnico, ma può anche essere declinato in chiave economica, per capire se conviene utilizzare una pompa di calore rispetto a un impianto tradizionale. In questo caso si parla di COP economico:

COP economico = Costo dell’energia termica alternativa (es. gas metano) / Costo dell’energia elettrica

Se, ad esempio, il gas metano costa 0,10 €/kWh e l’elettricità 0,30 €/kWh, allora la pompa di calore è conveniente solo se ha un SCOP superiore a 3, altrimenti il sistema a gas risulta più economico.

Va comunque sottolineato che un impianto a pompa di calore, se ben dimensionato e abbinato a un impianto radiante, è quasi sempre conveniente, anche dal punto di vista ambientale, perché non produce emissioni dirette in atmosfera.

 

3) I Principali Vantaggi Delle Pompe Di Calore

L’interesse crescente verso le pompe di calore non è casuale: oltre all’elevata efficienza energetica, questi impianti offrono numerosi benefici, tanto dal punto di vista economico quanto da quello ambientale e funzionale.

  1. Efficienza superiore rispetto ai sistemi tradizionali:
    Una pompa di calore può avere un rendimento stagionale (SCOP) 3-5 volte superiore rispetto a una resistenza elettrica. Questo si traduce in un risparmio diretto sulla bolletta per ogni kWh di calore prodotto.
  2. Funzione duale: riscaldamento e raffrescamento:
    Un unico impianto può gestire sia il riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo (nelle versioni reversibili), offrendo un comfort integrato tutto l’anno.
  3. Nessuna combustione locale e zero emissioni dirette:
    L’assenza di fiamme e scarichi rende la pompa di calore particolarmente sicura. Non ci sono emissioni di CO₂ o ossidi di azoto in ambiente domestico, né rischio di fughe di gas.
  4. Compatibilità con energie rinnovabili:
    Le pompe di calore sono perfettamente integrabili con impianti fotovoltaici. In presenza di un accumulo ben dimensionato, è possibile coprire buona parte dei consumi termici della casa con energia autoprodotta.
  5. Umidità controllata e miglior qualità dell’aria:
    Le pompe di calore aiutano a mantenere l’umidità dell’aria in un intervallo ottimale (40-60%), a vantaggio del comfort e della salute.
  6. Incremento del valore dell’immobile:
    L’installazione di una pompa di calore migliora la classe energetica dell’edificio, aumentandone il valore e l’attrattività sul mercato, soprattutto in vista di future normative più stringenti sugli immobili inquinanti.
  7. Accesso a incentivi fiscali:
    Le pompe di calore rientrano nei meccanismi incentivanti ancora attivi come il Bonus Casa 50% o il Conto Termico GSE, che prevede rimborsi fino al 65% per sostituzione di vecchi generatori con pompe di calore ad alta efficienza. (Nota: il Superbonus 110% non è più attivo, ma restano in vigore altre misure minori, da verificare annualmente presso l’Agenzia delle Entrate e il sito del GSE).

 

4) Alcuni Svantaggi Di Certe Pompe Di Calore

Nonostante i molti vantaggi, è importante considerare anche i limiti e le criticità legati a questa tecnologia, per evitare scelte poco adatte alle proprie esigenze abitative o climatiche.

  1. Efficienza variabile in base alla temperatura esterna:
    Le pompe di calore aria-aria e aria-acqua sono meno efficienti quando le temperature scendono sotto lo zero. In condizioni estreme (ad esempio -10°C), il COP può scendere anche sotto 2, rendendo il sistema meno vantaggioso rispetto a una caldaia a condensazione.
  2. Necessità di resistenza elettrica ausiliaria:
    Per evitare il congelamento dell’unità esterna in climi rigidi, molti impianti sono dotati di resistenza elettrica antigelo, che assorbe energia supplementare e riduce l’efficienza complessiva. Anche l’unità interna può integrare una resistenza per fornire calore nei periodi più critici.
  3. Costo iniziale elevato:
    L’investimento iniziale di una pompa di calore è più alto rispetto a una caldaia a gas, sia per l’apparecchiatura in sé, sia per l’adeguamento dell’impianto (ad esempio, la sostituzione dei termosifoni con sistemi radianti). Una pompa di calore aria-acqua completa può costare dai 6.000 ai 12.000 euro, installazione inclusa. Le versioni geotermiche possono arrivare a superare i 20.000 euro.
  4. Ingombro e rumorosità:
    L’unità esterna deve essere posizionata all’esterno dell’edificio e può generare un certo livello di rumore, soprattutto durante le fasi di sbrinamento. In ambienti urbani è necessario rispettare specifici vincoli acustici.
  5. Dipendenza dalla corrente elettrica:
    In caso di blackout, la pompa di calore smette di funzionare. Questo problema può essere mitigato con l’installazione di un gruppo di continuità (UPS) o con un impianto fotovoltaico con accumulo e inverter dotato di funzione backup.

 

5) Come Misurare Quanto Consuma Una Pompa Di Calore

Conoscere il consumo reale di una pompa di calore permette di ottimizzare il funzionamento, pianificare i costi e identificare eventuali inefficienze. Ecco i metodi principali:

  1. Etichetta energetica e manuale tecnico:
    Ogni pompa di calore è dotata di una scheda tecnica che indica la potenza elettrica massima assorbita (es. 3.000 W), il COP e il consumo stagionale stimato. L’etichetta energetica riporta anche la classe energetica secondo la scala aggiornata A-G (non più A+++), e i consumi annui in kWh per riscaldamento e raffrescamento.
  2. Misurazione diretta con wattmetro:
    Per piccoli modelli plug-in (es. split aria-aria), è possibile collegare un wattmetro da presa (costo circa 25 euro) per misurare potenza e kWh consumati. Tuttavia, per unità più potenti occorre un wattmetro industriale o una presa smart trifase compatibile.
  3. Analisi tramite contatore dedicato:
    La soluzione più precisa consiste nell’installare un sotto-contatore elettrico sulla linea della pompa di calore. I dati possono essere letti manualmente o trasmessi a un sistema domotico per il monitoraggio continuo dei consumi.
  4. Software di monitoraggio:
    Molti modelli recenti dispongono di una piattaforma di controllo via app o portale web. Alcuni impianti permettono di monitorare in tempo reale l’energia consumata, la temperatura ambiente, il rendimento istantaneo (COP) e lo storico dei consumi.

 

Considerazioni Finali: Quando Conviene Una Pompa Di Calore?

La pompa di calore rappresenta oggi una delle tecnologie più promettenti per il riscaldamento e il raffrescamento residenziale. Se abbinata a un buon isolamento termico, a un impianto a bassa temperatura e, idealmente, a un impianto fotovoltaico, può garantire:

  • Una riduzione consistente dei costi di esercizio,
  • Una drastica diminuzione delle emissioni inquinanti,
  • Una maggiore autonomia energetica,
  • Un aumento del comfort interno,
  • Un miglioramento della classe energetica dell’immobile.

Tuttavia, non si tratta di una tecnologia universale. Prima di procedere con l’installazione è indispensabile effettuare una diagnosi energetica dell’edificio, valutare i consumi attuali, confrontare i costi con l’alternativa a gas e, se possibile, simulare le prestazioni attese in base ai dati climatici locali.