Quanta Elettricità Consuma Un Tubo Al Neon

  1. Il Consumo Elettrico Di Un Tubo Al Neon

I tubi al neon, oggi spesso associati alle insegne luminose decorative o all’illuminazione industriale e commerciale, sono sorgenti luminose a scarica che, grazie alla loro efficienza e durata, hanno trovato ampio impiego per molti decenni. Il loro funzionamento si basa sulla ionizzazione di un gas contenuto all’interno del tubo (spesso non è più neon puro ma una miscela di gas nobili come argon, neon e mercurio) che emette luce quando attraversato da una corrente elettrica.

Il consumo di un tubo al neon è influenzato da molteplici fattori: lunghezza del tubo, colore della luce, tipo di gas utilizzato e soprattutto dal tipo di trasformatore o reattore (magnetico o elettronico) impiegato per l’accensione e il funzionamento. In media, un tubo al neon rosso da 30 cm consuma circa 3,5-4 watt. Un tubo da 60 cm consuma quindi tra 7 e 8 watt.

Supponiamo, per fare un calcolo concreto, di utilizzare un tubo al neon da 60 cm, acceso 24 ore su 24 per tutto l’anno. Avremo:

  • Potenza assorbita: 8 watt
  • Ore annuali: 24 × 365 = 8760 ore
  • Consumo annuo: 8 × 8760 = 70.080 Wh = 70 kWh
  • Costo annuo: 70 × 0,25 €/kWh (tariffa media attuale 2025) = 17,5 euro all’anno

Questo dimostra che il consumo di un tubo al neon, pur non trascurabile se utilizzato in modo continuo, resta contenuto in confronto ad altri dispositivi di illuminazione.

Tuttavia, va considerato che oggi le lampade a LED offrono un’efficienza luminosa ancora superiore e una lunga durata (fino a 50.000 ore), diventando spesso l’alternativa preferibile, anche per il progressivo ritiro dal mercato delle lampade fluorescenti, in linea con le direttive europee sull’uso del mercurio.

La resa luminosa, misurata in lumen per watt (lm/W), è un indicatore importante dell’efficienza di una fonte luminosa: un buon tubo al neon può raggiungere i 60-80 lm/W, mentre un LED di ultima generazione supera agevolmente i 100-120 lm/W.

  1. L’Efficienza Dei Neon Rispetto Alle Alternative

Nel confronto tra le varie sorgenti luminose, i tubi al neon hanno per decenni rappresentato una scelta ottimale in termini di efficienza energetica e durata. Tuttavia, la continua evoluzione tecnologica ha portato alla diffusione di soluzioni più performanti, come i LED, e alla progressiva eliminazione delle lampade meno efficienti.

a) Neon vs lampade a incandescenza

Le lampade a incandescenza, ormai bandite dall’UE per uso domestico, convertivano meno del 10% dell’elettricità in luce visibile. Un tubo al neon risulta 5-6 volte più efficiente, producendo più luce con meno energia e generando meno calore.

b) Neon vs fluorescenti compatte (CFL)

Le lampade fluorescenti compatte, note come “a risparmio energetico”, hanno avuto larga diffusione nei primi anni 2000. Tuttavia, rispetto ai neon tradizionali, consumano circa il 50% in più a parità di luce prodotta. Inoltre, la loro durata è inferiore (tra 6.000 e 10.000 ore), e il ciclo di accensione/spegnimento frequente può comprometterne la vita utile.

c) Neon vs LED

I LED rappresentano oggi la tecnologia più efficiente e versatile. Rispetto a un tubo al neon, un LED equivalente può consumare fino al 60-70% in meno di energia, pur mantenendo una buona resa luminosa. Ad esempio, un tubo LED da 60 cm può consumare solo 5 W offrendo una luminosità comparabile o superiore a quella di un tubo al neon da 8 W.

Tuttavia, è importante sottolineare che:

  • Alcuni LED emettono una luce più direzionale, mentre i neon diffondono la luce a 360°.
  • Nei colori molto saturi (come il rosso profondo o il blu intenso), i neon risultano ancora superiori in termini di purezza cromatica.

In molte applicazioni decorative, specialmente per insegne artistiche, i tubi al neon sono ancora preferiti per il loro aspetto estetico e la morbidezza della luce, difficilmente replicabile dai LED.

 

  1. Come Misurare Quanto Consuma Una Lampada Al Neon

Sapere quanto consuma realmente un tubo al neon è utile per ottimizzare i consumi e valutare eventuali sostituzioni. Il metodo più semplice consiste nel verificare la potenza nominale riportata sull’etichetta (di solito 8 W, 14 W, 18 W o simili).

Tuttavia, la potenza dichiarata non tiene conto delle perdite del trasformatore o del reattore, che può aggiungere fino al 15-25% di consumo aggiuntivo. Per una misurazione accurata è consigliabile l’uso di un wattmetro digitale, facilmente reperibile online o nei negozi di elettronica a partire da 20-25 euro.

Il procedimento è semplice:

  1. Inserire il wattmetro nella presa di corrente.
  2. Collegare la lampada al wattmetro.
  3. Leggere la potenza istantanea (W) e il consumo totale (kWh) nel tempo.

Alcuni modelli consentono di inserire il prezzo dell’elettricità al kWh e calcolano automaticamente il costo della corrente assorbita.

Esempio pratico

Supponiamo di misurare un tubo al neon da 18 W collegato a un reattore magnetico. Il wattmetro rileva un consumo reale di 22 W. Se la lampada resta accesa per 6 ore al giorno:

  • Consumo giornaliero = 22 × 6 = 132 Wh = 0,132 kWh
  • Consumo mensile = 0,132 × 30 = 3,96 kWh
  • Costo mensile = 3,96 × 0,25 €/kWh = 0,99 euro

Una cifra contenuta, ma che moltiplicata per decine di lampade in un ambiente commerciale o scolastico può diventare rilevante.

Altri strumenti utili

  • Contatori di consumo smart (con Wi-Fi), utili per monitorare il consumo su smartphone.
  • App per gestione energetica domestica, che integrano i dati di consumo con il profilo tariffario dell’utente.

 

  1. Le Insegne Al Neon A Confronto Con Quelle A LED

Le insegne al neon sono da decenni uno degli strumenti visivi più iconici nella comunicazione pubblicitaria e nell’arredo urbano. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica ha portato i LED ad affermarsi come valida (e spesso preferibile) alternativa.

a) Consumo energetico

Le insegne a LED consumano meno elettricità rispetto a quelle al neon: in media 10-15 W per metro, contro i 50-60 W di un’insegna al neon analoga. Questo si traduce in un risparmio energetico significativo, soprattutto se l’insegna resta accesa molte ore al giorno.

b) Durata e manutenzione

Un LED di buona qualità può durare oltre 50.000 ore, mentre un’insegna al neon ha una vita utile tra le 10.000 e le 20.000 ore, a seconda del tipo di gas e della qualità del trasformatore. Inoltre, i tubi al neon tendono col tempo a perdere gas e diventare meno affidabili.

Le insegne a LED non richiedono manutenzioni frequenti, a differenza di quelle al neon, dove la perdita di gas o la rottura del trasformatore comportano costi aggiuntivi.

c) Visibilità e luminosità

Sebbene i LED siano molto luminosi, i neon tradizionali hanno ancora una resa cromatica superiore in alcuni colori, come il rosso, l’arancio o il blu elettrico, offrendo una luce più “calda” e naturale. Tuttavia, i LED vantano una migliore visibilità diurna, anche sotto la luce diretta del Sole, grazie alla loro intensità direzionale.

d) Flessibilità e animazioni

I LED consentono animazioni, cambi di colore, effetti dinamici programmabili via software, grazie a tecnologie RGB e controlli digitali. Ciò rende le insegne LED ideali per chi desidera attirare l’attenzione con giochi di luce dinamici e personalizzati.

e) Costi

Il costo iniziale di un’insegna LED può essere simile o leggermente superiore a quello di un’insegna al neon, ma il risparmio energetico e la minore manutenzione rendono i LED più convenienti nel medio-lungo termine.

 

  1. Le Lampade Al Neon: Un Tipo Di Fluorescenti

Sebbene nel linguaggio comune si parli genericamente di “lampade al neon”, questi dispositivi fanno parte della famiglia delle lampade fluorescenti a scarica. Funzionano grazie all’eccitazione di un gas che emette raggi ultravioletti, i quali, colpendo le polveri fluorescenti che rivestono l’interno del tubo, generano luce visibile.

a) Formati e sigle

I tubi fluorescenti sono classificati secondo il diametro del tubo:

  • T5: 16 mm di diametro, più recenti e più efficienti.
  • T8: 26 mm, molto diffusi.
  • T12: 38 mm, ormai in disuso.

Sono disponibili in versioni lineari, circolari o a U, e la lunghezza può variare da 30 cm fino a 150 cm e oltre.

b) Tipi di polveri fluorescenti

La qualità della luce emessa dipende dal tipo di polveri usate:

  • Standard: basso indice di resa cromatica (Ra < 70), economiche.
  • Trifosforo: più comuni, Ra tra 80 e 90, luce naturale.
  • Pentafosforo: Ra ≥ 95, ottima resa cromatica, usate in ambienti artistici, studi fotografici, ospedali.

c) Accensione e componenti

Le lampade al neon necessitano di un reattore (magnetico o elettronico) per limitare la corrente e di uno starter per l’accensione (nei modelli tradizionali). I reattori elettronici, più recenti, offrono:

  • Minori perdite.
  • Accensione immediata e senza sfarfallii.
  • Vita utile più lunga.

Oggi si trovano in commercio anche tubi LED compatibili con gli attacchi G13 dei T8, permettendo la sostituzione diretta senza modifiche all’impianto elettrico.

d) Normative e sostenibilità

Dal 2023, la Direttiva europea RoHS ha vietato la produzione di molte lampade fluorescenti contenenti mercurio, spingendo verso l’adozione di tecnologie LED più ecologiche. Le lampade fluorescenti già installate possono ancora essere utilizzate, ma il ricambio futuro sarà progressivamente sostituito con LED.