L’APE Serve Anche Per I Locali Commerciali O Industriali?

L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è un documento che, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo sempre più centrale nel mondo immobiliare e dell’edilizia in generale. Solitamente lo si associa agli appartamenti o alle abitazioni private, ma c’è una domanda che molti professionisti, imprenditori o semplici proprietari di immobili si pongono: l’APE serve anche per i locali commerciali o industriali? La risposta breve è sì, ma la questione è molto più articolata e merita di essere approfondita in ogni suo aspetto.

In questo articolo vedremo in modo chiaro e completo perché e quando è necessario l’APE per negozi, uffici, capannoni, magazzini, laboratori e in generale per tutti gli immobili non residenziali. Verranno analizzati i casi in cui è obbligatorio, le eccezioni, le finalità, i soggetti coinvolti, i costi, le responsabilità, le sanzioni e anche le implicazioni in ambito di efficienza energetica, normativa e vantaggi per il proprietario o l’affittuario.

1. Cos’è l’APE E Perché Riguarda Anche Gli Immobili Non Residenziali

L’Attestato di Prestazione Energetica è un documento che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio, o di una sua unità, e attribuisce una classe energetica compresa tra A4 (la migliore) e G (la peggiore). Questo strumento è stato introdotto per aumentare la trasparenza sul consumo energetico degli edifici e incentivare interventi di miglioramento.

Nonostante si tenda a pensare che l’APE sia richiesto solo per gli appartamenti o le case, in realtà il suo campo di applicazione si estende a ogni tipo di immobile che sia dotato di impianti tecnici e che venga venduto, locato, ristrutturato o costruito ex novo. Questo include chiaramente anche le unità non residenziali, come appunto i locali commerciali o industriali.

Un negozio con vetrina e riscaldamento, un ufficio in affitto, un capannone venduto, un ristorante ceduto a un nuovo gestore, un laboratorio professionale affittato: tutti questi casi, e molti altri simili, rientrano tra le situazioni in cui è richiesto l’APE.

La normativa italiana non fa una distinzione rigida tra edifici residenziali e non residenziali ai fini dell’APE. Quello che conta, piuttosto, è se l’immobile è riscaldato o climatizzato, se è oggetto di compravendita o affitto, e se ha un utilizzo continuativo che richiede una valutazione delle sue prestazioni energetiche.

 

2. Quando È Obbligatorio L’APE Per I Locali Commerciali E Industriali

Il primo elemento da chiarire è che l’APE è obbligatorio nei casi previsti dalla legge, indipendentemente dalla destinazione d’uso dell’immobile. Le situazioni principali in cui l’APE è richiesto per locali commerciali o industriali sono le seguenti:

In caso di compravendita

Ogni volta che un locale commerciale (come un negozio, una pizzeria, un bar o un ufficio) o un immobile industriale (come un capannone, un magazzino con impianti, un laboratorio) viene venduto, è obbligatorio allegare l’APE al rogito notarile. Questo vale sia per immobili singoli sia per interi complessi.

Il documento deve essere già disponibile al momento della proposta d’acquisto o preliminare, per garantire trasparenza e correttezza nella valutazione dell’edificio. In fase di stipula del contratto definitivo, l’attestato viene allegato e menzionato.

In caso di locazione o affitto

Anche quando un locale commerciale o industriale viene affittato o dato in locazione, sia per uso transitorio che per lungo periodo, è necessario allegare l’APE al contratto. Questo vale per contratti a canone libero, concordato o per locazioni strumentali ad attività.

Non importa che si tratti di una semplice bottega o di un grande open space: se è presente un impianto termico e se l’ambiente è riscaldato o climatizzato, l’APE va redatto e fornito all’inquilino.

In caso di ristrutturazione importante

Se su un immobile commerciale o industriale viene effettuata una ristrutturazione importante, cioè che coinvolge almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, scatta l’obbligo di redazione dell’APE. Questo serve a documentare l’impatto energetico degli interventi e confrontare le prestazioni prima e dopo.

In caso di nuova costruzione

Quando si realizza un nuovo edificio non residenziale, l’APE deve essere prodotto e consegnato al termine dei lavori, insieme alla dichiarazione di fine lavori. Questo documento è indispensabile per accedere all’agibilità dell’immobile.

 

3. Le Eccezioni E I Casi In Cui L’APE Non È Richiesto

La normativa prevede però anche delle eccezioni importanti. Ci sono alcuni casi in cui, pur trattandosi di un immobile commerciale o industriale, l’APE non è obbligatorio. Questo accade quando:

L’edificio è privo di impianti termici

Se un capannone industriale o un magazzino non ha impianti di riscaldamento, raffrescamento o produzione di acqua calda sanitaria, allora l’APE non è necessario, perché non ha senso valutare una prestazione energetica in assenza di sistemi che consumano energia.

Molti capannoni o depositi, ad esempio, sono strutture aperte o parzialmente isolate, usate solo come stoccaggio merci. In questi casi, l’APE non è richiesto né per la vendita né per la locazione.

L’edificio è rudere o in stato di abbandono

Se il locale è privo di infissi, con tetto crollato o comunque in condizioni tali da non essere funzionalmente utilizzabile, allora non ha senso redigere un attestato di prestazione energetica. La valutazione sarà fatta eventualmente al termine di una ristrutturazione.

La locazione è breve e strumentale

In certi casi specifici di locazioni strumentali di durata inferiore a quattro mesi, come per esempio un uso temporaneo di un locale per un evento fieristico o promozionale, l’APE può essere non richiesto. Tuttavia è sempre consigliabile verificarlo caso per caso.

È importante ricordare che l’obbligo non si basa sull’effettivo utilizzo, ma sulla presenza dell’impianto termico. Anche un locale inutilizzato ma con impianto attivo rientra nei casi in cui serve l’APE.

 

4. Chi Deve Fare L’APE, Quanto Costa E Quanto Dura

Il soggetto che ha l’onere di far redigere l’APE è il proprietario dell’immobile, sia esso una persona fisica, una società o un ente. È lui che deve contattare un tecnico abilitato, detto “certificatore energetico”, e far predisporre il documento.

Il certificatore deve essere accreditato a livello regionale, iscritto a un albo professionale (ingegnere, architetto, geometra, perito), e deve essere esterno alla proprietà e non coinvolto nei lavori o nella compravendita.

L’APE viene redatto dopo un sopralluogo obbligatorio e contiene informazioni su:

  • la tipologia degli impianti (riscaldamento, raffrescamento, ACS);
  • le caratteristiche dell’involucro edilizio;
  • la zona climatica;
  • i consumi energetici stimati;
  • la classe energetica;
  • i suggerimenti per migliorare l’efficienza.

Il costo di un APE per un locale commerciale o industriale può variare molto a seconda della grandezza, complessità dell’immobile e zona geografica. Indicativamente si parte da circa 120-150 euro per piccoli locali, ma si può arrivare anche a diverse centinaia di euro per capannoni o uffici complessi.

L’APE ha una validità di 10 anni, a condizione che non vengano effettuati interventi sugli impianti o sull’involucro che ne alterino le prestazioni. In caso di ristrutturazione o sostituzione caldaia, ad esempio, l’APE va rifatto.

 

5. Implicazioni Legali, Vantaggi E Sanzioni In Caso Di Inadempienza

Non adempiere all’obbligo di redazione e consegna dell’APE può avere conseguenze legali e sanzioni economiche. Sia per le compravendite che per le locazioni, il mancato rilascio dell’APE può portare a:

  • nullità del contratto, nei casi più gravi;
  • multe da 500 a 18.000 euro, in base alla tipologia di violazione;
  • responsabilità in solido tra le parti per l’omissione.

L’APE deve essere sempre allegato al contratto (di vendita o locazione) e citato in esso. Inoltre, negli annunci immobiliari pubblicati per la promozione dell’immobile, è obbligatorio riportare la classe energetica e l’indice di prestazione energetica globale.

Ma al di là dell’aspetto normativo, ci sono anche vantaggi pratici nel dotarsi di un APE aggiornato e ben fatto, anche per un locale commerciale o industriale. Conoscere le prestazioni energetiche consente:

  • di valutare i costi di gestione futuri;
  • di capire se conviene fare interventi migliorativi;
  • di aumentare il valore dell’immobile;
  • di rendere più trasparente e attraente l’immobile sul mercato;
  • di accedere ad agevolazioni o incentivi, qualora si volessero fare lavori di efficientamento.

Nel caso di aziende o attività commerciali, inoltre, dimostrare di operare in ambienti energeticamente efficienti può contribuire alla responsabilità sociale d’impresa e alla sostenibilità ambientale, valori sempre più apprezzati da clienti e partner.

 

Conclusioni

In sintesi, l’Attestato di Prestazione Energetica è obbligatorio anche per i locali commerciali e industriali, ogniqualvolta si verifichino condizioni come vendita, affitto, nuova costruzione o ristrutturazione rilevante, e quando l’immobile è dotato di impianti termici. Le eccezioni esistono ma sono limitate e ben definite dalla normativa.

Oltre a essere un obbligo di legge, l’APE rappresenta uno strumento utile per proprietari, locatari e acquirenti, perché offre una fotografia chiara delle prestazioni dell’edificio e suggerisce margini di miglioramento. In un contesto di costi energetici crescenti, efficienza e trasparenza diventano elementi chiave anche per le attività produttive e commerciali.

Essere in regola con l’APE, quindi, non è solo una questione burocratica, ma un passo verso una gestione più consapevole e sostenibile degli immobili, anche nel settore commerciale e industriale.