Si Può Usare Il Solare Termico Per Il Riscaldamento Domestico?

  1. Cos’è Il Solare Termico E Come Funziona

Il solare termico è una tecnologia che consente di sfruttare l’energia gratuita e rinnovabile del sole per riscaldare un fluido, solitamente acqua o una miscela antigelo, che può essere impiegato per usi sanitari o per integrare il riscaldamento ambientale. A differenza del fotovoltaico, che converte la luce solare in energia elettrica, il solare termico ha come obiettivo la produzione diretta di calore.

Alla base del funzionamento di un impianto solare termico vi è il collettore solare, detto anche pannello solare termico. Questo componente cattura l’energia solare trasformandola in calore, che viene trasferito al fluido termovettore contenuto nei circuiti. Questo fluido, una volta riscaldato, viene fatto circolare verso un accumulo termico, cioè un serbatoio coibentato in cui il calore viene conservato fino al momento dell’utilizzo.

Nei mesi estivi, questo calore è generalmente sufficiente a coprire l’intero fabbisogno di acqua calda sanitaria. Ma nei mesi invernali, quando le radiazioni solari sono meno intense e le giornate più corte, l’impianto può continuare a contribuire, anche se con un’efficienza ridotta. Ed è proprio in questa fase che si pone la domanda: si può utilizzare il solare termico per riscaldare la casa?

La risposta è , ma con alcune condizioni e precisazioni fondamentali. Il solare termico può essere utilizzato come integrazione al sistema di riscaldamento domestico tradizionale, non come unico impianto principale nella maggior parte dei casi. Questo perché, nonostante la tecnologia abbia fatto grandi progressi, ci sono limiti strutturali, climatici e tecnici da considerare, specialmente in inverno.

 

  1. Come Si Integra Il Solare Termico Con Il Riscaldamento Domestico

Il riscaldamento domestico richiede temperature elevate, soprattutto nei sistemi a radiatori tradizionali, che lavorano intorno ai 60-70 °C. Il solare termico, però, in condizioni invernali difficilmente riesce a fornire calore a temperature così alte, a meno di avere collettori ad alta efficienza, sistemi a concentrazione solare o impianti ben dimensionati e progettati per questo scopo.

Per questo motivo, l’applicazione più comune del solare termico nel riscaldamento domestico è in abbinamento con sistemi a bassa temperatura, come i pavimenti radianti o i ventilconvettori, che richiedono temperature di mandata dell’acqua intorno ai 30-40 °C. Questo consente all’impianto solare di lavorare in modo più efficiente e di fornire un contributo effettivo al riscaldamento degli ambienti.

Un altro elemento fondamentale nell’integrazione del solare termico al riscaldamento è la presenza di un bollitore combinato o un accumulo termico a stratificazione, che consente di gestire al meglio l’energia prodotta, immagazzinando il calore raccolto durante le ore di irraggiamento per utilizzarlo nei momenti successivi. Questo accumulo può alimentare sia l’acqua calda sanitaria che il circuito del riscaldamento, a seconda delle priorità impostate dal sistema di controllo.

Va sottolineato che il solare termico non sostituisce totalmente la caldaia o la pompa di calore nel riscaldamento, ma ne riduce il lavoro. Questo significa minori consumi di gas, pellet o elettricità, con conseguente risparmio economico e riduzione delle emissioni inquinanti.

Nei casi più virtuosi, l’impianto solare può arrivare a coprire fino al 30-40% del fabbisogno termico invernale, e ben oltre il 70% del fabbisogno annuo di acqua calda. Ovviamente, tutto dipende da zona climatica, esposizione, tipologia di impianto, isolamento dell’abitazione e altri fattori tecnici.

 

  1. Condizioni Necessarie Per Un Impiego Efficiente

L’impiego del solare termico per il riscaldamento domestico non è sempre possibile o conveniente. Ci sono infatti alcune condizioni tecniche, climatiche ed economiche che devono essere soddisfatte per garantire un’efficienza adeguata.

Anzitutto è indispensabile che l’abitazione sia ben isolata. In un edificio con scarso isolamento termico, la dispersione di calore vanifica in buona parte l’apporto solare, rendendo l’investimento poco efficace. Al contrario, una casa in classe energetica A o B, dotata di cappotto termico, infissi performanti e tetto isolato, consente all’impianto solare termico di lavorare con maggiore efficienza, sfruttando appieno anche piccoli apporti di calore.

Altro elemento essenziale è la superficie disponibile per l’installazione dei pannelli. Per coprire una parte significativa del fabbisogno di riscaldamento, è necessario installare più collettori rispetto a un impianto standard solo per acqua calda sanitaria. Si stima che per una famiglia di 4 persone che desidera utilizzare il solare termico anche per riscaldare, servano almeno 8-12 m² di collettori solari, ben esposti a sud, con un’inclinazione tra i 30° e i 60°.

È inoltre fondamentale disporre dello spazio per un accumulo termico sufficientemente capiente. Per un sistema integrato, il volume del serbatoio può superare i 500-800 litri, a seconda dell’estensione del sistema e delle esigenze abitative.

Da non trascurare l’importanza della zona geografica. Nelle regioni del nord Italia, in inverno l’insolazione è molto ridotta, e l’efficienza dei pannelli ne risente. Nelle regioni del centro-sud, invece, il contributo del solare termico può essere più interessante anche nei mesi freddi.

Infine, il sistema deve essere progettato con logica, dimensionato correttamente e gestito da un regolatore climatico intelligente, capace di ottimizzare l’interazione tra solare termico e impianto ausiliario (caldaia o pompa di calore). Senza un controllo adeguato, si rischiano inutili sprechi o sovraccarichi.

 

  1. Costi, Incentivi E Tempi Di Rientro

Un sistema solare termico per il solo uso sanitario ha costi contenuti, compresi solitamente tra i 2.000 e i 4.000 euro, a seconda della qualità e della complessità dell’impianto. Ma quando si parla di solare termico per il riscaldamento, la questione cambia. Si tratta di un impianto più esteso, più complesso e più costoso.

Per un sistema completo con collettori ad alta efficienza, accumulo di grandi dimensioni, sistema di controllo evoluto e integrazione con impianto di riscaldamento a bassa temperatura, il costo può oscillare tra i 7.000 e i 12.000 euro, a seconda delle caratteristiche dell’abitazione e della qualità dei componenti.

Tuttavia, è bene sapere che esistono incentivi statali che rendono questo investimento molto più accessibile. Attualmente, in Italia è possibile accedere al Conto Termico, un meccanismo di incentivo diretto che rimborsa in tempi rapidi (fino a 2 anni) una parte consistente dell’investimento, soprattutto se si sostituiscono vecchi impianti con sistemi a fonti rinnovabili.

Il Conto Termico 2.0 può coprire fino al 65% della spesa sostenuta, in funzione del tipo di impianto, della zona climatica e delle caratteristiche tecniche. Per accedervi è necessario rispettare alcuni requisiti, tra cui l’installazione di componenti certificati, la realizzazione da parte di ditte abilitate e la presentazione della domanda entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori.

In alternativa, per chi esegue lavori di riqualificazione energetica, il solare termico può rientrare nelle detrazioni fiscali al 50% o al 65%, da spalmare in 10 anni. In passato era possibile accedere anche al Superbonus 110%, ma attualmente questo meccanismo è stato fortemente limitato e non è più praticabile per la maggior parte dei cittadini.

Con gli incentivi, il tempo di rientro dell’investimento può ridursi sensibilmente. In media, si può stimare un payback tra 6 e 10 anni, a seconda dell’uso effettivo dell’impianto, dei consumi sostituiti e della zona climatica. In ogni caso, il sistema continuerà a produrre energia gratuita per almeno 20-25 anni, offrendo un risparmio duraturo e concreto.

 

  1. Vantaggi E Limiti Da Conoscere Prima Di Scegliere

Utilizzare il solare termico per il riscaldamento domestico offre numerosi vantaggi, ma è altrettanto importante conoscere i limiti di questa tecnologia per fare una scelta consapevole.

Tra i vantaggi principali c’è ovviamente il risparmio sui consumi energetici. Ridurre l’uso di gas, pellet o elettricità per il riscaldamento significa abbattere le bollette, soprattutto in inverno. In più, si tratta di un investimento sostenibile, che riduce le emissioni di CO₂ e contribuisce a decarbonizzare il settore residenziale.

Un altro vantaggio è la durata e l’affidabilità dell’impianto. I collettori solari termici hanno una vita media di oltre 20 anni, richiedono poca manutenzione e sono resistenti agli agenti atmosferici. Se ben progettato e installato, un impianto di questo tipo può offrire prestazioni costanti e affidabili nel tempo.

Inoltre, il solare termico è particolarmente adatto a essere integrato con impianti a energia rinnovabile, come pompe di calore, stufe a pellet o caldaie a condensazione. Questo consente di creare sistemi ibridi ad alta efficienza, ottimizzando i consumi in base alla fonte energetica più conveniente in ogni momento.

Tuttavia, esistono anche limiti. Come già accennato, il solare termico da solo non basta, nella maggior parte dei casi, a coprire l’intero fabbisogno di riscaldamento. In inverno, la produzione cala sensibilmente, proprio nel momento in cui la richiesta di calore è più alta. Questo rende necessaria una fonte di calore ausiliaria.

Inoltre, l’impianto deve essere progettato su misura per la casa. Un sistema troppo piccolo sarà inefficace, mentre uno sovradimensionato rischia di produrre calore in eccesso nei mesi estivi, creando problemi di surriscaldamento dell’accumulo e necessità di sistemi di dissipazione.

Infine, bisogna tener conto dell’ingombro fisico. Oltre ai pannelli sul tetto, serve spazio per il serbatoio, per la centralina di controllo e per le tubazioni. Non tutte le abitazioni sono adatte a ospitare questo tipo di impianto, specialmente se si parla di edifici storici, appartamenti in condominio o case senza tetti adeguati.

 

Conclusioni

Dunque, sì, si può usare il solare termico per il riscaldamento domestico, ma solo in determinate condizioni. Non si tratta di una soluzione universale, ma di una tecnologia da integrare con intelligenza, in particolare in abitazioni ben isolate, dotate di impianti a bassa temperatura e con sufficiente spazio a disposizione.

Se progettato correttamente e abbinato ad altri sistemi efficienti, il solare termico può rappresentare una soluzione eccellente per ridurre i costi energetici, migliorare il comfort abitativo e contribuire alla transizione ecologica delle nostre case. Tuttavia, ogni intervento deve essere valutato con attenzione da un tecnico esperto, che sappia analizzare i bisogni della famiglia, le caratteristiche dell’edificio e le opportunità offerte dal territorio e dagli incentivi disponibili.

Solo con una progettazione su misura e una gestione consapevole, il solare termico potrà esprimere tutto il suo potenziale anche nel riscaldamento domestico.