1) I Vari Tipi Di Stufa Elettrica
Nel mondo del riscaldamento domestico, le stufe elettriche rappresentano una delle soluzioni più diffuse per il riscaldamento ausiliario di ambienti di dimensioni contenute, grazie alla loro praticità, portabilità e costo iniziale contenuto. Ma non tutte le stufe elettriche sono uguali. Esistono infatti diversi tipi di stufe, ciascuno con caratteristiche, consumi e applicazioni differenti.
Le più comuni sono le stufe elettriche tradizionali a resistenza. Il loro funzionamento si basa su una resistenza elettrica in ceramica o metallo, che si scalda al passaggio della corrente, riscaldando l’aria circostante. Molti modelli sono dotati di ventilatore, per diffondere in modo più uniforme l’aria calda nell’ambiente. Tali stufe possono raggiungere potenze fino a 2.000 W, e vengono utilizzate principalmente in bagni, camere da letto o ambienti che si desidera riscaldare rapidamente.
Le stufe alogene utilizzano lampade alogene che emettono calore per irraggiamento. Hanno un rendimento elevato e un’accensione immediata, ma possono emettere una luce intensa e talvolta fastidiosa in ambienti scuri.
Simili ma più evolute sono le stufe al quarzo, che utilizzano tubi al quarzo per generare calore radiante. Hanno consumi relativamente bassi, intorno ai 600-800 W, e sono ideali per un uso diretto e mirato, ad esempio accanto alla scrivania o al divano.
Infine, ci sono le stufe a infrarossi, che rappresentano la tecnologia più avanzata tra i sistemi di riscaldamento elettrico portatile. Queste stufe non riscaldano l’aria, ma emettono radiazioni infrarosse che scaldano direttamente i corpi solidi, ovvero le persone, le pareti e gli oggetti. L’effetto è simile a quello dei raggi del sole: si percepisce una sensazione immediata e confortevole di calore appena si entra nel raggio d’azione dell’apparecchio. Questo tipo di riscaldamento è molto efficiente e consente consumi più bassi, soprattutto in ambienti ben isolati o per usi localizzati.
La scelta del tipo di stufa dipende da molteplici fattori: dimensioni dell’ambiente da riscaldare, tempo di permanenza nella stanza, presenza di isolamento termico, necessità di mobilità del dispositivo, budget iniziale e frequenza d’uso. È importante valutare tutti questi elementi per evitare sprechi energetici e garantire un comfort termico ottimale.
2) Quanto Consuma Una Stufa Elettrica Tradizionale
Le stufe elettriche tradizionali sono tra i dispositivi più energivori presenti nelle case. A seconda della potenza e della tecnologia, una stufa può assorbire tra 750 e 2.000 W. Per fare un confronto, un tipico asciugacapelli consuma circa 1.500 W, mentre una coperta elettrica appena 60-100 W.
Immaginando di utilizzare una stufa da 1.000 W per un’ora al giorno, con un costo dell’elettricità pari a 0,30 €/kWh (valore attuale medio nel mercato libero italiano, aggiornato al 2025), si ha:
1 kW × 1 ora = 1 kWh → 1 kWh × 0,30 € = 0,30 euro all’ora
In una settimana di uso quotidiano:
0,30 € × 7 giorni = 2,10 euro
In un mese:
0,30 € × 30 = 9 euro
In un inverno di 5 mesi:
0,30 € × 150 = 45 euro
Questa cifra raddoppia se si utilizza una stufa da 2.000 W. Come si può intuire, il riscaldamento elettrico continuativo di intere abitazioni con queste stufe risulta molto dispendioso. Tuttavia, se si utilizza in modo mirato, ad esempio per riscaldare solo una stanza o per un periodo di tempo limitato, può risultare una scelta pratica e intelligente, specialmente in presenza di un contratto con tariffa bioraria, dove l’elettricità costa meno nelle ore serali e nei weekend.
Inoltre, molte stufe sono dotate di regolatori di potenza a 2 o 3 livelli, che permettono di selezionare potenze intermedie, come 750 W o 1.250 W, per adattarsi alle esigenze reali di calore. I modelli più avanzati integrano anche termostati intelligenti, che modulano automaticamente l’attività della stufa in funzione della temperatura impostata.
Va inoltre tenuto presente che le stufe non lavorano sempre alla massima potenza, soprattutto se dotate di termostato o timer. In ambienti ben isolati termicamente, con infissi moderni e coibentazione adeguata, è possibile ridurre sensibilmente il tempo di funzionamento e quindi i costi.
3) Le Moderne Stufe A Infrarossi
Le stufe a infrarossi rappresentano una soluzione innovativa ed efficiente per il riscaldamento domestico, e sono sempre più apprezzate per le loro caratteristiche tecniche, funzionali ed estetiche.
A differenza delle stufe tradizionali che scaldano l’aria per convezione, le stufe a infrarossi funzionano per irraggiamento, emettendo onde elettromagnetiche invisibili all’occhio umano ma percepite come calore dalla pelle. Questo tipo di emissione consente un riscaldamento immediato e localizzato, molto simile alla sensazione di calore del sole invernale.
Dal punto di vista dell’efficienza, le stufe a infrarossi trasformano fino al 96% dell’energia elettrica in calore utile, ben più del 50% tipico delle stufe convenzionali, dove una parte dell’energia è dispersa nel riscaldamento dell’aria o nell’inerzia del corpo scaldante.
Il principale vantaggio è che non è necessario riscaldare tutto il volume d’aria della stanza. Per questo motivo, le stufe a infrarossi sono ideali in ambienti dove si desidera scaldare solo una parte dell’ambiente (ad esempio una zona relax, il bagno, la scrivania in ufficio o l’area notte), evitando inutili sprechi.
Inoltre, le stufe a infrarossi:
- Non seccano l’aria, a differenza delle stufe tradizionali, e quindi migliorano il comfort respiratorio, soprattutto per chi soffre di allergie o problemi respiratori.
- Non muovono polveri, in quanto non usano ventilatori, e quindi sono igienicamente preferibili.
- Sono silenziose, ideali per l’uso notturno o in ambienti dove si desidera la massima quiete.
- Sono spesso modulari e versatili: alcuni modelli possono essere installati a parete, come quadri radianti, o a soffitto, oppure essere portatili su ruote per spostarsi da una stanza all’altra.
Esistono anche pannelli a infrarossi integrabili nell’arredo, esteticamente simili a specchi, quadri o lastre in vetro o ceramica, con potenze comprese tra 200 e 1.000 W, ideali per bagni, corridoi o piccole camere.
In ambito professionale, le stufe a infrarossi sono utilizzate anche per il riscaldamento industriale, nei capannoni, laboratori o aree esterne coperte, dove riscaldare l’aria risulterebbe economicamente svantaggioso.
4) Scelta E Utilizzo Economico Di Una Stufa Elettrica
Scegliere la stufa giusta richiede un’attenta valutazione delle esigenze specifiche, del tipo di ambiente, della frequenza d’uso e, naturalmente, della disponibilità economica.
Per ambienti piccoli (fino a 10-12 m²), una stufa tra 750 e 1.000 W può essere sufficiente, mentre per ambienti medi (15-20 m²) si può optare per modelli da 1.200-1.500 W. In ambienti più ampi o con scarsa coibentazione, può essere necessario superare i 2.000 W, ma a quel punto è preferibile valutare soluzioni fisse come pompe di calore o termostufe.
Tra i criteri di scelta più importanti:
- Presenza di termostato: fondamentale per regolare automaticamente la temperatura ambiente e risparmiare energia.
- Timer programmabile: consente di spegnere la stufa in automatico dopo un tempo prestabilito.
- Mobilità: le stufe con ruote sono più facili da spostare.
- Sicurezza: funzione anti-ribaltamento, protezione dal surriscaldamento e griglie protettive sono indispensabili, soprattutto in presenza di bambini o animali.
- Silenziosità: importante per chi utilizza la stufa in ambienti di riposo o lavoro.
- Estetica e design: se si installa una stufa fissa, anche il design conta, soprattutto nei soggiorni.
Dal punto di vista dei consumi, per contenere la spesa è consigliabile:
- Utilizzare la stufa solo negli ambienti in cui si soggiorna a lungo
- Chiudere le porte per evitare dispersioni
- Limitare il tempo di funzionamento
- Isolare bene gli ambienti (infissi, tapparelle, paraspifferi)
- Sfruttare le fasce orarie con tariffa elettrica più bassa, se previste dal proprio contratto.
5) L’Efficienza Energetica Di Una Stufa Elettrica
Le stufe elettriche portatili, in termini di efficienza di conversione, raggiungono un valore prossimo al 99%: praticamente tutta l’energia elettrica immessa viene trasformata in calore utile. A differenza delle caldaie a gas, che hanno rendimenti attorno al 90%, le stufe elettriche non generano fumi o perdite termiche per combustione.
Tuttavia, ciò non significa che siano più convenienti: il gas ha un costo al kWh termico molto più basso dell’elettricità. Per questo motivo, il vero parametro di confronto non è l’efficienza, ma il costo per kWh termico prodotto.
Tuttavia, in alcuni casi l’uso di una stufa elettrica può essere più razionale e vantaggioso:
- Per scaldare una sola stanza, evitando di attivare il riscaldamento centralizzato di tutta la casa.
- In case secondarie o occasionali, dove non è presente un impianto fisso.
- In ambienti poco usati (garage, bagni, studi).
- Come integrazione temporanea in giornate particolarmente fredde.
Una menzione particolare meritano le pompe di calore: si tratta di dispositivi che, pur utilizzando energia elettrica, sono in grado di trasferire calore dall’esterno all’interno, ottenendo un rendimento energetico (COP) superiore a 2 o 3. Ciò significa che, per ogni kWh elettrico assorbito, producono 2 o 3 kWh termici. Le pompe di calore sono quindi molto più efficienti delle stufe elettriche, ma hanno un costo iniziale superiore e richiedono installazione fissa.
In sintesi, le stufe elettriche a infrarossi rappresentano oggi una delle soluzioni migliori per il riscaldamento puntuale, grazie alla loro efficienza, al comfort diretto che garantiscono e alla versatilità d’uso. Tuttavia, come ogni tecnologia, vanno usate con intelligenza, per evitare sprechi e ottimizzare l’investimento. Con un’attenta scelta del modello, un utilizzo consapevole e una valutazione accurata delle proprie esigenze, le stufe elettriche possono rappresentare un valido alleato per affrontare i mesi più freddi.