Meglio Lo Scaldabagno A Gas O Elettrico?

  1. Quanto Si Risparmia Scegliendo Uno Scaldabagno A Gas

Nel confronto tra scaldabagno a gas e scaldabagno elettrico, uno dei primi parametri da considerare è il risparmio economico nel medio-lungo periodo. È un errore comune valutare solo il costo iniziale dell’apparecchio, trascurando i costi operativi annui e la durata dell’impianto.

Attualmente, nel 2025, i prezzi medi per i clienti residenziali in Italia si attestano attorno a:

  • 0,24 €/kWh per l’energia elettrica (mercato tutelato o prime offerte del libero),
  • 1,20 €/Smc per il gas metano (includendo oneri di sistema e imposte).

Traducendo questi numeri in termini di costo per produrre 1 kWh termico:

  • Con l’elettricità, l’efficienza dello scaldabagno elettrico è quasi del 100%, quindi il costo per kWh termico è circa 0,24 €.
  • Con il gas, considerando un rendimento dell’85% (valore medio per scaldabagni convenzionali), 1 kWh termico costa circa 0,12 €.

Quindi il costo per riscaldare l’acqua a parità di energia è circa la metà se si usa il gas. Facendo un esempio pratico:

Una famiglia di due persone consuma in media 120 litri di acqua calda al giorno, pari a circa 6 kWh termici giornalieri. Su base annua, ciò equivale a circa 2.200 kWh termici.

  • Con scaldabagno elettrico: 2.200 kWh × 0,24 €/kWh = 528 € all’anno
  • Con scaldabagno a gas: 2.200 kWh × 0,12 €/kWh = 264 € all’anno

Il risparmio annuo stimato è dunque di circa 264 €.

A questo punto bisogna sottrarre la differenza iniziale di investimento: uno scaldabagno elettrico da 80 litri costa circa 150-200 €, mentre un buon scaldabagno a gas parte da 400-600 €. Il differenziale di costo iniziale di circa 250-400 € si ripaga in appena 1,5 anni. Inoltre, tenendo conto di una vita utile media di 15-20 anni, i risparmi cumulativi con il gas possono arrivare anche a diverse migliaia di euro.

Va però considerato che queste stime variano in funzione delle tariffe, della frequenza d’uso e dell’efficienza dell’impianto, ma è chiaro che lo scaldabagno a gas diventa conveniente già nel breve periodo, smentendo il vecchio calcolo che lo rendeva vantaggioso solo dopo 10 anni, ormai non più attuale per via del forte aumento dei costi elettrici.

 

  1. Vantaggi E Svantaggi Rispetto Allo Scaldabagno Elettrico

Il confronto tra le due tecnologie non può esaurirsi nel solo aspetto economico. Bisogna valutare anche le caratteristiche funzionali, la praticità d’uso, la manutenzione richiesta e l’efficienza energetica complessiva.

Lo scaldabagno elettrico ad accumulo è molto diffuso per la sua semplicità: si installa facilmente, richiede solo un collegamento elettrico, e in molti casi non necessita di autorizzazioni particolari. Inoltre, consente di avere acqua calda immediata appena si apre il rubinetto, a meno di perdite dovute al percorso dell’acqua nei tubi.

Tuttavia, questa apparente comodità ha un costo nascosto: l’acqua viene mantenuta calda per ore anche quando non viene utilizzata, con perdite termiche costanti che si traducono in sprechi. Anche i migliori modelli con isolamento migliorato non possono evitare completamente queste dispersioni. Se si considera una dispersione media giornaliera di 0,5-1 kWh, si arriva a un consumo “a vuoto” di circa 180-360 kWh annui, ovvero oltre 40-80 € di spreco energetico all’anno.

Lo scaldabagno a gas istantaneo, invece, produce calore solo al momento del bisogno, eliminando del tutto questo tipo di spreco. Anche se l’acqua non è “immediatamente” calda, il ritardo è trascurabile e si limita al tempo necessario per svuotare l’acqua fredda dalle tubature.

D’altro canto, lo scaldabagno a gas richiede presenza di gas metano o GPL, e un sistema di scarico fumi, fattori che rendono la sua installazione più complessa. Inoltre, anche se la manutenzione non è obbligatoria come per le caldaie, è comunque consigliata almeno ogni due anni, per evitare depositi calcarei e garantire una buona combustione.

Dal punto di vista della sicurezza, i moderni scaldabagni a gas a camera stagna e tiraggio forzato garantiscono un elevato livello di protezione, evitando rischi di monossido di carbonio o ritorni di fiamma.

In sintesi, lo scaldabagno elettrico è semplice, ma più costoso sul lungo periodo e meno efficiente. Lo scaldabagno a gas richiede più attenzione all’installazione, ma offre risparmi tangibili e minor impatto ambientale, soprattutto se accoppiato a una buona gestione della combustione.

 

  1. Confronto Tra Scaldabagno A Gas E Caldaia A Gas

Un’altra opzione diffusa è quella di produrre acqua calda sanitaria attraverso una caldaia a gas, già presente in molti impianti termici residenziali. Ma è sempre una soluzione conveniente?

La caldaia a gas è progettata per alimentare anche un impianto di riscaldamento domestico. Quando usata solo per produrre acqua sanitaria, può essere sovradimensionata, con conseguenti inefficienze energetiche nei mesi caldi, quando il riscaldamento non è attivo. In questi casi, l’avviamento del bruciatore per pochi litri di acqua calda può generare consumi inutili.

Gli scaldabagni a gas, al contrario, sono progettati specificamente per la produzione sanitaria, hanno potenze più basse, e sono quindi più efficienti per questo scopo. Inoltre, non necessitano di:

  • Libretto impianto
  • Controllo dei fumi obbligatorio
  • Dichiarazione di conformità impiantistica complessa

Questo si traduce in costi inferiori di manutenzione e minori oneri burocratici.

È importante ricordare che non sempre è disponibile l’allaccio del gas in bagno, quindi l’installazione può richiedere tracciati di tubazione aggiuntivi, con costi da valutare attentamente in fase di progettazione.

Infine, l’attuale normativa impone che tutti gli apparecchi a gas installati in ambienti interni siano a camera stagna, rendendo obsoleti e fuorilegge gli scaldabagni a camera aperta o tiraggio naturale, ancora presenti in molte abitazioni datate. Questo è un aspetto critico: in caso di sostituzione di apparecchi obsoleti, l’unica soluzione consentita è il passaggio a scaldabagni a tiraggio forzato con scarico diretto all’esterno, che comunque risultano molto più sicuri.

 

  1. Scaldare L’Acqua Con Sistemi Istantanei O Ad Accumulo?

La scelta tra sistema istantaneo e sistema ad accumulo non riguarda solo la tecnologia, ma anche la filosofia d’uso dell’acqua calda e la tipologia di abitazione.

Gli scaldabagni istantanei, sia a gas che elettrici (ma questi ultimi meno diffusi), sono ideali in presenza di:

  • Uso intermittente ma frequente di acqua calda (es. docce brevi, lavandini),
  • Spazio limitato per l’installazione,
  • Esigenza di ridurre al minimo gli sprechi energetici.

Al contrario, i sistemi ad accumulo (boiler elettrici, scaldacqua a pompa di calore, o caldaie con bollitore integrato) sono più adatti in presenza di:

  • Grandi famiglie o case con più bagni,
  • Picchi di consumo concentrati (es. più docce in breve tempo),
  • Possibilità di accumulo da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico).

Tuttavia, come già accennato, un accumulo a gas è raramente conveniente: i tempi di riscaldamento molto rapidi del gas rendono inutile immagazzinare calore, che anzi si dissipa nel tempo. Anche l’efficienza complessiva è inferiore, soprattutto se l’isolamento del serbatoio non è ottimale.

Un discorso a parte meritano le pompe di calore per acqua calda sanitaria: se ben dimensionate e installate in ambienti favorevoli (come locali tecnici non riscaldati), possono offrire elevatissime efficienze stagionali. Tuttavia, il loro costo iniziale è molto più elevato, e il tempo di rientro dell’investimento può superare anche i 10 anni.

Infine, i rischi igienici legati ai sistemi ad accumulo (proliferazione di legionella o biofilm batterici) non sono trascurabili. Solo temperature superiori ai 60 °C evitano queste problematiche, ma aumentano le perdite termiche e i rischi di scottature accidentali.

 

  1. I Moderni Scaldabagni A Gas A Condensazione Elettronici

Gli scaldabagni a gas di ultima generazione offrono un’elevata efficienza energetica, grazie all’impiego della tecnologia a condensazione. Come avviene per le caldaie a condensazione, questi apparecchi recuperano il calore latente contenuto nel vapore acqueo dei fumi di combustione, che altrimenti andrebbe disperso nell’ambiente. Questo processo consente riduzioni dei consumi anche del 15-20% rispetto ai modelli tradizionali.

I migliori modelli oggi disponibili nel 2025 offrono:

  • Accensione elettronica, che elimina la fiamma pilota continua, riducendo consumi inutili;
  • Modulazione continua della fiamma e della portata d’acqua, per adattarsi dinamicamente alla richiesta termica;
  • Controllo digitale della temperatura, che consente regolazioni precise al grado e riduce gli sbalzi termici durante l’utilizzo;
  • Compatibilità con diversi combustibili (metano, GPL, propano), rendendoli adatti a ogni contesto;
  • Interfacce smart e connettività Wi-Fi per la gestione remota tramite app.

Questi apparecchi si prestano ottimamente all’integrazione con impianti solari termici, grazie alla gestione automatica della temperatura dell’acqua in ingresso. In presenza di un impianto solare, lo scaldabagno interviene solo per fornire il calore necessario a integrare quanto prodotto dal sole, massimizzando l’autoconsumo e l’efficienza complessiva.

L’unico punto debole resta il costo iniziale più elevato, che però si ripaga nel tempo grazie ai minori consumi. Inoltre, alcune Regioni italiane offrono incentivi locali per la sostituzione di vecchi apparecchi con modelli a condensazione, con detrazioni fino al 65% in caso di interventi nell’ambito della riqualificazione energetica degli edifici.

 

Conclusione

Scegliere tra scaldabagno a gas e scaldabagno elettrico non è solo una questione di prezzo iniziale, ma di efficienza complessiva, costi operativi, tipologia di utilizzo dell’acqua calda e caratteristiche dell’edificio. Nella maggior parte dei casi, lo scaldabagno a gas istantaneo rappresenta la scelta più intelligente e sostenibile, soprattutto se si opta per i nuovi modelli a condensazione.