Che Differenza C’è Tra Un Bollitore E Un Puffer?

  1. Differenze Fra Serbatoi Di Accumulo Termico: I “Puffer” Ed I “Bollitori”

Nel mondo dell’accumulo termico, si tende spesso a confondere due dispositivi fondamentali ma distinti: il puffer e il bollitore. Entrambi sono serbatoi di accumulo utilizzati negli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria (ACS), ma il loro funzionamento e il loro ruolo all’interno del sistema impiantistico sono molto diversi.

Il puffer: l’inerzia termica al servizio del riscaldamento

Il puffer, anche detto serbatoio di accumulo inerziale, è un contenitore di acqua tecnica, non destinata al consumo sanitario, ma utilizzata come veicolo per accumulare calore proveniente da una o più fonti termiche. L’acqua all’interno del puffer può essere riscaldata ciclicamente da caldaie (a legna, pellet, gas), pompe di calore, termocamini o collettori solari. Tale acqua non viene mai erogata all’utenza, ma serve da intermediario per trasferire calore verso uno o più scambiatori.

Questa “inerzia termica” permette all’impianto di:

  • Ridurre i cicli di accensione e spegnimento della caldaia;
  • Smorzare le variazioni di temperatura;
  • Accumulare calore quando la fonte è disponibile, per usarlo in un secondo momento.

Il puffer viene comunemente usato nei sistemi a combustibile solido (legna o pellet), dove la produzione di calore non è modulabile e deve essere accumulata per evitare sprechi.

Il bollitore: la riserva di acqua sanitaria

Il bollitore, invece, è un serbatoio per acqua calda sanitaria (ACS), ossia l’acqua che viene consumata da rubinetti, docce e lavabi. In questo caso, il serbatoio contiene acqua potabile riscaldata da uno o più scambiatori posti all’interno (tipicamente serpentine metalliche), alimentati da fonti come caldaie, pompe di calore o collettori solari.

Il bollitore deve garantire:

  • Elevati standard igienico-sanitari;
  • Resistenza alla corrosione;
  • Protezione contro la legionella, con cicli di disinfezione termica sopra i 60 °C.

È per questo che i bollitori sono costruiti con materiali idonei (acciaio smaltato, acciaio inox) e sono spesso dotati di anodi di magnesio o di corrente impressa per prevenire l’usura del contenitore.

Confronto operativo

La distinzione fra bollitore e puffer è fondamentale non solo per una corretta progettazione, ma anche per evitare errori nella manutenzione e negli adeguamenti impiantistici, specialmente in caso di ristrutturazione o ibridazione degli impianti con fonti rinnovabili.

 

  1. I Serbatoi Di Accumulo Con Serpentina Normale O A Superficie Maggiorata

Il rendimento degli impianti di produzione di acqua calda sanitaria dipende in larga misura dall’efficienza dello scambiatore di calore interno al serbatoio di accumulo, cioè la serpentina. Questa serpentina è attraversata dal fluido caldo (generalmente acqua tecnica o una miscela con glicole), che cede calore all’acqua potabile contenuta nel bollitore.

Serpentina normale: per alte temperature

I bollitori con serpentina normale sono progettati per essere alimentati da generatori ad alta temperatura, come le caldaie a gas tradizionali, dove l’acqua tecnica entra nella serpentina a 70–80 °C. In questi casi, è sufficiente una serpentina con una superficie contenuta per cedere rapidamente calore all’acqua sanitaria.

Serpentina a superficie maggiorata: per basse temperature

Nei sistemi con collettori solari termici o pompe di calore, la temperatura del fluido scaldante è più bassa (tipicamente 40–55 °C), quindi la trasmissione di calore è meno efficiente. Per compensare questo limite, si usano serpentine a superficie maggiorata, cioè più lunghe e con diametro maggiore, che aumentano la superficie di scambio e migliorano il rendimento anche a bassa temperatura.

Calcolo della superficie ideale

La superficie ideale della serpentina può essere calcolata tenendo conto:

  • Della temperatura del fluido scaldante;
  • Della temperatura dell’acqua da riscaldare;
  • Del tempo richiesto per il riscaldamento;
  • Della quantità di acqua da scaldare (litri).

In genere, per impianti con pompe di calore o solare termico, si consigliano serpentine da 2,5 m² in su, mentre per caldaie tradizionali può essere sufficiente una serpentina da 1,2–1,5 m².

 

  1. I Serbatoi Di Accumulo “Combinati” Riscaldamento + ACS

Una soluzione sempre più diffusa negli impianti moderni è il serbatoio combinato, un sistema ibrido che integra le funzioni del puffer e del bollitore in un’unica struttura. Questi serbatoi multifunzione permettono di semplificare l’impianto, ridurre gli ingombri e sfruttare più fonti energetiche contemporaneamente.

Funzionalità integrate

Il serbatoio combinato:

  • Contiene acqua tecnica per il riscaldamento (come un puffer);
  • Produce acqua calda sanitaria istantanea tramite scambiatori interni in acciaio inox o moduli separati;
  • Può ricevere calore da fonti multiple (caldaia, solare termico, pompa di calore, etc.);
  • Gestisce la stratificazione termica in modo ottimizzato.

Questa versatilità lo rende ideale per abitazioni di nuova costruzione, dove l’integrazione di fonti rinnovabili è ormai obbligatoria secondo le normative vigenti (come il D.Lgs. 28/2011, che impone il 50% di copertura dei consumi di ACS da FER).

Stratificazione e coibentazione

La tecnologia della stratificazione consente di mantenere l’acqua calda in alto e quella fredda in basso, ottimizzando il prelievo di calore in modo intelligente e riducendo le accensioni non necessarie dei generatori. Inoltre, l’isolamento termico viene garantito da spessi strati di poliuretano o lana minerale, che limitano le dispersioni.

Collegamenti multipli

I serbatoi combinati possono essere predisposti per:

  • Impianti a radiatori o pavimento;
  • Sistemi a bassa temperatura con pompe di calore;
  • Caldaie a biomassa o ibride;
  • Pannelli solari a circolazione forzata.

Grazie alla modularità, si possono gestire stagionalità diverse, risparmiando combustibile e sfruttando sempre la fonte più conveniente.

 

  1. Che Capacità Deve Avere Il Puffer Per Un Termocamino?

Il dimensionamento del puffer è uno degli aspetti fondamentali per garantire il corretto funzionamento di un impianto con termocamino, caldaia a legna o pellet. Un serbatoio di accumulo troppo piccolo non consente di assorbire tutto il calore prodotto dal generatore, mentre uno troppo grande richiede tempi lunghi per essere riscaldato.

Metodo di calcolo pratico

Per un dimensionamento ottimale, si considerano in genere:

  • 50–55 litri per ogni kW utile;
  • 40 litri per ogni kW al focolare, nei casi in cui il rendimento non sia noto.

Esempio pratico:

  • Termocamino da 35 kW al focolare;
  • Rendimento: 75%;
  • Potenza utile: 35 × 0,75 = 26,2 kW;
  • Capacità consigliata: 26,2 × 50 = 1.310 litri.

In alternativa, 35 × 40 = 1.400 litri, con una differenza trascurabile.

Non esagerare col volume

È importante evitare sovradimensionamenti. Un puffer troppo grande:

  • Allunga i tempi di riscaldamento;
  • Impone maggiori costi di acquisto e di spazio;
  • Può causare inefficienze nel periodo di scarso utilizzo.

In media, per abitazioni unifamiliari con impianti a biomassa si utilizzano puffer da 800 a 1.500 litri, mentre per case bifamiliari o con sistemi ibridi si può salire fino a 2.000–3.000 litri, solo se giustificati da potenze elevate e produzione combinata ACS.

 

  1. Cosa Sono I Serbatoi A Stratificazione

Il principio della stratificazione termica è essenziale per massimizzare l’efficienza di qualunque serbatoio di accumulo. Si tratta di un fenomeno fisico naturale: l’acqua calda, meno densa, si stratifica in alto, mentre quella fredda rimane in basso. Se questa disposizione viene mantenuta e gestita correttamente, si ottengono numerosi vantaggi.

Vantaggi della stratificazione

  • Si può prelevare acqua calda anche quando il serbatoio non è totalmente carico;
  • Si migliora l’efficienza degli scambiatori di calore interni;
  • Si ottimizza il contributo di fonti diverse, come caldaia e solare termico;
  • Si garantisce ACS istantanea con moduli a piastre anche quando il serbatoio è parzialmente carico.

Applicazioni pratiche

Un serbatoio a stratificazione può:

  • Essere alimentato simultaneamente da una pompa di calore e da un impianto solare termico;
  • Riscaldare zone diverse dell’impianto con temperature differenti;
  • Fornire acqua calda sanitaria tramite serpentine immerse o moduli separati.

Nei sistemi di riscaldamento evoluti, la stratificazione è aiutata da:

  • Deflettori interni;
  • Ugelli direzionali per immissione lenta;
  • Valvole antimiscelazione;
  • Controllori elettronici che regolano la carica e scarica in base alla temperatura per zone.

 

Conclusioni

Capire la differenza fra bollitore e puffer è fondamentale per chiunque si appresti a realizzare o ristrutturare un impianto termico moderno. Mentre il bollitore serve a fornire acqua calda sanitaria pronta all’uso, il puffer funge da “batteria termica” in grado di immagazzinare calore per lunghi periodi e smorzare i picchi di produzione.

L’uso intelligente dei serbatoi combinati, delle serpentine adeguate e della stratificazione consente di progettare impianti più efficienti, versatili e sostenibili, in linea con gli obblighi normativi sull’uso delle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica.

Sia in ambito residenziale che in contesti semi-industriali, i serbatoi di accumulo rappresentano il cuore pulsante del sistema: gestiscono l’energia termica, ne ottimizzano l’uso e ne migliorano il comfort.