Come Dimensionare Un Camino Aperto Per Riscaldare

1) Come Dimensionare Il Focolare Di Un Camino Aperto

Il dimensionamento corretto di un camino aperto è essenziale per garantirne non solo la funzionalità ma anche la sicurezza e l’efficacia nel riscaldamento. Sebbene oggi siano molto diffusi i camini chiusi, con inserti o stufe a pellet ad alta efficienza, il fascino di un caminetto aperto – magari costruito in muratura secondo le proprie esigenze – continua ad affascinare chi cerca una fonte di calore che sia anche un elemento di design e atmosfera.

L’esperienza pratica e le linee guida tradizionali suggeriscono che le dimensioni del focolare devono rispettare determinati rapporti per assicurare un buon tiraggio e una combustione efficace:

  • Larghezza : Altezza : Profondità = 6 : 5 : 4

Inoltre:

  • L’altezza della cappa deve corrispondere a quella della bocca del focolare.
  • La canna fumaria deve avere un’altezza minima pari a 10-15 volte quella della bocca del focolare.

Questi valori permettono di mantenere il corretto bilancio tra volume del focolare e potenza termica desiderata, garantendo un tiraggio adeguato.

Per fornire esempi concreti:

  • Per un ambiente di 15-20 m²:
    Bocca del focolare: 60 cm (largh.) x 50 cm (alt.) x 34 cm (prof.)
    Canna fumaria: sezione 20 x 20 cm
  • Per ambienti da 35-40 m²:
    Focolare: 95 x 71 x 40 cm
    Canna fumaria: 26 x 26 cm
  • Per ambienti da 50-70 m²:
    Focolare: 115 x 82 x 45 cm
    Canna fumaria: 38 x 26 cm

Oltre le dimensioni, è importante la forma del focolare, che deve essere trapezoidale in pianta, più stretto sul fondo rispetto alla bocca: questo favorisce un corretto flusso dei fumi verso l’alto e migliora la combustione.

Infine, va ricordato che per ogni metro cubo di aria comburente, servono circa 3 m³ di aria ambiente, pertanto le dimensioni del camino devono sempre essere rapportate alla volumetria del locale e alla disponibilità d’aria.

 

2) Il Tiraggio Di Un Camino E La Canna Fumaria

Il tiraggio è il cuore del funzionamento di un camino aperto. Esso consiste nel movimento naturale dell’aria e dei fumi all’interno della canna fumaria, causato dalla differenza di temperatura (e quindi di densità) tra i fumi caldi generati dalla combustione e l’aria esterna più fredda.

Per funzionare correttamente, il camino deve essere dotato di una canna fumaria ben dimensionata, costruita in materiale refrattario o inox, e priva di restringimenti o curve accentuate. Le caratteristiche principali da rispettare sono:

  • Sezione: meglio circolare, ma sono accettabili anche rettangolari (con rapporto massimo tra i lati di 1:1,5).
  • Altezza: maggiore è l’altezza, migliore sarà il tiraggio. Il tiraggio cresce con la radice quadrata dell’altezza della canna.
  • Isolamento: fondamentale per evitare il raffreddamento dei fumi e la formazione di condensa.
  • Tenuta all’aria: la canna deve essere stagna, per evitare perdite di fumi e infiltrazioni d’aria.

Una sezione troppo grande fa raffreddare troppo rapidamente i fumi, riducendo la velocità di risalita, mentre una sezione troppo piccola ostacola il deflusso dei fumi e può causare il ritorno di fumo nel locale.

È utile sapere che, per motivi estetici, le canne quadrate sono ancora le più diffuse, ma è sempre possibile inserire un tubo in acciaio inox (di sezione circolare) all’interno di una canna in muratura, migliorando così la resa termica, la sicurezza e la durata.

Inoltre, la parte terminale esterna della canna fumaria deve essere dotata di un comignolo antivento e realizzata in modo da evitare riflussi d’aria. Per camini aperti, si raccomanda un’altezza del comignolo di almeno 1 metro sopra il colmo del tetto.

 

3) La Presa D’Aria Esterna E La Cappa Del Camino

Una delle problematiche più sottovalutate, ma essenziali nel funzionamento di un camino aperto, è la presenza di una presa d’aria esterna, detta anche bocchetta di ventilazione. Questa consente l’ingresso di aria fresca da fuori, evitando:

  • La depressione nel locale causata dal richiamo eccessivo di aria da parte della combustione.
  • Il ritorno di fumi, specie quando il locale è sigillato o ha infissi moderni ad alta tenuta.
  • L’impoverimento dell’ossigeno disponibile nell’ambiente.

Per questo motivo, è consigliabile installare la bocchetta su un muro perimetrale, preferibilmente in prossimità del focolare. La sua sezione deve essere proporzionata alla dimensione del camino (generalmente da 100 a 150 cm² per piccoli camini e oltre 250 cm² per camini grandi).

La cappa, invece, è la struttura che si trova sopra il focolare e che ha lo scopo di raccogliere i fumi e convogliarli verso la canna fumaria. Deve essere realizzata in materiale ignifugo (acciaio o refrattario) e ha forma trapezoidale per guidare i fumi verso l’alto.

Le principali regole da seguire per una cappa efficiente sono:

  • Altezza pari a quella della bocca del focolare.
  • L’inizio della cappa deve essere posizionato vicino al focolare, per evitare che i fumi escano frontalmente.
  • La profondità della cappa va mantenuta tra 30 e 60 cm, per garantire che la combustione si mantenga arretrata, lontana dalla bocca.

Se ben progettata, la cappa migliora il tiraggio, evita perdite di calore e riduce i problemi di fumo nell’ambiente.

Infine, è possibile integrare nella cappa delle feritoie per la diffusione dell’aria calda, se il camino viene abbinato a sistemi di ventilazione o a recuperatori di calore.

 

4) Qual È La Resa Termica Di Un Camino Aperto

Il rendimento termico di un camino aperto è decisamente basso se confrontato con le moderne stufe o inserti a legna o pellet. Nella configurazione tradizionale, la resa si aggira attorno al 10–15%, perché:

  • Gran parte del calore prodotto va disperso attraverso la canna fumaria.
  • Il controllo dell’aria di combustione è assente.
  • Il camino assorbe aria calda dalla stanza e la espelle.

Questa configurazione può riscaldare superfici limitate (15–30 m²) e si presta meglio per un riscaldamento occasionale o come supporto al sistema principale.

Tuttavia, è possibile migliorare l’efficienza del camino aperto con alcune modifiche:

  • Inserimento di un recuperatore di calore o scambiatore aria/aria all’interno della cappa, che consenta di sfruttare i fumi per riscaldare l’aria ambiente.
  • Aggiunta di un sistema di ventilazione forzata che distribuisca l’aria calda.
  • Impiego di pannelli riflettenti in ghisa o refrattario nella parte posteriore del focolare, per aumentare l’irraggiamento.

Con questi accorgimenti, il rendimento può salire fino al 30–35%, permettendo di riscaldare ambienti fino a 100 m², specie se ben coibentati.

Tuttavia, la combustione non regolata dei camini aperti implica una rapida combustione del legno, riducendo l’autonomia. A differenza delle stufe, non è possibile dosare l’aria, né modulare la potenza.

Per chi desidera un miglior compromesso, oggi esistono inserto-caminetti chiusi ad alto rendimento (fino all’80%) che mantengono l’estetica del camino tradizionale ma con tecnologia e sicurezza moderne.

 

5) I Camini Aperti: In Cosa Differiscono Dalle Stufe

Sebbene il loro scopo principale sia lo stesso – riscaldare un ambiente attraverso la combustione del legno – i camini aperti e le stufe differiscono profondamente per funzionamento, efficienza e modalità d’uso.

Apertura del focolare

Il camino è per definizione aperto: la fiamma è visibile e a contatto diretto con l’ambiente. Questo favorisce l’estetica e l’irraggiamento, ma comporta:

  • Bassa efficienza.
  • Difficoltà di regolazione.
  • Maggiore consumo di combustibile.

Le stufe, invece, hanno il focolare chiuso con porta in vetro ceramico. Questo consente:

  • Migliore controllo dell’aria.
  • Combustione più completa.
  • Rendimento superiore (dal 70% all’85% nelle stufe moderne).

Regolazione dell’aria e combustione

La stufa è dotata di registri che consentono di dosare l’aria primaria e secondaria, regolando così la velocità di combustione. Il camino aperto, invece, consuma l’aria presente nel locale e non consente regolazioni: la combustione è sempre rapida e il calore poco gestibile.

Possibilità di canalizzazione

Le stufe canalizzabili possono distribuire aria calda anche nei locali adiacenti, mediante appositi condotti. Nei camini, ciò è possibile solo se dotati di inserti ventilati o sistemi appositi, da installare in fase progettuale.

Tipologia di combustibile

Le stufe possono essere alimentate sia a legna che a pellet. Le stufe a pellet, in particolare, sono automatiche, programmabili e adatte per un uso continuo. I camini, invece, sono quasi sempre a legna, scelta che privilegia l’estetica e la naturalità, ma richiede più manutenzione e attenzione.

Personalizzazione e design

I camini possono essere realizzati su misura, adattandosi perfettamente allo stile architettonico della casa. Sono un elemento di arredo che può valorizzare ambienti rustici o moderni. Le stufe, sebbene oggi molto curate esteticamente, sono più standardizzate e meno personalizzabili.