Come Richiedere Lo Spostamento Del Contatore Elettrico Luce

1. Quando È Necessario Spostare Un Contatore Elettrico?

Richiedere lo spostamento del contatore elettrico della luce è un’esigenza che può emergere in diverse situazioni, solitamente connesse a interventi strutturali o funzionali sull’immobile. Una delle circostanze più frequenti è la ristrutturazione di un’abitazione o di un intero edificio, durante la quale può rendersi necessario riposizionare il contatore per motivi di accessibilità, sicurezza o estetica. In altri casi, la richiesta può essere motivata da esigenze di accorpamento o separazione di unità immobiliari, o anche dal semplice desiderio di rendere più agevole la lettura del consumo energetico.

Indipendentemente dalle motivazioni, occorre distinguere innanzitutto se si dispone di un contratto di fornitura elettrica attivo oppure no. Questo elemento è fondamentale perché determina a chi inoltrare la richiesta. Se il contratto è attivo, sarà il fornitore (come ad esempio Enel Energia, Sorgenia, A2A o simili) a fungere da intermediario con il distributore locale. In caso contrario, sarà il distributore di zona – tipicamente E-Distribuzione o altro soggetto operante sul territorio – a ricevere direttamente la richiesta.

In un periodo come quello attuale, in cui si assiste a un costante aggiornamento delle normative legate all’efficienza energetica e alla riqualificazione degli impianti domestici, sapere come gestire correttamente questo tipo di operazione è cruciale per evitare ritardi e maggiori costi. Vediamo quindi, passo dopo passo, cosa bisogna fare per richiedere, gestire e completare correttamente lo spostamento del contatore.

 

2. Procedura Ufficiale Per Lo Spostamento Del Contatore

La procedura per richiedere lo spostamento del contatore elettrico dipende dal fatto che il contratto di fornitura sia attivo oppure no. Se è attivo, il cliente deve rivolgersi al proprio fornitore, il quale ha il compito di trasmettere la richiesta al distributore locale entro due giorni lavorativi dal ricevimento della domanda.

Viceversa, se non c’è un contratto attivo – ad esempio perché l’immobile è disabitato o in fase di ristrutturazione profonda – la richiesta può essere inviata direttamente al distributore, saltando l’intermediazione del fornitore.

Una volta ricevuta la richiesta, il distributore ha 15 giorni lavorativi per trasmettere il preventivo per le connessioni ordinarie, oppure 10 giorni lavorativi in caso di connessioni temporanee (come nel caso di cantieri o allacciamenti provvisori). Questo preventivo viene poi inoltrato al cliente dal fornitore entro 2 giorni lavorativi dal momento in cui lo riceve dal distributore.

L’utente ha la facoltà di accettare o meno il preventivo. In caso di accettazione, questa viene comunicata nelle modalità richieste dal distributore, che può prevedere il pagamento diretto del contributo indicato o la firma del preventivo stesso.

È importante sottolineare che in fase di richiesta occorre fornire una serie di dati obbligatori, senza i quali la pratica non potrà essere presa in carico. Tra questi troviamo:

  • Nome e cognome dell’intestatario del contratto;
  • Codice fiscale;
  • Indirizzo della fornitura e codice POD, indispensabile per identificare in maniera univoca il punto di prelievo;
  • Codice cliente, solitamente presente sulla bolletta;
  • Numero di telefono per eventuali contatti o sopralluoghi tecnici;
  • Dettagli sulla nuova posizione del contatore e sulla distanza dalla posizione attuale;
  • Autorizzazione scritta dell’amministratore, qualora i lavori interessino spazi comuni come nel caso dei condomini.

Soddisfatti questi requisiti, si passa alla valutazione tecnica, che può comportare un sopralluogo da parte dei tecnici del distributore per determinare la fattibilità dell’intervento.

 

3. Tempi E Modalità Di Intervento Per Lo Spostamento

Una volta ricevuta l’accettazione del preventivo, il distributore è tenuto a rispettare tempi ben precisi per l’esecuzione dei lavori, stabiliti da ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). I tempi dipendono dalla tipologia di intervento:

  • Se i lavori sono semplici, e quindi non richiedono modifiche strutturali complesse, lo spostamento deve essere effettuato entro 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento dell’accettazione, per connessioni ordinarie.
  • Nel caso di connessioni temporanee, il tempo scende a 5 giorni lavorativi se la potenza disponibile è entro i 40 kW e la distanza dagli impianti permanenti non supera i 20 metri. Se questi limiti vengono superati, si applica comunque il limite dei 10 giorni.
  • Per lavori complessi, cioè quelli che implicano modifiche significative alla rete o all’impianto (come scavi, spostamenti superiori ai 10 metri, opere murarie rilevanti), il tempo massimo per lo spostamento sale a 50 giorni lavorativi.

Un aspetto importante, spesso trascurato, riguarda il diritto del cliente a ricevere un indennizzo automatico in caso di ritardi da parte del distributore. Il meccanismo è così articolato:

  • Se il preventivo viene inviato o il lavoro eseguito entro il doppio del tempo previsto, l’indennizzo è di 35 euro per clienti domestici in bassa tensione e 70 euro per clienti non domestici.
  • Se si supera il triplo del tempo stabilito, il cliente domestico riceve 105 euro, mentre il cliente non domestico riceve 210 euro.

Questo sistema di indennizzi ha lo scopo di tutelare il consumatore e incentivare il distributore a rispettare i tempi stabiliti dalla normativa vigente.

 

4. Costi Da Sostenere Per Lo Spostamento

Uno degli aspetti più rilevanti per chi intende procedere con lo spostamento del contatore elettrico riguarda naturalmente i costi. La spesa può variare in base a diversi fattori, ma la normativa prevede una distinzione precisa per gli spostamenti entro i 10 metri e quelli oltre i 10 metri dalla posizione attuale.

Nel primo caso, il cliente deve sostenere un costo fisso di 202,21 euro, aggiornato ai più recenti valori stabiliti dai distributori principali. Questo prezzo include le attività tecniche e l’eventuale aggiornamento dell’impianto nel nuovo punto di installazione.

Se invece il contatore deve essere spostato a una distanza superiore ai 10 metri, non esiste più un costo standard. In questo caso, si applica una valutazione su preventivo, che tiene conto delle voci di costo effettive, quali:

  • Lunghezza del nuovo collegamento alla rete;
  • Eventuali scavi;
  • Manufatti murari aggiuntivi;
  • Lavori in quota o su proprietà altrui;
  • Materiali e manodopera specializzata.

In questi casi, il cliente riceverà un preventivo dettagliato, che specificherà costi, tempistiche e responsabilità. È bene leggere attentamente ogni voce per evitare sorprese, tenendo presente che l’intervento può talvolta superare i 500 euro per spostamenti complessi o in edifici storici dove sono richieste attenzioni particolari.

 

5. Installazione, Accessibilità E Regole Tecniche

Una volta approvata la richiesta e completati i lavori preparatori, entra in scena il distributore locale, unico soggetto autorizzato a effettuare l’installazione e la manutenzione del contatore elettrico.

Il cliente è tuttavia responsabile della realizzazione delle opere murarie, come nicchie, alloggiamenti, canaline e ogni altra struttura indicata nel preventivo. Tali opere devono rispettare le specifiche tecniche imposte dal distributore, altrimenti l’intervento potrebbe essere rimandato o respinto.

Un principio cardine nella collocazione dei contatori è quello dell’accessibilità: devono essere facilmente raggiungibili dal personale tecnico anche in assenza del cliente, ad esempio per letture, controlli o manutenzioni. Nei condomini o nei complessi residenziali, i contatori vengono collocati in un vano comune appositamente attrezzato. Se invece si tratta di una villa o unità singola con recinzione, il contatore deve essere collocato al limite della proprietà, con accesso diretto dalla strada.

Un altro elemento da considerare riguarda i permessi: il cliente deve procurarsi tutte le eventuali autorizzazioni per il passaggio di cavi in aree comuni o in proprietà altrui. In mancanza di tali autorizzazioni, il distributore non può procedere.

Infine, in ottica di evoluzione tecnologica e maggiore efficienza, la normativa attuale consente ai clienti domestici in bassa tensione di richiedere, in deroga alla regola del punto unico di prelievo, un secondo contatore per l’alimentazione di specifici carichi energetici, come una pompa di calore o una colonnina di ricarica per veicoli elettrici.

 

Conclusione

Lo spostamento del contatore elettrico della luce è un’operazione delicata che richiede attenzione, precisione e conoscenza delle procedure tecniche e amministrative. Sapere quando rivolgersi al fornitore e quando direttamente al distributore, conoscere i tempi normativi per la ricezione dei preventivi e l’esecuzione dei lavori, essere consapevoli dei costi fissi o variabili da sostenere e dei propri diritti in caso di ritardo sono tutti elementi che fanno la differenza tra un’operazione agevole e una fonte di stress.

In un contesto in cui le abitazioni sono sempre più soggette a interventi di efficientamento energetico e in cui si diffondono nuove esigenze impiantistiche, come quelle legate alla mobilità elettrica o alla climatizzazione tramite pompe di calore, diventa essenziale conoscere anche come gestire le modifiche agli impianti elettrici, inclusi i contatori.

L’importante è muoversi per tempo, richiedere tutte le informazioni necessarie al proprio fornitore o al distributore, e prepararsi in anticipo anche sotto il profilo tecnico (autorizzazioni, opere murarie, accessibilità). Solo così sarà possibile evitare lungaggini burocratiche, costi imprevisti e interruzioni indesiderate nella fornitura di energia elettrica.