Come Riscaldare Più Stanze Con Una Stufa

1. Le Varie Soluzioni Per Scaldare La Casa Con Una Stufa

Riscaldare un’abitazione con una stufa può rappresentare una scelta efficace, sostenibile e in alcuni casi anche conveniente. Tuttavia, il successo di questa soluzione dipende da diversi fattori: la distribuzione degli ambienti, il tipo di combustibile utilizzato, il modello della stufa, l’isolamento termico dell’edificio e la presenza di sistemi ausiliari di distribuzione del calore.

In una casa di medie dimensioni (ad esempio, 80-90 m²), una stufa collocata nel soggiorno può riscaldare efficacemente l’ambiente in cui è installata, portandolo anche a 25°C. Tuttavia, le altre stanze resteranno su temperature inferiori, attorno ai 19-20°C, se si fa affidamento solo sulla convezione naturale dell’aria. Questo può bastare in una casa ben isolata, ma in edifici datati o in zone climatiche più rigide occorre prevedere soluzioni più strutturate.

Per ottenere un riscaldamento più uniforme in tutta la casa, esistono tre strategie principali:

  1. Installazione di sistemi di ventilazione e canalizzazione, che prelevano aria calda dalla stanza della stufa e la distribuiscono forzatamente negli altri ambienti;
  2. Uso di termostufe, che riscaldano l’acqua da inviare a termosifoni o pannelli radianti in tutte le stanze;
  3. Ottimizzazione della posizione della stufa, prediligendo soluzioni centrali o installazioni in ambienti “di passaggio” per favorire la diffusione del calore.

Un ambiente open space, naturalmente, si presta molto meglio alla diffusione omogenea del calore, mentre in case con stanze chiuse da porte e corridoi, sarà necessario supportare la stufa con sistemi di distribuzione attivi, altrimenti il comfort termico sarà fortemente disomogeneo.

Una stufa di qualità, alimentata a pellet o a legna, è in grado di garantire autonomia termica anche per 12-24 ore, con un’unica carica. Ma non bisogna dimenticare che la semplice collocazione in un soggiorno non è sufficiente per garantire temperature confortevoli ovunque. È proprio in questi casi che entrano in gioco i sistemi ausiliari di distribuzione del calore.

 

2. I Kit Di Ventilazione E Canalizzazione Dell’Aria Per Le Stufe

I kit di canalizzazione rappresentano una delle soluzioni più pratiche per trasformare una stufa in un piccolo impianto di riscaldamento distribuito. Consistono in un insieme di tubazioni flessibili coibentate, ventilatori e diffusori che convogliano l’aria calda dalla stufa verso altri locali.

Questi kit sono spesso disponibili come accessori opzionali per stufe a pellet canalizzabili. La stufa, in tal caso, presenta uno o più attacchi posteriori o laterali da cui esce aria calda, già predisposti per il collegamento dei tubi.

Le caratteristiche principali da valutare in un impianto canalizzato sono:

  • La potenza della ventola: anche solo 10 W sono sufficienti per movimentare oltre 100 mc/h di aria calda, ma è fondamentale verificarne la silenziosità. In ambienti domestici, il rumore è uno dei principali fattori di disturbo.
  • La lunghezza e l’isolamento delle canalizzazioni: tubi troppo lunghi o non coibentati perdono efficienza. In genere, si consiglia di non superare i 6-8 metri per canale.
  • La posizione delle bocchette di mandata: vanno installate in alto, poiché l’aria calda tende a salire. L’ideale è posizionarle in modo che il flusso d’aria “bagni” tutta la stanza.

Va sottolineato che non è consigliabile usare la canalizzazione direttamente per le camere da letto, soprattutto per motivi legati alla qualità dell’aria e alla polvere sollevata dalla ventilazione forzata. In questi casi, la soluzione migliore è riscaldare le camere indirettamente, o ricorrere a sistemi radianti.

Per gli appassionati del fai-da-te, è possibile migliorare l’efficienza anche con soluzioni autocostruite, come piccoli radiatori metallici da porre sopra la stufa, dotati di ventole a bassa tensione. Questi dispositivi sfruttano il calore della stufa per riscaldare ulteriormente l’aria e distribuirla in modo più uniforme, con un impatto energetico minimo.

 

3. Meglio La Ventilazione Forzata O La Convezione Naturale?

Una delle domande più comuni riguarda la scelta tra convezione naturale e ventilazione forzata per distribuire il calore generato da una stufa.

La convezione naturale si basa sul principio che l’aria calda tende a salire, mentre quella fredda scende. In assenza di ventole, si creano correnti ascendenti e discendenti che muovono l’aria. Questo meccanismo è silenzioso, privo di vibrazioni, e non solleva polveri, risultando quindi ideale per camere da letto e ambienti dove si ricerca comfort e tranquillità.

I limiti della convezione naturale sono però evidenti:

  • Bassa efficienza in locali grandi o con soffitti alti;
  • Difficoltà nel raggiungere ambienti lontani dalla stufa;
  • Lentezza nella distribuzione del calore.

La ventilazione forzata, al contrario, permette di forzare il passaggio d’aria calda anche in ambienti remoti, migliorando la distribuzione del calore. Ma introduce due criticità:

  1. Il rumore delle ventole, che può variare dai 35 ai 55 dB a seconda del modello. Di giorno è tollerabile, ma la sera può risultare fastidioso.
  2. La movimentazione dell’aria, che implica anche la dispersione di polveri, allergeni e, in alcuni casi, odori. Ciò la rende sconsigliabile per le camere da letto.

In sintesi:

  • Convezione naturale → consigliata per comfort e silenziosità, ma con limiti sulla distanza.
  • Ventilazione forzata → consigliata per coprire più ambienti, ma da usare con attenzione in ambienti sensibili.

Un ultimo confronto merita di essere fatto tra camini aperti e stufe o camini chiusi. Sebbene i camini aperti offrano un impatto estetico suggestivo, la resa energetica è molto bassa (spesso inferiore al 15%), e il calore tende a concentrarsi nella stanza in cui si trovano, lasciando fredde le altre. Le stufe a legna o a pellet, così come i camini chiusi con vetro ceramico, offrono rendimenti molto più alti, spesso oltre il 75-85%, e una diffusione del calore molto più omogenea.

 

4. Riscaldare Casa “Ad Acqua” Con Una Termostufa

Le termostufe rappresentano una delle soluzioni più moderne e funzionali per chi desidera riscaldare più ambienti in modo efficiente, sfruttando un impianto ad acqua simile a quello di una caldaia. A differenza delle tradizionali stufe ad aria, infatti, le termostufe scaldano l’acqua contenuta in un circuito idraulico, che viene poi distribuita nei vari ambienti tramite radiatori, pannelli radianti o ventilconvettori.

I vantaggi delle termostufe sono molteplici:

  • Estetica curata, che permette di installarle in soggiorno o open space senza sacrificare l’arredo;
  • Visione del fuoco, che aggiunge un elemento conviviale e decorativo;
  • Funzione doppia, riscaldando sia l’ambiente in cui si trovano che l’acqua dell’impianto;
  • Possibilità di integrare l’acqua calda sanitaria, collegando un bollitore di accumulo (preferibilmente da almeno 80-100 litri).

Le termostufe sono disponibili in versione:

  • A legna: più economiche nel lungo termine ma con gestione manuale del combustibile.
  • A pellet: più automatizzate, programmabili, con serbatoio e accensione automatica.
  • Miste legna/pellet: per chi vuole la massima flessibilità di utilizzo.

Per il corretto funzionamento, è necessario che l’installazione sia eseguita da un tecnico abilitato, che provveda:

  • Al collegamento idraulico con pompa, valvole e vaso di espansione;
  • All’eventuale integrazione con un impianto esistente, tramite uno scambiatore a piastre;
  • All’adeguata canna fumaria, resistente a temperature elevate e a condensa acida.

Una termostufa può anche essere gestita in parallelo a una caldaia a gas esistente, utilizzando la termostufa durante i mesi più freddi per risparmiare gas, e la caldaia nei periodi intermedi o per l’acqua sanitaria quando la termostufa è spenta.

Nel complesso, si tratta di una soluzione ibrida e flessibile, adatta a chi desidera riscaldare più stanze con una sola fonte di calore, ma vuole anche mantenere la comodità di un sistema centralizzato.

 

5. Differenze Fra Riscaldamento Convettivo O Radiante

Un altro aspetto fondamentale da considerare nella progettazione di un impianto alimentato da stufa (o termostufa) è il tipo di diffusione del calore: per convezione o per irraggiamento.

Nel riscaldamento a convezione, l’aria viene scaldata e messa in movimento, trasportando il calore nell’ambiente. È il caso di:

  • Ventilconvettori
  • Radiatori classici
  • Stufe ad aria canalizzata

I vantaggi sono:

  • Riscaldamento rapido degli ambienti
  • Facile regolazione della temperatura
  • Costi iniziali contenuti

Gli svantaggi:

  • Maggiore stratificazione del calore (caldo in alto, freddo in basso)
  • Movimentazione dell’aria e delle polveri
  • Efficienza ridotta in ambienti molto grandi

Nel riscaldamento radiante, invece, il calore si propaga sotto forma di onde infrarosse, riscaldando direttamente i corpi, le pareti e i pavimenti, anziché l’aria. Questo si verifica nei sistemi come:

  • Pannelli radianti a pavimento, parete o soffitto
  • Termostufe abbinate a impianti radianti
  • Stufe a infrarossi o stufe in ceramica a massa elevata

I vantaggi:

  • Distribuzione omogenea del calore
  • Minore temperatura richiesta dell’acqua
  • Maggiore comfort e minor movimento di polvere

Gli svantaggi:

  • Costo di installazione più alto
  • Tempo di risposta più lento
  • Maggiore difficoltà di regolazione puntuale

Nelle moderne ristrutturazioni o nelle nuove costruzioni a basso consumo, l’approccio radiante è oggi sempre più diffuso, in quanto consente di mantenere temperature di esercizio più basse, perfettamente compatibili con stufe e termostufe ad alta efficienza.