-
Il Rendimento Ed Il Comfort Delle Varie Stufe Elettriche
Quando si parla di stufe portatili elettriche, la prima considerazione da fare riguarda il loro rendimento energetico: tutte le stufe elettriche presenti sul mercato (sia quelle con resistenza e termoventilatore, sia quelle alogene, al quarzo o a infrarossi) hanno un rendimento pari a 1, ovvero trasformano in calore circa il 99% dell’energia elettrica assorbita. Questo perché, a differenza delle caldaie, nelle stufe elettriche non vi sono combustioni o trasformazioni termodinamiche complesse: il calore viene semplicemente generato per effetto Joule.
Tuttavia, pur avendo lo stesso rendimento energetico, le varie tipologie di stufe differiscono notevolmente per il tipo di comfort termico che riescono a fornire e per il modo in cui distribuiscono il calore nell’ambiente. In particolare:
- Le stufe a infrarossi offrono un riscaldamento immediato per irraggiamento, molto simile a quello dei raggi solari. Sono ideali per spazi ben delimitati e per il riscaldamento diretto delle persone.
- Le stufe con termoventilatore riscaldano tramite convezione, cioè attraverso il movimento di aria calda, riuscendo a scaldare velocemente l’aria di un ambiente, ma tendono a consumare di più e a seccare l’aria.
- Le stufe alogene e al quarzo rappresentano una via di mezzo, poiché utilizzano lampade resistive che riscaldano sia per irraggiamento che per convezione. Le prime sono più efficienti in termini di consumo ridotto e quindi indicate per ambienti piccoli, mentre le seconde, pur consumando un po’ di più, hanno una maggiore capacità riscaldante.
In realtà, non esiste una soluzione “migliore” in assoluto. I diversi modelli sono complementari tra loro, e la scelta va fatta in base al tipo di ambiente da riscaldare, alla superficie disponibile, alla frequenza d’uso e alle esigenze specifiche di comfort. Vale la pena sottolineare che, al di là della resa immediata, anche altri fattori concorrono alla qualità del riscaldamento: la rumorosità, la distribuzione uniforme del calore, la sicurezza d’uso, la presenza del termostato e del timer, e non ultimo, l’impatto sull’aria indoor, che può peggiorare con alcuni modelli.
-
Le Stufe Con Resistenza Elettrica E Termoventilatore
Le termoventole elettriche rappresentano il modello più diffuso e accessibile sul mercato. Sono composte da una o più resistenze, generalmente in ceramica o metallo, e da una ventola che spinge l’aria attraverso la resistenza, riscaldandola e distribuendola nell’ambiente.
Uno dei loro principali vantaggi è la rapidità di riscaldamento: sono in grado di portare una stanza a temperatura in pochi minuti. Tuttavia, l’energia richiesta è elevata, spesso fino a 2.000 W (ovvero 2 kWh ogni ora di utilizzo), il che può generare consumi importanti se utilizzate per periodi prolungati.
Inoltre, presentano alcuni limiti in termini di distribuzione del calore:
- Riscaldano principalmente l’aria e non gli oggetti o le persone;
- L’aria calda tende a salire verso l’alto, creando uno strato caldo al soffitto e lasciando più fredda la zona in basso;
- L’azione della ventola può sollevare polvere, ed è quindi sconsigliata per chi soffre di allergie respiratorie.
Per questi motivi, il loro utilizzo ideale è in ambienti di piccole dimensioni, ben isolati, e chiusi da porte, in modo che il calore non venga disperso. Sono particolarmente utili per riscaldare bagni, uffici temporanei, locali di servizio o stanzette da usare per brevi periodi.
Molti modelli moderni sono dotati di termostato regolabile, spegnimento automatico in caso di surriscaldamento e protezione antiribaltamento, migliorando la sicurezza d’uso. Tuttavia, è consigliabile non lasciarle incustodite durante il funzionamento, e non utilizzarle con prolunghe non adeguate, che potrebbero surriscaldarsi.
Infine, per migliorarne l’efficienza, queste stufe possono essere affiancate a una stufa a infrarossi, che integra il riscaldamento radiante riducendo il tempo di accensione continuo della termoventola.
-
Le Stufe Elettriche Alogene
Le stufe alogene si basano su un sistema di lampade a basso consumo che irradiano calore. Ogni lampada, generalmente da 400-450 W, è contenuta in un riflettore parabolico che direziona il calore verso l’utente.
Il principale vantaggio di queste stufe è la flessibilità d’uso. La possibilità di accendere una, due o tre lampade consente di adattare il consumo energetico (ad esempio da 450 W a 900 W o 1350 W), mantenendo un buon livello di calore nelle immediate vicinanze. A parità di comfort, il loro consumo è nettamente inferiore a quello delle stufe con termoventola.
Queste stufe funzionano sia per irraggiamento che per convezione. L’effetto termico si avverte immediatamente, ma a breve distanza, e il calore si disperde velocemente se ci si allontana dal dispositivo.
I principali punti di forza sono:
- Basso consumo energetico, ottimale per ambienti piccoli;
- Costo contenuto e manutenzione minima;
- Semplicità di utilizzo e accensione rapida.
Tuttavia, esistono anche alcuni svantaggi:
- Le lampade possono bruciarsi facilmente in caso di sbalzi di tensione;
- La luce intensa prodotta può risultare fastidiosa, specie in ambienti bui o vicino a televisori;
- Non tutte sono dotate di termostato ambiente o timer.
Per questo, le stufe alogene sono perfette per situazioni in cui si ha bisogno di riscaldamento diretto e temporaneo, ad esempio mentre si lavora al PC, si guarda la TV da vicino, o per ambienti di passaggio come corridoi o ingressi.
Un piccolo consiglio pratico: orientare la stufa verso le gambe produce una sensazione di calore più efficace rispetto a direzionarla sul busto, in quanto il corpo tende a disperdere più calore dagli arti inferiori.
-
Le Stufe Elettriche Al Quarzo
Le stufe al quarzo sono una tipologia storicamente molto diffusa, anche se oggi un po’ meno in voga rispetto a quelle alogene o a infrarossi. Funzionano con resistenze racchiuse in tubi di quarzo, che emettono calore principalmente per irraggiamento.
I modelli più comuni hanno due o tre resistenze, ciascuna da 300-400 W, per un consumo totale che può variare da 600 W fino a 1.500 W, a seconda del livello selezionato. Alcuni modelli sono dotati di ventole posteriori, che spingono l’aria calda all’esterno, aumentando l’effetto convettivo.
I vantaggi principali di queste stufe sono:
- Effetto radiante diretto, percepito rapidamente da chi si trova nel raggio d’azione;
- Silenziosità, poiché non sempre impiegano ventole;
- Prezzo accessibile, con modelli a partire da 20-30 euro.
Tra gli svantaggi, si segnalano:
- Assenza di termostato ambiente nella maggior parte dei modelli, che implica un funzionamento continuo e quindi maggiori consumi;
- Riscaldamento localizzato, con difficoltà a riscaldare in modo uniforme ambienti superiori a 20-25 m³;
- Sensibilità agli urti e all’umidità, motivo per cui non sono consigliate per bagni o ambienti soggetti a condensa.
Sono indicate come integrazione al riscaldamento principale, o per riscaldare rapidamente porzioni del corpo, ad esempio i piedi sotto la scrivania o una zona circoscritta del salotto. Per ambienti di piccole dimensioni o come supporto temporaneo, rimangono un’ottima opzione.
-
Le Stufe Elettriche A Infrarossi
Tra tutte le tecnologie disponibili, le stufe a infrarossi sono senza dubbio quelle che offrono il comfort termico più naturale e piacevole. Queste stufe emettono radiazioni infrarosse che non riscaldano l’aria, ma trasmettono direttamente calore ai corpi con cui entrano in contatto, esattamente come fa il Sole.
Il 96% del calore emesso da questi dispositivi è di tipo radiante (contro circa il 50% delle stufe tradizionali), ed è particolarmente apprezzato in ambienti chiusi, ma anche in spazi aperti o semiaperti come verande, laboratori o gazebi.
Le stufe a infrarossi si dividono in due principali categorie:
- Infrarossi a onda lunga (IR-C): scaldano lentamente, ma in modo delicato e costante. Sono ideali per ambienti chiusi e per un uso prolungato.
- Infrarossi a onda corta (IR-A): emettono un calore molto intenso e immediato, adatto per spazi aperti o ambienti grandi e poco isolati.
Le versioni portatili sono disponibili in diverse forme: da modelli a torre, a pannello (che si possono appendere come un quadro), a colonnine su ruote, ideali per essere spostate dove serve.
Tra i principali vantaggi troviamo:
- Calore percepito immediatamente;
- Assenza di movimentazione d’aria, quindi nessun sollevamento di polvere;
- Ambienti più salubri, ideali anche per chi ha problemi respiratori;
- Bassa manutenzione e lunghissima durata (fino a 10.000 ore per i migliori modelli).
Naturalmente, anche qui esistono limiti:
- Il calore è direzionale, quindi non si avverte se si è fuori dall’area irradiata;
- Il prezzo d’acquisto è generalmente più alto, soprattutto per modelli da parete;
- Nei modelli economici può mancare il controllo termico preciso.
Va detto, però, che le stufe a infrarossi possono anche essere considerate come un sistema di riscaldamento principale, soprattutto se integrate in impianti più ampi o abbinati a impianti fotovoltaici. Il loro uso è già oggi diffuso nelle saune, nelle abitazioni passive e nei progetti di bioedilizia.
Conclusione
Scegliere la giusta stufa elettrica portatile non significa solo guardare il prezzo o i Watt dichiarati. Significa comprendere come funziona ogni tecnologia, quali sono le esigenze specifiche dell’ambiente da riscaldare, e quali strategie energetiche vogliamo adottare.
In ambienti piccoli e ben isolati, le stufe alogene o al quarzo possono rappresentare una soluzione efficiente e a basso consumo. Per chi ha bisogno di calore immediato e mobilità, le termoventole sono una scelta rapida, ma energivora. Per chi cerca comfort naturale, aria pulita e consumi contenuti, le stufe a infrarossi rappresentano oggi la tecnologia più avanzata disponibile sul mercato domestico.
In ogni caso, è sempre bene verificare la potenza assorbita, controllare la sicurezza del circuito elettrico domestico, evitare di usare più stufe contemporaneamente su prese multiple, e preferire modelli dotati di termostato, timer e protezioni di sicurezza.
Infine, ricordiamo che tutte queste soluzioni sono ancora più sostenibili se abbinate a un impianto fotovoltaico, anche senza incentivi diretti. L’autoproduzione di energia consente infatti di abbattere i costi di esercizio, migliorare l’efficienza dell’intero sistema abitativo e ridurre le emissioni.