Come Spurgare I Termosifoni In Ghisa

  1. L’importanza dei termosifoni in ghisa nel riscaldamento domestico

Nonostante la diffusione dei moderni impianti di riscaldamento a pavimento o dei radiatori in acciaio, i termosifoni in ghisa restano un elemento di grande fascino ed efficienza. La ghisa, materiale antico e robusto, è nota per la sua capacità di accumulare calore e rilasciarlo lentamente, garantendo un comfort termico costante anche ore dopo lo spegnimento della caldaia. Questo li rende particolarmente apprezzati nelle case di una certa età o negli edifici che puntano a uno stile classico.

Il radiatore in ghisa, rispetto ad altri materiali, ha una massa termica superiore. Questo significa che ci mette più tempo a riscaldarsi, ma una volta caldo mantiene a lungo la temperatura. Il risultato è un calore più uniforme, avvolgente, meno “a scatti” rispetto a quanto accade con radiatori più leggeri. Non è raro che chi vive in case con termosifoni in ghisa parli di una sensazione di comfort difficile da replicare con altri sistemi.

Tuttavia, come tutti i componenti di un impianto di riscaldamento, anche i radiatori in ghisa richiedono manutenzione regolare. Fra le attività più semplici ma fondamentali c’è lo spurgo, ossia l’eliminazione dell’aria che col tempo può accumularsi all’interno. L’aria intrappolata è nemica dell’efficienza: ostacola la circolazione dell’acqua calda, provoca zone fredde e costringe la caldaia a lavorare di più, aumentando i consumi.

Non si tratta di un’operazione da sottovalutare: uno spurgo periodico può migliorare in modo evidente le prestazioni del sistema, ridurre i costi in bolletta e garantire un riscaldamento uniforme in tutta la casa. La buona notizia è che non occorrono competenze particolari: con un minimo di attenzione e con i giusti accorgimenti, anche un principiante può imparare a spurgare i termosifoni in ghisa.

 

  1. Perché spurgare i termosifoni: cause, segnali e benefici

Molti proprietari di casa si accorgono che qualcosa non va nei loro termosifoni solo quando una stanza sembra più fredda del solito o quando, toccando la superficie del radiatore, sentono zone tiepide alternate a parti completamente fredde. Questo è il campanello d’allarme più evidente della presenza di aria intrappolata.

Ma da dove arriva quest’aria? Le cause possono essere diverse:

  • Durante i lavori di installazione o manutenzione dell’impianto, una certa quantità d’aria può rimanere intrappolata nelle tubazioni.
  • Piccole infiltrazioni di ossigeno attraverso giunti, raccordi o micro-fessure possono introdurre aria nel circuito nel corso del tempo.
  • L’acqua stessa che circola contiene naturalmente aria disciolta, che, con i cicli di riscaldamento e raffreddamento, tende a separarsi e formare bolle.

La conseguenza è sempre la stessa: l’acqua non riesce a occupare l’intero volume del termosifone, e quindi il radiatore non si riscalda in modo uniforme. In genere la parte superiore resta fredda perché l’aria, più leggera dell’acqua, si accumula in alto.

Spurgare i termosifoni in ghisa porta benefici immediati e tangibili:

  • Riscaldamento uniforme: tutta la superficie del radiatore torna ad emettere calore.
  • Riduzione dei consumi: la caldaia non deve lavorare più del necessario per compensare l’inefficienza.
  • Maggiore comfort: le stanze raggiungono la temperatura desiderata più velocemente e in modo più stabile.
  • Minore usura della caldaia: un impianto libero da bolle d’aria riduce i cicli di accensione e spegnimento, allungando la vita dell’apparecchio.

Un altro segnale che spesso indica la necessità di spurgo è il rumore. Gorgoglii, ticchettii o suoni di acqua in movimento all’interno del termosifone sono spesso il risultato del passaggio irregolare del flusso, ostacolato dalla presenza di aria.

È bene ricordare che lo spurgo non è una pratica “una tantum”, ma va eseguita con regolarità. Generalmente è consigliabile farlo all’inizio della stagione fredda, prima di rimettere in funzione l’impianto, ma non c’è nulla di male a ripetere l’operazione anche durante l’inverno se si avvertono anomalie.

 

  1. Preparazione allo spurgo: strumenti, sicurezza e attenzione ai dettagli

Lo spurgo dei termosifoni in ghisa non richiede attrezzature complesse, ma conviene prepararsi per evitare imprevisti. Gli strumenti essenziali sono pochi: una chiave di spurgo (detta anche chiavetta per radiatori) oppure, per alcuni modelli, un semplice cacciavite a lama piatta. È utile tenere a portata di mano un contenitore o un bicchiere per raccogliere l’acqua che uscirà e un panno assorbente o un asciugamano per proteggere pavimenti e mani.

Prima di procedere, è importante spegnere l’impianto di riscaldamento e aspettare qualche minuto. Questo non solo per sicurezza, ma anche perché l’acqua altrimenti circolerebbe con forza, rendendo più complicata l’operazione e aumentando il rischio di schizzi bollenti.

Un errore comune è trascurare la protezione del pavimento: l’acqua che fuoriesce, per quanto poca, può lasciare macchie o danneggiare superfici delicate come parquet o moquette. Meglio quindi predisporre in anticipo un panno assorbente sotto la valvola.

Un altro punto cruciale riguarda la pressione dell’impianto. Spurgando i termosifoni, si rilascia aria ma anche una piccola quantità d’acqua, con conseguente calo della pressione nel circuito. È bene, quindi, controllare sul manometro della caldaia che la pressione resti compresa nei valori ottimali, solitamente tra 1 e 1,5 bar per gli impianti domestici. Se scende troppo, sarà necessario reintegrare acqua tramite il rubinetto di carico.

Va sottolineato che i termosifoni in ghisa, essendo più pesanti e capienti rispetto ad altri, possono contenere quantità d’acqua maggiori. Questo significa che durante lo spurgo può uscire un volume leggermente superiore di liquido. Non bisogna spaventarsi: basta chiudere prontamente la valvola appena l’acqua esce in modo costante, segno che l’aria è stata eliminata.

 

  1. La procedura pratica di spurgo dei termosifoni in ghisa

Una volta predisposti strumenti e sicurezza, lo spurgo può iniziare. Il processo è semplice, ma richiede calma e attenzione.

Il primo passo è identificare la valvola di spurgo. Nei radiatori in ghisa si trova quasi sempre in alto, su uno dei lati. Ha l’aspetto di un piccolo tappo quadrato o di una vite con intaglio. Qui è dove si inserisce la chiave di spurgo o il cacciavite.

Con l’impianto spento e i termosifoni raffreddati, si inserisce la chiave e si ruota lentamente in senso antiorario. Subito si sentirà un sibilo: è l’aria che esce. Questo è il momento di avvicinare il contenitore o coprire la zona con un panno. Dopo qualche secondo, insieme all’aria inizierà a fuoriuscire acqua. A quel punto la valvola va richiusa ruotando in senso orario, senza stringere eccessivamente per non danneggiare la filettatura.

È importante ripetere l’operazione su tutti i termosifoni della casa, non solo su quelli che presentano zone fredde. Anche se un radiatore sembra funzionare correttamente, potrebbe contenere piccole sacche d’aria che nel tempo diventerebbero più grandi. Procedere stanza per stanza assicura un’impianto bilanciato.

Dopo aver completato lo spurgo, occorre tornare alla caldaia e controllare il manometro. Se la pressione è scesa sotto il valore consigliato, bisogna aprire il rubinetto di carico (spesso posto sotto la caldaia stessa) e lasciare entrare acqua fino a riportarla al livello corretto.

Una volta terminata l’operazione, si può riaccendere l’impianto. È buona pratica lasciare i termosifoni accesi per almeno mezz’ora e poi ricontrollare. Se restano zone fredde, può significare che non tutta l’aria è stata eliminata, e in tal caso lo spurgo va ripetuto.

Un’ultima raccomandazione riguarda la sicurezza: anche se l’operazione è semplice, non bisogna mai aprire completamente la valvola né forzare strumenti non adatti. Nel dubbio, meglio rivolgersi a un idraulico.

 

  1. Spurgo, efficienza energetica e risparmio economico

Il gesto apparentemente banale di spurgare i termosifoni in ghisa ha ripercussioni molto più ampie di quanto si possa immaginare. Un radiatore che non lavora a piena efficienza costringe infatti l’intero impianto a consumare di più. Una caldaia che deve funzionare più a lungo o a temperature più alte per compensare il calore mancante incide direttamente sulla bolletta.

In un periodo in cui il costo dell’energia è diventato un tema centrale per famiglie e aziende, la manutenzione preventiva rappresenta una forma di risparmio intelligente. Eliminare le bolle d’aria significa ridurre gli sprechi, migliorare la resa e garantire una distribuzione uniforme del calore.

Ma i benefici non si limitano all’aspetto economico. Lo spurgo regolare contribuisce anche alla sostenibilità ambientale. Un impianto più efficiente consuma meno gas o elettricità, riducendo le emissioni di CO₂. In questo senso, prendersi cura dei termosifoni diventa anche un gesto responsabile nei confronti dell’ambiente.

Non va dimenticato poi il benessere domestico. Vivere in ambienti dove il calore è distribuito in modo uniforme, senza zone fredde o temperature altalenanti, migliora la qualità della vita. Una casa confortevole significa anche minore tendenza a usare dispositivi supplementari come stufette elettriche, che spesso incidono in modo pesante sui consumi.

Infine, c’è il tema della longevità dell’impianto. L’aria intrappolata, oltre a ridurre il calore, può favorire la corrosione interna. Nel tempo, questo aumenta il rischio di perdite o rotture nei termosifoni e nelle tubazioni. Spurgare con regolarità significa quindi anche preservare l’integrità dei radiatori in ghisa, che possono durare decenni se mantenuti correttamente.

 

  1. Oltre lo spurgo: manutenzione completa dei termosifoni in ghisa

Lo spurgo è la pratica più immediata e frequente, ma non l’unica da considerare per mantenere al meglio i termosifoni in ghisa. Questi radiatori, infatti, traggono vantaggio anche da altre forme di cura periodica.

Uno degli aspetti più importanti è la pulizia esterna. La ghisa tende ad attirare la polvere, che si accumula tra le colonne e riduce leggermente la capacità di irraggiamento. Passare regolarmente con una spazzola lunga o con un aspirapolvere dotato di beccuccio sottile aiuta a mantenere libera la superficie.

Inoltre, può essere utile sfiatare l’impianto nel suo insieme almeno una volta l’anno, non solo agendo sui radiatori ma anche controllando eventuali sfiati automatici installati nelle parti alte delle tubazioni. Questo lavoro è spesso compito di un idraulico, che può anche verificare lo stato generale della caldaia e dei circolatori.

Un altro punto da considerare è il bilanciamento idraulico. Nei grandi appartamenti o nelle case a più piani, alcuni termosifoni possono ricevere più acqua calda di altri, creando squilibri. Intervenire sulle valvole di regolazione permette di distribuire il calore in modo omogeneo, riducendo sprechi e migliorando il comfort.

Infine, non va trascurata la verniciatura. La ghisa, con il tempo, può ossidarsi. Applicare una mano di vernice specifica per termosifoni non solo migliora l’estetica, ma protegge anche il metallo dalla corrosione. È importante però scegliere prodotti che resistano al calore e non rilascino odori sgradevoli quando il radiatore si scalda.

 

  1. Conclusioni

Spurgare i termosifoni in ghisa è un’operazione tanto semplice quanto fondamentale. In pochi minuti, con strumenti minimi e un po’ di attenzione, si possono eliminare i problemi legati all’aria intrappolata, restituendo efficienza al sistema di riscaldamento. I vantaggi sono numerosi: risparmio energetico, maggiore comfort, minore usura della caldaia, migliore distribuzione del calore e riduzione delle emissioni.

Chiunque abbia termosifoni in ghisa dovrebbe considerare lo spurgo come una routine stagionale, da ripetere almeno una volta l’anno, preferibilmente all’inizio dell’autunno. Non si tratta solo di un lavoro tecnico, ma di un gesto di cura per la propria casa, che consente di godere appieno delle qualità uniche di questi radiatori.

I termosifoni in ghisa sono un patrimonio di efficienza e durata, capaci di accompagnare le abitazioni per generazioni. Prendersene cura con piccoli gesti come lo spurgo significa garantire non solo un inverno più caldo e confortevole, ma anche un impianto più sano, economico e sostenibile nel tempo.