Meglio Infissi In PVC, Alluminio O Legno Per Il Risparmio Energetico?

1. L’evoluzione del concetto di risparmio energetico negli infissi

Quando si parla di risparmio energetico, spesso si pensa subito a pannelli fotovoltaici, pompe di calore o cappotti termici. Tuttavia, un elemento fondamentale e troppo spesso trascurato è rappresentato dagli infissi. Le finestre, infatti, sono uno dei punti più deboli dell’involucro edilizio e possono essere responsabili di fino al 25-30% delle dispersioni termiche in un’abitazione.

La scelta del materiale degli infissi non è soltanto una questione estetica o di prezzo: incide direttamente sulla classe energetica dell’edificio, sul comfort abitativo e sui consumi energetici. Nel corso degli anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante, e oggi sul mercato esistono soluzioni avanzate e performanti che combinano isolamento termico, tenuta all’aria e longevità.

In questo contesto, i materiali più utilizzati per i serramenti sono il PVC, l’alluminio e il legno. Ognuno di essi presenta vantaggi e svantaggi, che devono essere analizzati alla luce di diversi parametri: prestazioni energetiche, durabilità, manutenzione, costo, e integrazione architettonica.

Con le nuove normative europee in tema di edifici a energia quasi zero (NZEB) e la crescente sensibilità verso le emissioni di CO₂, la scelta degli infissi si rivela sempre più cruciale per migliorare l’efficienza dell’edificio e ottenere incentivi fiscali attraverso i canali oggi disponibili, come il Bonus Casa e il Bonus Riqualificazione Energetica.

 

2. Caratteristiche termiche: chi isola meglio?

Uno dei parametri più importanti da valutare in un infisso è la trasmittanza termica, indicata con la sigla Uw, che misura la quantità di calore che passa attraverso la finestra. Più il valore è basso, migliore è l’isolamento termico.

Gli infissi in PVC si sono imposti sul mercato proprio per le loro eccellenti capacità isolanti. Essendo un materiale plastico a bassa conducibilità termica, il PVC permette di raggiungere facilmente valori di trasmittanza molto bassi, anche inferiori a 1,0 W/m²K nei modelli più performanti. Inoltre, il telaio in PVC è spesso rinforzato con camere d’aria che migliorano ulteriormente le prestazioni.

Il legno è anch’esso un ottimo isolante naturale. Ha una bassa conducibilità termica (circa 0,13 W/mK), anche se in genere i profili in legno sono più spessi per ottenere valori simili a quelli del PVC. Tuttavia, il legno è più sensibile all’umidità e alle variazioni climatiche, il che può comprometterne le prestazioni nel tempo se non adeguatamente trattato.

L’alluminio, invece, è un ottimo conduttore di calore. In passato, questa caratteristica ne penalizzava le prestazioni termiche. Oggi però, grazie all’introduzione dei tagli termici (barre isolanti in poliammide tra i profili), anche gli infissi in alluminio possono raggiungere valori Uw competitivi, pur restando leggermente inferiori rispetto a quelli del PVC e del legno, a parità di condizioni.

Dal punto di vista energetico puro, quindi, il PVC e il legno rappresentano le scelte migliori, mentre l’alluminio richiede lavorazioni aggiuntive per avvicinarsi a queste prestazioni. Tuttavia, la scelta finale deve tenere conto anche di altri aspetti altrettanto determinanti.

 

3. Durabilità, manutenzione e comportamento nel tempo

Un altro fattore chiave nella scelta degli infissi è la durabilità nel tempo e la manutenzione necessaria. In questo campo, le differenze tra i tre materiali sono evidenti.

Il PVC, essendo un materiale sintetico, non assorbe umidità, non si deforma e non è soggetto a corrosione. Richiede una manutenzione minima: è sufficiente una pulizia periodica con acqua e sapone neutro. Tuttavia, il PVC tende a perdere lucentezza con il tempo, soprattutto nelle versioni di colore scuro esposte al sole. La durata media è di circa 30-35 anni, anche se i modelli di alta qualità possono superare i 40 anni.

Il legno ha una buona longevità, ma solo se adeguatamente trattato e mantenuto. È infatti soggetto a marcescenza, attacchi fungini e insetti xilofagi. Richiede verniciature periodiche (ogni 5-7 anni circa) e una cura costante per preservarne l’estetica e le prestazioni. Tuttavia, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, il legno resta il materiale più “nobile” e completamente rinnovabile, soprattutto se proveniente da foreste certificate FSC o PEFC.

L’alluminio si distingue per una durata praticamente illimitata. È resistente agli agenti atmosferici, non arrugginisce e non si deforma. Non necessita di manutenzione specifica e conserva nel tempo il suo aspetto originale. Tuttavia, il trattamento delle superfici anodizzate o verniciate è fondamentale per garantirne la resistenza nel lungo periodo. È il materiale ideale per zone marine o ad alta umidità, dove altri materiali potrebbero deteriorarsi più rapidamente.

In sintesi, il PVC rappresenta un ottimo compromesso tra durabilità e bassa manutenzione, il legno richiede maggiore cura ma offre un’estetica calda e naturale, mentre l’alluminio vince in termini di resistenza strutturale e longevità.

 

4. Estetica e integrazione architettonica: questione di stile (e normativa)

Nel contesto edilizio italiano, spesso vincolato da norme urbanistiche stringenti, la scelta estetica degli infissi non è solo un fatto di gusto, ma può diventare un obbligo. In molte zone, in particolare nei centri storici o in edifici sottoposti a vincolo paesaggistico, i regolamenti comunali impongono l’uso di infissi in legno o comunque con finiture in grado di riprodurre l’aspetto del legno.

Il legno rimane quindi la scelta più elegante e tradizionale, apprezzato per la sua finitura naturale, la possibilità di personalizzazione e la sensazione di calore visivo che conferisce agli ambienti. È particolarmente indicato in contesti rustici, classici o nelle ristrutturazioni conservative.

Tuttavia, negli ultimi anni, anche il PVC e l’alluminio hanno fatto grandi progressi in termini di finiture estetiche. Il PVC è oggi disponibile in un’ampia gamma di colori e rivestimenti effetto legno, alcuni dei quali praticamente indistinguibili dal vero. L’alluminio, grazie alla verniciatura a polvere o all’anodizzazione, offre un ventaglio ancora più ampio di personalizzazioni e viene spesso utilizzato in contesti moderni e minimalisti, dove si prediligono linee pulite e profili sottili.

Un’ulteriore possibilità è rappresentata dagli infissi ibridi, come quelli in legno-alluminio, che uniscono l’estetica interna del legno alla protezione esterna dell’alluminio. Questa soluzione consente di massimizzare le prestazioni e ridurre la manutenzione, pur mantenendo un impatto estetico elevato.

In ogni caso, quando si sceglie il tipo di infisso è fondamentale verificare la normativa edilizia locale, poiché l’estetica imposta può limitare la scelta a materiali specifici, con impatti sia tecnici che economici.

 

5. Prezzi, incentivi e convenienza economica reale

Il costo è sempre un parametro decisivo, ma non deve essere valutato in maniera isolata. Occorre considerare il rapporto qualità/prezzo, la durata nel tempo, la manutenzione prevista e gli eventuali incentivi fiscali.

Gli infissi in PVC sono generalmente i più economici, con prezzi che nel 2025 si attestano tra i 280 e i 450 euro/m² installati, a seconda delle prestazioni e del numero di camere d’aria. Sono quindi ideali per chi cerca un buon isolamento a un prezzo contenuto.

Il legno è più costoso: i prezzi oscillano tra i 500 e i 750 euro/m², ma possono salire per essenze particolari o lavorazioni artigianali. L’elevata estetica e l’ecocompatibilità giustificano il costo maggiore, soprattutto in contesti di pregio o dove è richiesto per motivi normativi.

Gli infissi in alluminio a taglio termico sono i più costosi tra quelli monomateriale, con una forbice che va dai 600 ai 950 euro/m², ma sono anche quelli che richiedono meno manutenzione nel tempo. Le versioni con profili minimali o aperture scorrevoli aumentano ulteriormente il prezzo. Le soluzioni ibride (come legno-alluminio) possono superare facilmente i 1000 euro/m², ma offrono le migliori performance complessive.

Dal punto di vista degli incentivi, nel 2025 non è più disponibile lo sconto in fattura per la maggior parte degli interventi, né il Superbonus al 110%. Tuttavia, restano attivi i Bonus Casa al 50% e il Bonus Riqualificazione Energetica al 50%, con detrazione in 10 anni e un tetto massimo variabile in base all’intervento. Gli infissi rientrano in entrambi i bonus se sostituiti con altri più performanti e se rispettano le trasmittanze limite previste dal DM Requisiti Minimi 2020, aggiornato al Decreto CAM 2023.

Inoltre, per accedere agli incentivi è necessario asseverare il miglioramento energetico tramite tecnici abilitati e conservare la documentazione secondo le modalità previste dall’Agenzia delle Entrate.

 

Considerazioni finali: quale materiale scegliere?

La risposta alla domanda iniziale – meglio PVC, alluminio o legno? – non può essere univoca, perché dipende da molteplici fattori, sia tecnici che contestuali.

Se si cerca una soluzione economica, con ottime prestazioni energetiche e manutenzione minima, il PVC rappresenta probabilmente la scelta migliore. È adatto a contesti moderni, senza particolari vincoli estetici, ed è oggi disponibile in versioni esteticamente evolute.

Se si desidera privilegiare l’estetica, la sostenibilità ambientale e si ha la possibilità (e la volontà) di investire in manutenzione periodica, il legno è ancora imbattibile in termini di calore visivo e qualità sensoriale.

Per chi vuole un prodotto duraturo, resistente e moderno, l’alluminio resta la soluzione più professionale, soprattutto nelle versioni a taglio termico evoluto o nei contesti architettonici contemporanei.

Infine, le soluzioni ibride (PVC-alluminio o legno-alluminio) offrono il meglio dei due mondi, ma a un costo superiore.

La valutazione deve essere olistica, considerando l’ambiente in cui l’infisso sarà installato (mare, montagna, città), il tipo di edificio (storico, moderno, passivo), il clima locale, la normativa vigente e naturalmente il budget disponibile.

In un’epoca in cui l’efficienza energetica non è più solo una scelta, ma una necessità ambientale ed economica, la corretta scelta degli infissi rappresenta un investimento strategico destinato a durare nel tempo e a migliorare la qualità della vita quotidiana.