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Introduzione: Il Ritorno Del Riscaldamento Elettrico Domestico
Negli ultimi anni, complice l’aumento dei costi del gas metano, l’interesse per le stufe elettriche è tornato prepotentemente d’attualità. Se un tempo queste soluzioni venivano viste come alternative temporanee o poco efficienti, oggi si sono evolute, offrendo prestazioni energetiche più adeguate, consumi più contenuti e soprattutto tecnologie differenziate. Stufe alogena, al quarzo, ceramica e ad olio non sono tutte uguali: ciascuna presenta caratteristiche strutturali, principi di funzionamento e ambiti di utilizzo ben distinti.
La crescente attenzione all’efficienza energetica, anche spinta dall’introduzione di classi energetiche più rigorose a partire dal 2021, e il ritiro di meccanismi come il vecchio Scambio sul Posto (sostituito dal ritiro dedicato e da altre forme di valorizzazione dell’energia prodotta) ha reso ancora più centrale il tema della gestione intelligente dei consumi elettrici, soprattutto in ambito residenziale.
Questo articolo si propone di fare chiarezza, esplorando in profondità le differenze tecniche, energetiche e funzionali tra le principali tipologie di stufe elettriche oggi disponibili sul mercato.
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Le Stufe Alogene E Al Quarzo: Radiazione Diretta E Rapidità
Le stufe alogene e quelle al quarzo appartengono entrambe alla famiglia delle stufe a infrarossi, che producono calore per irraggiamento. Questo significa che non scaldano direttamente l’aria, ma trasferiscono il calore agli oggetti o alle persone che si trovano nel raggio d’azione.
La differenza principale tra alogena e quarzo riguarda il tipo di resistenza utilizzata. Le stufe al quarzo impiegano resistenze in fibra di quarzo che si riscaldano rapidamente e producono una luce rossastra. Quelle alogene, invece, utilizzano lampade a incandescenza alogene, che offrono una maggiore efficienza radiante e una luce più intensa, con una risposta ancora più rapida al momento dell’accensione.
Questi dispositivi si caratterizzano per una resa immediata: in pochi secondi, il calore è disponibile e percepibile. Tuttavia, presentano anche dei limiti: la portata termica è molto direzionale, quindi se ci si allontana dal fascio radiante, il comfort termico si riduce drasticamente. Inoltre, non accumulano calore: appena si spengono, il calore scompare.
Dal punto di vista energetico, sono tra le stufe più leggere: tipicamente, consumano tra i 400 e i 1200 watt, con modelli a più resistenze che permettono di selezionare la potenza desiderata. Tuttavia, non sono adatte a riscaldare ambienti di grandi dimensioni: meglio riservarle a piccoli spazi o come supporto ad altri impianti. Alcuni modelli includono la funzione di oscillazione, utile per distribuire il calore in modo più omogeneo.
Un vantaggio importante è rappresentato dal costo d’acquisto, generalmente basso: si va da 20 a 50 euro per un prodotto entry-level. Tuttavia, è bene ricordare che non sono il massimo in termini di sicurezza, poiché la parte riscaldante è spesso esposta, e quindi possono rappresentare un pericolo in presenza di bambini o animali.
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Le Stufe Ceramiche: Convezione Intelligente E Tecnologia Avanzata
Passando alle stufe ceramiche, il discorso si fa più sofisticato. In questo caso, il calore è generato da resistenze in ceramica, un materiale che ha la proprietà di riscaldarsi lentamente ma di mantenere il calore più a lungo. La trasmissione del calore avviene principalmente per convezione forzata, grazie alla presenza di una ventola interna che distribuisce l’aria calda nell’ambiente.
Questa soluzione rappresenta un punto di equilibrio tra velocità di riscaldamento, omogeneità del calore e efficienza energetica. Le stufe ceramiche moderne possono essere dotate di termostato elettronico, programmazione oraria, modalità ECO, rilevamento presenza, e persino connessione Wi-Fi per il controllo remoto tramite app.
A differenza delle stufe a infrarossi, non dipendono dalla direzionalità: il calore è distribuito nell’intero ambiente, sebbene in maniera più graduale. Ciò le rende più adatte a riscaldare ambienti di medie dimensioni, fino a 20-25 m², con potenze che variano tipicamente tra 1000 e 2000 watt.
Un punto di forza delle stufe ceramiche risiede nella sicurezza: il blocco automatico in caso di ribaltamento, la protezione dal surriscaldamento e la griglia chiusa che impedisce il contatto diretto con le resistenze le rendono una scelta più adatta anche in presenza di bambini.
In termini economici, si collocano in una fascia intermedia: i prezzi partono da circa 40 euro per modelli base, ma salgono rapidamente fino a 150-200 euro per le versioni più sofisticate. Il rapporto tra costo iniziale e prestazioni le rende oggi una delle soluzioni più scelte nel mercato residenziale urbano.
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Le Stufe Ad Olio: Inerzia Termica E Comfort Prolungato
Un discorso a parte meritano le stufe ad olio, o meglio, i radiatori ad olio. Si tratta di dispositivi che funzionano mediante una resistenza elettrica che riscalda un fluido termovettore (olio diatermico), il quale a sua volta trasferisce calore al corpo metallico e quindi all’ambiente.
Questo meccanismo consente una distribuzione del calore più lenta ma molto duratura, grazie all’inerzia termica del fluido. Anche dopo lo spegnimento, la stufa continuerà a emettere calore per diversi minuti, a differenza dei modelli a raggi infrarossi.
I radiatori ad olio sono ideali per un uso continuativo, come ad esempio il riscaldamento notturno nelle camere da letto o il mantenimento della temperatura in locali scarsamente isolati. Tuttavia, sono più lenti a raggiungere la temperatura desiderata, e in assenza di ventilazione forzata, l’aria calda si diffonde in modo meno omogeneo.
Un punto di forza importante è la silenziosità: non avendo ventole interne, sono completamente privi di rumore. Inoltre, non bruciano polveri o particelle, rendendole adatte anche per soggetti allergici o asmatici. Il consumo medio varia tra 1000 e 2500 watt, e il prezzo oscilla tra 60 e 120 euro, a seconda della potenza e del numero di elementi radianti.
Va considerata la maggior massa e quindi il peso, che li rende meno maneggevoli rispetto ad altre stufe elettriche. Inoltre, la presenza di ruote è quasi sempre necessaria per spostarli agevolmente.
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Efficienza Energetica, Normative E Confronto Dei Consumi
Quando si parla di stufe elettriche, è inevitabile affrontare il tema dei consumi elettrici e dell’impatto sulla bolletta. Sebbene tutte queste tecnologie abbiano rendimenti prossimi al 100% in termini di trasformazione dell’energia elettrica in calore, il loro utilizzo intelligente può fare la differenza.
Le stufe a infrarossi (alogena e quarzo) consumano meno, ma solo se usate per tempi brevi e in spazi ridotti. Le ceramiche rappresentano un buon compromesso, mentre quelle ad olio sono più adatte a un uso continuo e prolungato.
Oggi, il costo dell’energia elettrica in regime di mercato libero può superare i 0,40 €/kWh, considerando anche oneri e tasse. Una stufa da 2000 W utilizzata per 5 ore al giorno può generare un costo mensile di circa 120 euro. Questo rende evidente l’importanza di scegliere dispositivi dotati di termostato, timer, sensori di movimento o di presenza, e modalità Eco, per ottimizzare i consumi.
Le nuove normative europee in materia di etichettatura energetica, entrate in vigore con il Regolamento UE 2017/1369, hanno ridefinito le classi di efficienza, eliminando le vecchie A+, A++ e A+++, e riportando la scala da A a G. Questo consente una migliore distinzione tra prodotti realmente efficienti e altri meno performanti. Al momento, però, molti dispositivi mobili per il riscaldamento (inclusi quelli elettrici) non rientrano ancora pienamente nel campo di applicazione dell’etichettatura obbligatoria, ma è probabile che nei prossimi anni questa situazione evolva.
Per chi dispone di impianti fotovoltaici con batteria, l’uso delle stufe elettriche può risultare molto più conveniente, specialmente se programmato nelle ore di maggiore autoconsumo. L’assenza dello Scambio sul Posto, ormai sostituito da regimi di autoconsumo immediato o comunità energetiche, rafforza l’idea che l’energia prodotta debba essere consumata sul posto per massimizzare il risparmio.
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Conclusioni: Quale Stufa Scegliere In Base Alle Esigenze?
Non esiste una migliore stufa elettrica in assoluto, ma esistono soluzioni più adatte a contesti specifici. Chi ha bisogno di riscaldamento istantaneo e localizzato troverà nelle stufe al quarzo o alogene un’opzione economica e immediata. Chi cerca un prodotto equilibrato, sicuro e moderno, troverà nella stufa ceramica una valida alleata. Infine, chi privilegia il comfort prolungato, la silenziosità e la costanza termica, potrà orientarsi su un radiatore ad olio.
Il rendimento reale dipende anche dalla qualità dell’isolamento dell’edificio, dal clima della zona, dalla gestione delle temperature interne e dalla presenza di sistemi domotici per il controllo remoto o la programmazione intelligente.
Nel contesto attuale, dove il tema dell’efficienza energetica è centrale anche in ambito normativo e strategico (basti pensare al PNIEC e alle direttive europee sul clima), la scelta di una stufa elettrica deve essere sempre accompagnata da una riflessione più ampia sulla gestione complessiva del fabbisogno energetico della casa. Solo in questo modo si può evitare di sostituire un problema (la bolletta del gas) con un altro (una bolletta elettrica esorbitante).