Quando Conviene Lo Scaldabagno A Gas Per L’Acqua Calda Sanitaria?

1) Lo Scaldabagno A Gas: Una Breve Introduzione

Lo scaldabagno a gas è un apparecchio concepito esclusivamente per la produzione di acqua calda sanitaria, cioè l’acqua utilizzata per uso domestico come la doccia, il lavandino o la cucina. A differenza di una caldaia a gas, che può alimentare sia l’acqua calda sanitaria sia l’impianto di riscaldamento, lo scaldabagno a gas ha una potenza termica inferiore, poiché il suo scopo è limitato alla sola produzione istantanea di acqua calda.

Questa limitazione di funzione ha alcune conseguenze pratiche: lo scaldabagno è generalmente più compatto e ha un prezzo leggermente inferiore rispetto alla caldaia. Inoltre, l’installazione di uno scaldabagno a gas è meno impegnativa, e in molti casi non richiede la stessa documentazione complessa e costosa che accompagna l’installazione di una caldaia (come il libretto di impianto, obbligatorio per le caldaie, e la manutenzione periodica certificata).

Dal punto di vista tecnico, gli scaldabagni a gas moderni sono per lo più murali, istantanei, senza serbatoio di accumulo. Questo significa che scaldano l’acqua solo quando serve, evitando sprechi inutili di energia, ma richiedendo un attacco del gas vicino al punto d’uso. Per questioni di sicurezza, le versioni più diffuse oggi sono a camera stagna con tiraggio forzato, cioè chiuse rispetto all’ambiente in cui si trovano, e dotate di un ventilatore per lo scarico dei fumi.

In base alla normativa vigente, la potenza termica massima per uno scaldabagno a gas per uso domestico è di 35 kW. Questo limite è più che sufficiente per l’uso domestico, dove la portata dell’acqua calda richiesta raramente supera i 10-20 litri al minuto.

 

2) Vantaggi E Svantaggi Rispetto Allo Scaldabagno Elettrico

Confrontando uno scaldabagno a gas con uno elettrico, emergono chiaramente le differenze in termini di efficienza, costi operativi e prestazioni. Il vantaggio più evidente dello scaldabagno a gas è il minor costo dell’energia: il gas metano o GPL ha un costo per kWh termico inferiore rispetto a quello dell’energia elettrica prelevata dalla rete.

Nonostante le recenti oscillazioni dei prezzi energetici, anche nel 2025 il costo del gas naturale per usi domestici si aggira attorno a 0,10-0,12 €/kWh, mentre l’elettricità, anche con le tariffe agevolate, oscilla tra 0,25 e 0,40 €/kWh (prezzi medi al lordo di oneri e IVA). Questo significa che scaldare l’acqua con il gas è generalmente più conveniente, soprattutto in presenza di consumi elevati.

Inoltre, lo scaldabagno elettrico è spesso a serbatoio, il che comporta perdite di calore continue, poiché l’acqua va mantenuta sempre in temperatura, anche quando non è utilizzata. Si tratta di uno spreco energetico costante, per compensare le dispersioni termiche che avvengono anche nei modelli coibentati.

Con lo scaldabagno a gas, invece, si evita questo problema: l’acqua viene scaldata solo quando serve, e quindi non ci sono dispersioni prolungate. Tuttavia, va detto che il tempo di attesa per l’acqua calda potrebbe essere più lungo, specie se l’apparecchio è lontano dal punto di erogazione.

Un altro vantaggio dello scaldabagno elettrico è la facilità di installazione, in quanto richiede solo un attacco elettrico e non ha bisogno né di collegamenti alla rete gas né di canna fumaria. Questo lo rende particolarmente utile in piccoli appartamenti, case di villeggiatura o in locali dove è difficile realizzare uno scarico fumi.

Va infine considerato l’aspetto della manutenzione. Gli scaldabagni a gas, pur avendo oggi una buona affidabilità, necessitano comunque di controlli periodici per garantire la sicurezza dell’apparecchio, in particolare per il corretto funzionamento del bruciatore e dell’impianto di scarico fumi. Gli scaldabagni elettrici, invece, richiedono meno manutenzione, anche se vanno controllati gli anodi di protezione del serbatoio, per evitare la corrosione interna.

 

3) I Moderni Scaldabagni A Gas A Condensazione Elettronici

Nel panorama attuale degli apparecchi per la produzione di acqua calda sanitaria, i modelli più evoluti sono quelli a condensazione, che rappresentano la tecnologia più efficiente disponibile nel segmento degli scaldabagni a gas.

Un scaldabagno a gas a condensazione recupera il calore latente contenuto nei fumi di scarico, lo utilizza per pre-riscaldare l’acqua fredda in ingresso, e riduce così il consumo complessivo di gas. Questo processo porta a rendimento termico superiori al 100% sul potere calorifico inferiore del combustibile (PCI), proprio come nelle caldaie a condensazione.

Inoltre, i modelli più moderni offrono:

  • Accensione elettronica, che elimina la fiamma pilota (presente nei vecchi modelli), riducendo i consumi in stand-by e migliorando la sicurezza.
  • Valvola gas modulante, che consente una regolazione continua della potenza in base alla richiesta di acqua calda, ottimizzando i consumi e garantendo una temperatura più costante.
  • Controllo digitale della temperatura, che permette di regolare con estrema precisione (al grado) l’acqua in uscita, evitando sprechi e migliorando il comfort.
  • Compatibilità con sistemi solari termici, grazie alla possibilità di rilevare la temperatura dell’acqua in ingresso e modulare l’intervento del gas in modo integrato.

Questi apparecchi sono ideali anche per le abitazioni ad alta efficienza energetica, dove si punta a un bilancio energetico ottimale tra comfort e consumi. I modelli top di gamma sono in grado di comunicare con sistemi domotici e possono essere controllati da remoto tramite app, offrendo così un livello di automazione e praticità impensabile fino a pochi anni fa.

 

4) Scaldare L’Acqua Con Sistemi Istantanei O Ad Accumulo?

Una distinzione fondamentale quando si parla di produzione di acqua calda sanitaria è quella tra sistemi istantanei e sistemi ad accumulo.

Nel caso dello scaldabagno a gas istantaneo, l’acqua viene scaldata solo al momento del bisogno. Il vantaggio principale è quello della massima efficienza energetica, dato che non esistono perdite per mantenimento della temperatura. Inoltre, l’ingombro è minimo e non ci sono rischi di ristagni prolungati, che possono causare problemi igienico-sanitari.

Al contrario, gli scaldabagni a gas ad accumulo, pur essendo ancora presenti sul mercato, non sono più la scelta consigliata, a meno di esigenze particolari (ad esempio, in ambito industriale o in presenza di più punti di erogazione molto distanti tra loro). Il problema principale è legato alle perdite termiche del serbatoio, che aumentano i costi di gestione.

Inoltre, il rischio di esaurire l’acqua calda quando si raggiunge il limite del serbatoio può essere concreto, soprattutto se l’impianto è sottodimensionato rispetto al fabbisogno reale. Le situazioni in cui la famiglia è numerosa o si usano più docce in contemporanea mettono spesso in crisi i sistemi ad accumulo, specialmente nei mesi freddi.

Un altro aspetto spesso trascurato riguarda la sicurezza igienica: se l’acqua non viene mantenuta sopra i 50-55 °C costanti, si può favorire la proliferazione della legionella, un batterio potenzialmente pericoloso che si sviluppa nei serbatoi d’acqua tiepida.

Per tutti questi motivi, i sistemi istantanei a gas rappresentano oggi la soluzione più efficiente e sicura, sia in termini di risparmio energetico, sia per l’igiene e la praticità d’uso.

 

5) Gli Scaldabagni A Gas Necessitano Di Una Canna Fumaria?

Uno dei timori più diffusi riguardo all’installazione di uno scaldabagno a gas è la necessità di avere una canna fumaria. In realtà, per la maggior parte degli apparecchi domestici – ovvero quelli fino a 35 kW di potenza termicanon è necessario avere uno scarico a tetto. È infatti possibile utilizzare un sistema di scarico a parete, conforme alla normativa italiana, a condizione di rispettare alcune distanze minime da finestre, balconi, prese d’aria e altri elementi sensibili.

Questa possibilità semplifica notevolmente l’installazione negli edifici esistenti, dove passare nuove canne fumarie può essere complesso, costoso e generare problemi con i vicini o con il condominio. Per garantire la sicurezza e il corretto tiraggio dei fumi, tuttavia, gli apparecchi devono essere a camera stagna con tiraggio forzato, ovvero dotati di un ventilatore interno che espelle i fumi.

Esistono ancora in commercio alcuni modelli a camera aperta e tiraggio naturale, ma questi sono sempre meno utilizzati per via delle limitazioni normative e dei maggiori rischi legati al monossido di carbonio, soprattutto negli ambienti poco ventilati. In questi casi, la legge richiede l’installazione in locali non adibiti a uso abitativo, con ventilazione permanente e scarico a tetto obbligatorio.

È importante infine sottolineare che, per le caldaie a gas utilizzate per il riscaldamento, le regole sono più stringenti: dal 1° settembre 2013, la normativa (DPR 74/2013) impone l’obbligo di scarico a tetto per le nuove installazioni, salvo eccezioni molto specifiche (riqualificazioni parziali, sostituzioni di apparecchi esistenti, vincoli architettonici, ecc.).

Per gli scaldabagni a gas ad uso esclusivo sanitario, invece, il legislatore ha mantenuto maggiori margini di flessibilità, riconoscendo la natura limitata dei fumi emessi e la ridotta potenza complessiva.