Quando Serve L’Attestato Di Prestazione Energetica?

1) I Casi In Cui L’Attestato Di Prestazione Energetica È Obbligatorio

L’attestato di prestazione energetica (APE) è un documento fondamentale per la valutazione dell’efficienza energetica di un edificio, e in molti casi la sua redazione è obbligatoria per legge. Il primo scenario in cui è richiesto riguarda gli edifici di nuova costruzione o quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, come definite dal Decreto Requisiti Minimi. In tali casi, al termine dei lavori, l’APE deve essere redatto per attestare le reali prestazioni dell’immobile, in base agli standard richiesti.

Nel caso di un nuovo edificio, è il costruttore a dover predisporre l’attestato, mentre per gli edifici esistenti, in caso di compravendita o nuova locazione, è il proprietario ad avere tale responsabilità. L’APE deve essere messo a disposizione del potenziale acquirente o locatario fin dall’inizio delle trattative, e poi consegnato al termine delle stesse, come previsto dall’articolo 6 del D.Lgs. 192/2005.

Nel caso l’immobile sia ancora in costruzione, chi vende o affitta è comunque tenuto a fornire un documento preliminare che riporti una stima della prestazione energetica attesa. Nei contratti di vendita o locazione, è obbligatorio inserire una clausola specifica in cui si attesta che il compratore o il locatario hanno ricevuto l’attestato.

Questa disposizione ha una valenza pratica molto importante: da un lato tutela il consumatore, dall’altro favorisce la trasparenza nel mercato immobiliare, valorizzando gli edifici ad alte prestazioni e disincentivando quelli energeticamente inefficienti.

 

2) Sanzioni Per Attestati Di Prestazione Energetica Omessi O Non Congrui

L’importanza dell’APE è tale che la normativa vigente prevede sanzioni significative per chi non adempie agli obblighi di legge o redige attestati non conformi. I professionisti abilitati che rilasciano APE in violazione dei criteri tecnici e delle metodologie stabilite dal legislatore sono soggetti a sanzioni amministrative che vanno da 700 euro a 4.200 euro.

L’ente competente, in genere la Regione o la Provincia autonoma, notifica la sanzione al collegio professionale del tecnico coinvolto, che può avviare provvedimenti disciplinari. Questo sistema mira a garantire la qualità del processo di certificazione, evitando che si trasformi in una semplice formalità burocratica.

Ma anche i committenti, costruttori e proprietari sono tenuti a rispettare gli obblighi connessi all’APE. In caso di nuova costruzione o ristrutturazione rilevante, l’omissione dell’attestato comporta una sanzione da 3.000 euro a 18.000 euro. Inoltre, se il direttore dei lavori non presenta l’attestato di qualificazione energetica (AQE) contestualmente alla dichiarazione di fine lavori, può incorrere in multe tra 1.000 euro e 6.000 euro.

Anche nei contratti di compravendita o locazione privi dell’attestato possono essere applicate sanzioni specifiche. Dal 2013, infatti, l’obbligo dell’APE è stato esteso in maniera capillare a tutto il mercato immobiliare, salvo poche eccezioni (ruderi, edifici industriali non climatizzati, edifici agricoli non residenziali).

3) L’Obbligo Dell’Indice Di Prestazione Energetica Negli Annunci Immobiliari

Uno degli aspetti più significativi della disciplina vigente è l’obbligo di comunicazione preventiva della prestazione energetica anche negli annunci immobiliari. In qualunque annuncio di vendita o locazione, pubblicato su giornali, siti web, volantini o tramite agenzie, devono essere riportati l’indice di prestazione energetica globale e la classe energetica corrispondente.

Questo obbligo è previsto per evitare che l’APE venga fornito solo a trattative concluse, privando il potenziale acquirente o affittuario della possibilità di valutare l’immobile anche sotto il profilo energetico. Si tratta di un principio di trasparenza informativa che ha ricadute importanti anche sul mercato: gli immobili in classe A o B risultano più appetibili, e quindi più facili da vendere o affittare.

Nel caso in cui l’immobile sia già dotato di APE, il proprietario deve produrre e consegnare il documento al cliente, come già previsto nei punti precedenti. Se l’immobile è ancora in costruzione, deve essere fornita una stima previsionale.

Anche in questo caso, nei contratti va inserita una clausola in cui l’acquirente o il conduttore attestano di aver ricevuto l’APE, pena la nullità parziale del contratto. Si tratta di una misura volta a garantire che nessuna delle parti possa dichiarare di non essere stata correttamente informata.

 

4) Cosa È L’Attestato Di Prestazione Energetica Di Un Edificio

L’APE è un documento tecnico ufficiale, redatto da un tecnico abilitato e indipendente, che fotografa la situazione energetica dell’edificio. Il suo contenuto non si limita a indicare i consumi, ma comprende anche descrittori tecnici, grafici, raccomandazioni per miglioramenti, indicazioni su fonti rinnovabili, emissioni di CO2, e classe energetica.

La prestazione energetica espressa nell’attestato si riferisce alla quantità annua di energia primaria (sia rinnovabile che non rinnovabile) necessaria per soddisfare i bisogni energetici tipici: riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, ventilazione e illuminazione, se pertinente. La metodologia di calcolo segue le norme UNI/TS 11300 e si basa su condizioni standard di utilizzo, quindi non rispecchia i consumi reali dell’utente, ma una stima convenzionale.

Dal 2015 in poi, il formato dell’APE è stato uniformato a livello nazionale, e prevede una scala di classificazione da A4 (massima efficienza) a G (minima efficienza). Insieme all’indice numerico (espresso in kWh/mq anno), viene fornita una rappresentazione grafica utile anche ai non addetti ai lavori.

Inoltre, l’attestato contiene raccomandazioni per migliorare la classe energetica, che possono andare dalla coibentazione dell’involucro edilizio alla sostituzione degli impianti termici, fino all’installazione di fonti rinnovabili. Queste raccomandazioni non sono vincolanti, ma risultano utili per chi intende intraprendere interventi e accedere a incentivi fiscali.

 

5) Cosa è Invece L'”Attestato Di Qualificazione Energetica”

Accanto all’APE, esiste un altro documento chiamato attestato di qualificazione energetica (AQE). A differenza dell’APE, l’AQE è un documento facoltativo, redatto da un tecnico abilitato ma non necessariamente indipendente dalla proprietà o dal progettista.

L’AQE serve principalmente a documentare i fabbisogni energetici di un edificio, riportando i risultati dei calcoli energetici, la classe energetica di appartenenza, e i valori di riferimento previsti dalla normativa. Questo documento ha un’importanza pratica soprattutto in fase di progettazione o fine lavori, in quanto consente di semplificare la successiva redazione dell’APE.

Inoltre, anche l’AQE può includere proposte di intervento migliorativo, accompagnate da una stima del potenziale salto di classe energetica ottenibile. Tuttavia, non ha valore legale esterno nel mercato immobiliare: non può sostituire l’APE nei casi in cui quest’ultimo sia obbligatorio.

L’attuale normativa distingue chiaramente i due documenti. L’AQE rimane utile per il progettista o il direttore dei lavori, ma l’APE rappresenta l’unico documento certificativo riconosciuto legalmente, obbligatorio in tutti i casi previsti dal D.Lgs. 192/2005 e s.m.i.