Quanto Consuma Una Scaldabagno Elettrico

  1. Il Consumo Di Elettricità Di Uno Scaldabagno

Lo scaldabagno elettrico, uno degli elettrodomestici più comuni nelle abitazioni italiane, rappresenta una delle fonti principali di consumo elettrico in casa. Sebbene abbia un rendimento termico molto elevato, che si avvicina al 99%, il suo uso incide pesantemente sulla bolletta elettrica, in quanto l’elettricità è, a parità di calore prodotto, molto più costosa rispetto ad altre fonti energetiche come il gas metano o il pellet.

Un tipico scaldabagno elettrico per uso domestico ha una potenza di circa 1.000–1.500 W. Il suo funzionamento è semplice: riscalda l’acqua tramite una resistenza elettrica immersa nel serbatoio, mantenendo poi costante la temperatura grazie a un termostato che accende e spegne il riscaldamento in base alle esigenze.

Se un apparecchio da 1.000 W è acceso per 6 ore al giorno, consuma 6 kWh al giorno. Tuttavia, nella pratica, lo scaldabagno non rimane acceso in modo continuo: una volta raggiunta la temperatura impostata, si limita a intervenire a intermittenza per compensare le dispersioni termiche. Questo significa che il consumo reale giornaliero è mediamente compreso tra 1,5 e 3,5 kWh, a seconda della temperatura impostata, dell’isolamento del serbatoio, della quantità di acqua calda utilizzata e della temperatura dell’acqua in ingresso.

Facendo una stima media:

  • 2,5 kWh/giorno × 30 giorni = 75 kWh/mese
  • 75 kWh × 0,25 €/kWh (costo medio 2025) = 18,75 €/mese

Naturalmente, i consumi aumentano con il numero di persone in casa, con il tempo di permanenza dell’acqua calda nel boiler e con la stagione (d’inverno l’acqua in ingresso è più fredda, quindi lo scaldabagno lavora di più).

È bene ricordare che non esistono “sprechi” termici nella conversione elettricità-calore, ma è proprio il costo dell’energia elettrica il vero limite di efficienza economica dello scaldabagno elettrico.

 

  1. Come Ridurre I Consumi Di Uno Scaldabagno Elettrico

Per ridurre i consumi elettrici dello scaldabagno, si possono adottare diverse strategie, alcune delle quali molto semplici e poco costose. La gestione intelligente dell’uso dell’acqua calda e la manutenzione corretta dell’apparecchio consentono risparmi anche significativi, senza compromettere il comfort.

Isolare il boiler

Uno dei sistemi più efficaci per ridurre le dispersioni di calore è avvolgere il serbatoio con una copertura isolante. In commercio esistono apposite coperte termiche per boiler, che possono ridurre le dispersioni del 25-40%. Questo si traduce in minori accensioni del termostato e quindi in un minore consumo energetico giornaliero.

Abbassare la temperatura del termostato

Molti utenti regolano il termostato dello scaldabagno a temperature superiori al necessario (es. 70 °C), aumentando le dispersioni e i rischi di scottature. Una temperatura tra 50 e 55 °C è normalmente più che sufficiente per uso domestico e limita le perdite. A 60 °C si riduce il rischio di proliferazione della Legionella, ma è buona norma impostare questa temperatura solo in presenza di rischio (impianti centralizzati, accumuli grandi, lunghi periodi di inattività).

Usare un timer

Installare un timer meccanico o elettronico consente di programmare l’accensione dello scaldabagno solo negli orari effettivamente necessari. Ad esempio, accenderlo un’ora prima della doccia mattutina e spegnerlo subito dopo riduce notevolmente i tempi di funzionamento inutili.

Inoltre, nelle case con tariffa bioraria, può essere conveniente programmare il funzionamento dello scaldabagno durante le fasce orarie F2 o F3 (sera e weekend), in cui il costo dell’energia è ridotto.

Ridurre il consumo di acqua calda

  • Utilizzate soffioni doccia a basso consumo, che riducono il flusso a 6-8 litri/minuto contro i 12-15 litri dei modelli tradizionali.
  • Installate riduttori di flusso sui rubinetti, per tagliare i consumi di acqua calda fino al 40% senza compromettere il comfort.
  • Preferite docce brevi ai bagni in vasca: una doccia da 5 minuti consuma circa 25 litri di acqua calda, contro gli 80–100 litri necessari per una vasca piena.

Spegnere lo scaldabagno in caso di assenza

Se non siete in casa per più di 24 ore, spegnete lo scaldabagno o scollegatelo completamente. Non è utile mantenere l’acqua calda quando non la si usa: la perdita energetica è continua, anche se minima.

Pulizia e manutenzione

Il calcare si deposita sulla resistenza elettrica nel tempo, riducendone l’efficienza e aumentando i tempi di riscaldamento. Una pulizia periodica (ogni 1–2 anni) permette di mantenere in efficienza l’apparecchio, soprattutto nelle zone con acqua dura. Verificare anche il corretto funzionamento del termostato e della valvola di sicurezza.

 

  1. Come Stimare I Consumi Di Acqua Calda Di Una Famiglia

Per dimensionare correttamente uno scaldabagno e valutarne il consumo, è necessario stimare prima di tutto il fabbisogno di acqua calda della famiglia.

Consumo tipico per persona

  • Doccia di 5-6 minuti: 25–35 litri di acqua calda (a 38-40 °C)
  • Bagno in vasca: 80–100 litri
  • Lavaggio mani e viso: 3–5 litri
  • Lavaggio piatti a mano: 5–10 litri

Una famiglia di 4 persone che fa una doccia ciascuno al giorno consuma circa 100–140 litri di acqua calda al giorno, a cui si sommano i consumi per l’igiene quotidiana e per la cucina. Il fabbisogno giornaliero può quindi arrivare facilmente a 150–180 litri.

Dimensionamento del serbatoio

È importante che il serbatoio dello scaldabagno sia dimensionato non solo in base al numero di persone, ma anche in base al modo in cui si distribuiscono le richieste di acqua calda. Se più persone fanno la doccia nello stesso arco temporale (ad esempio al mattino), serve un serbatoio più capiente (es. 80–100 litri). Se invece le docce sono distribuite durante la giornata, può essere sufficiente un serbatoio da 50–60 litri, che si ricarica gradualmente.

Per le famiglie numerose, può essere vantaggioso installare due scaldabagni separati, uno per la cucina e uno per il bagno, ottimizzando tempi e consumi.

Influenza della temperatura dell’acqua in ingresso

In inverno, l’acqua in ingresso può scendere fino a 10 °C o meno, mentre d’estate può superare i 20 °C. La quantità di energia richiesta per portare l’acqua a 50–55 °C varia quindi significativamente.

Esempio:

  • Per riscaldare 1 litro d’acqua da 15 °C a 55 °C servono circa 0,046 kWh
  • Per 100 litri → 0,046 × 100 = 4,6 kWh

A 0,25 €/kWh, il costo per una doccia familiare (100 litri) è circa 1,15 €. Su base mensile, una famiglia potrebbe spendere 30–50 € solo per riscaldare l’acqua.

 

  1. Come Misurare Quanto Consuma Uno Scaldabagno

Il modo più preciso per valutare i consumi effettivi di uno scaldabagno è l’utilizzo di un misuratore di energia. Sebbene l’etichetta riporti la potenza nominale (es. 1.500 W), non è possibile sapere con esattezza quanto tempo rimane attiva la resistenza elettrica.

Uso del wattmetro da presa

Un comune wattmetro da 20–30 euro può essere inserito tra la presa di corrente e la spina dello scaldabagno. Questo dispositivo misura:

  • Potenza istantanea (W)
  • Energia assorbita (kWh) su base oraria, giornaliera o settimanale
  • Costo dell’energia (se inserito il prezzo €/kWh)

Lasciando il wattmetro collegato per 7–10 giorni si ottiene un valore medio affidabile del consumo quotidiano. In questo modo è anche possibile confrontare l’impatto di diverse regolazioni del termostato o l’uso di un timer.

Alternativa: prese smart Wi-Fi

Alcune prese intelligenti per impianti domotici permettono di controllare e monitorare il consumo via app. Offrono funzioni simili ai wattmetri tradizionali, ma permettono anche di accendere e spegnere l’apparecchio da remoto o programmare accensioni in base agli orari.

Questi dispositivi sono molto utili per l’ottimizzazione dell’uso elettrico, specialmente in case secondarie, abitazioni vacanza o residenze con tariffa bioraria.

 

  1. Etichetta Energetica, Tecnologie Alternative E Considerazioni Finali

Le nuove etichette energetiche

Dal marzo 2021, la nuova etichetta energetica europea ha introdotto una scala più rigorosa, da A a G, eliminando le precedenti A+, A++ e A+++. Gli scaldabagni elettrici sono oggi classificati in base al rendimento stagionale (ηwh) e alla capacità.

Un apparecchio con rendimento sopra l’85% può ottenere una classe energetica C o B. I migliori modelli di scaldabagni a pompa di calore, invece, raggiungono la classe A o superiore, grazie all’utilizzo di energia termica ambientale.

Scaldabagni a pompa di calore: un’alternativa più efficiente

Se si desidera un risparmio sostanziale e sostenibile nel tempo, vale la pena considerare la sostituzione dello scaldabagno elettrico tradizionale con uno a pompa di calore. Questi apparecchi, pur funzionando a elettricità, sfruttano il calore presente nell’aria per riscaldare l’acqua, con un rendimento energetico che può arrivare a 3–4 volte quello di una resistenza elettrica.

  • Consumo tipico: 1 kWh elettrico per produrre 3–4 kWh termici
  • Risparmio annuo: fino al 70% rispetto a uno scaldabagno tradizionale
  • Costo: da 800 a 1.500 € (detraibile con Bonus Casa 50% o Superbonus in determinate situazioni)

Incentivi disponibili

Ad oggi (2025), l’installazione di uno scaldabagno a pompa di calore beneficia della detrazione fiscale del 50% (Bonus Casa) se inserita in un intervento di ristrutturazione. In alcune regioni, sono attivi anche bandi locali o sconti in fattura. Gli apparecchi devono essere installati da ditte abilitate, con dichiarazione di conformità.

 

  1. Conclusioni: Quanto Consuma Uno Scaldabagno Elettrico E Come Ottimizzarlo

Uno scaldabagno elettrico può essere una soluzione semplice e affidabile per la produzione di acqua calda sanitaria, ma è importante conoscerne l’impatto reale sui consumi energetici della casa. Anche se efficiente dal punto di vista termodinamico, rimane un dispositivo costoso da alimentare rispetto a soluzioni più moderne o a combustibile fossile.

Per ridurre i consumi:

  • scegliete un modello adatto al vostro fabbisogno
  • isolatelo correttamente
  • regolatelo su temperature adeguate
  • programmatene l’accensione con un timer
  • fate manutenzione periodica
  • e valutate l’adozione di tecnologie alternative come le pompe di calore.

Infine, monitorare i consumi con un wattmetro vi consentirà di prendere decisioni più consapevoli e mirate per ridurre le spese energetiche mensili, migliorare il comfort e contribuire alla sostenibilità ambientale della vostra abitazione.