Quanto Costa Il Gasolio Per Autotrazione

1) Il Prezzo Del Gasolio Per Autotrazione: Tendenze Attuali E Fattori Di Influenza

Il prezzo del gasolio per autotrazione, negli ultimi anni, è diventato un tema centrale nel bilancio delle famiglie italiane, delle imprese di trasporto e di chi percorre lunghe tratte quotidianamente per lavoro. Mentre nel 2013 si parlava di 1,7-1,8 euro/litro, oggi – ad agosto 2025 – il prezzo alla pompa varia mediamente tra 1,75 e 1,95 euro/litro, ma con picchi che superano i 2 euro/litro in autostrada o in determinate aree del Centro e Nord Italia.

Questo tipo di gasolio, a bassissimo contenuto di zolfo (0,001% o 10 ppm), è classificato come gasolio per motori diesel ad accensione spontanea. Il prezzo è influenzato da diverse variabili, tra cui:

  • Il prezzo del petrolio greggio (che nel 2025 oscilla tra i 75 e i 90 dollari al barile);
  • Le accise statali, che in Italia rappresentano circa 60% del prezzo finale;
  • L’IVA al 22%, calcolata anche sull’accisa (meccanismo noto come “tassa sulla tassa”);
  • Le differenze regionali, dovute a logistica, concorrenza locale e presenza di pompe bianche;
  • Il tipo di punto vendita: i distributori autostradali e quelli dei grandi marchi sono più costosi rispetto alle pompe indipendenti.

L’Italia continua a essere tra i Paesi europei col prezzo del gasolio più alto, dopo solo la Svezia. Rispetto alla media dell’UE, il costo italiano è maggiore di circa 20-25 centesimi/litro, soprattutto a causa dell’imposizione fiscale elevata. Mentre alcuni Paesi membri, come la Germania, hanno ridotto temporaneamente le accise in tempi di crisi energetica, l’Italia le ha mantenute o solo parzialmente tagliate.

Per i trasportatori professionali, è possibile accedere al rimborso parziale delle accise tramite la cosiddetta “defiscalizzazione gasolio”, ma questa misura non è prevista per i consumatori privati, che devono quindi sopportare l’intero carico fiscale.

 

2) Auto Diesel: Vantaggi In Calo, Problemi In Aumento

Le auto diesel sono state a lungo sinonimo di risparmio nei consumi e durata nel tempo. Tuttavia, a partire dagli standard Euro 5 e successivi, sono stati introdotti dispositivi antiparticolato (FAP e DPF) per contenere le emissioni di PM10, rendendo l’uso cittadino di questi veicoli meno pratico e più costoso.

Nei cicli urbani, dove il motore lavora a basse temperature e per brevi tragitti, il filtro non riesce ad avviare la rigenerazione automatica. Il mancato completamento di questa fase provoca l’intasamento del filtro, con comparsa di spie sul cruscotto e necessità di interventi in officina, che possono comportare oltre 300 euro di spesa solo per la rigenerazione forzata e la sostituzione dell’olio.

Alcuni modelli diesel richiedono inoltre oli speciali a basso contenuto di ceneri, con cambi più frequenti e prezzi elevati (fino a 120 euro per il solo olio motore). Il rischio è che un diesel usato solo in città diventi nel tempo una fonte continua di manutenzioni impreviste.

Inoltre, i blocchi del traffico per inquinamento stanno colpendo sempre più frequentemente i veicoli diesel, anche recenti. In molte città italiane, come Milano, Torino e Roma, è già vietata la circolazione dei diesel Euro 3 e 4, mentre i divieti per gli Euro 5 sono previsti nei prossimi anni. Alcune regioni, come la Lombardia, stanno valutando il divieto per tutti i diesel entro il 2030.

Oltre a ciò, il valore residuo delle auto diesel sul mercato dell’usato è in calo. Molti automobilisti stanno optando per l’acquisto di auto ibride o a benzina, giudicate più affidabili in città, più longeve nei piccoli spostamenti e ormai quasi equivalenti in termini di consumi grazie ai nuovi motori mild hybrid.

 

3) L’Uso Del Biodiesel: Opportunità, Limiti E Compatibilità

Il biodiesel, prodotto da oli vegetali (colza, girasole, soia) o da oli esausti rigenerati, è un biocarburante rinnovabile che può essere miscelato con il gasolio fossile per alimentare i motori diesel convenzionali.

Le miscele più comuni sono:

  • B7: gasolio con il 7% di biodiesel – obbligatorio in tutta l’UE;
  • B10 o B20: più diffuse nei Paesi del Nord Europa;
  • B100: biodiesel puro, usato principalmente in flotte aziendali o veicoli adattati.

Il biodiesel ha caratteristiche chimico-fisiche diverse rispetto al gasolio fossile:

  • È più viscoso, il che può causare problemi su veicoli meno recenti non progettati per la miscela;
  • Ha proprietà solventi superiori, che possono intaccare guarnizioni, tubi e pompe del carburante in auto costruite prima degli anni ’90;
  • Ha un potere calorifico leggermente inferiore, quindi comporta un aumento minimo dei consumi (fino al 5%).

Nei veicoli moderni (dal 2000 in poi), l’uso di miscele fino a B20 è sicuro, mentre per il B100 è necessario un adeguamento dell’impianto di alimentazione. Il vantaggio principale è ambientale: il biodiesel riduce le emissioni nette di CO₂, è biodegradabile e non tossico, anche in caso di dispersione.

In Italia, l’uso del biodiesel è incentivato soprattutto nel settore dei trasporti pubblici, nella logistica e nel movimento terra, ma può essere acquistato anche da privati in alcune stazioni di rifornimento selezionate.

 

4) I Vantaggi Ambientali E Di Sicurezza Del Biodiesel

Rispetto al gasolio tradizionale, il biodiesel offre una serie di benefici ambientali e di sicurezza:

  • Ha un numero di cetano più alto (58-65 contro i 51-53 del gasolio), il che migliora la combustione e l’accensione nel motore;
  • Riduce le emissioni di PM10 fino al 65%, grazie alla combustione più pulita e priva di idrocarburi pesanti;
  • Non contiene zolfo, quindi nessuna emissione di SO₂, gas tossico e acidificante;
  • È biodegradabile: in caso di sversamento accidentale non inquina le falde acquifere né i terreni;
  • Ha un punto di infiammabilità superiore a 150°C, rendendolo molto più sicuro rispetto al gasolio, che ha il flash point a circa 64°C.

Dal punto di vista delle emissioni climalteranti, uno studio della Commissione Europea conferma che l’uso del biodiesel può abbattere del 78% le emissioni di CO₂ nette rispetto al gasolio fossile, considerando l’intero ciclo di vita (“well-to-wheel”).

Inoltre, non contenendo idrocarburi aromatici policiclici (noti per la loro tossicità e cancerogenicità), il biodiesel contribuisce alla qualità dell’aria nei centri urbani. Per questo, viene adottato da numerose aziende di trasporto pubblico (es. ATM Milano, GTT Torino) per alimentare autobus e mezzi operativi.

Va ricordato però che, per prestazioni ottimali e per evitare danni meccanici, il biodiesel deve rispettare la normativa europea EN 14214, che fissa requisiti su viscosità, acidità, contenuto d’acqua, punto di intasamento del filtro a freddo (CFPP) e altri parametri fondamentali.

 

5) Come Risparmiare Sul Gasolio: Dalla Scelta Del Distributore All’App

Oltre alla scelta del veicolo o del carburante, un aspetto fondamentale per risparmiare sul gasolio è il monitoraggio attivo dei prezzi alla pompa. Non tutti i distributori applicano gli stessi listini, anche a distanza di pochi chilometri.

Grazie a strumenti digitali e servizi online, oggi è possibile confrontare in tempo reale i prezzi del gasolio nella propria zona. Il portale ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (https://carburanti.mimit.gov.it) offre un motore di ricerca aggiornato, che mostra:

  • Prezzo per singolo carburante;
  • Nome del distributore;
  • Marchio (Esso, IP, Tamoil, Q8, ecc. o pompa bianca);
  • Indirizzo e posizione geografica;
  • Data e ora dell’ultimo aggiornamento.

A questi si affiancano applicazioni gratuite come Prezzi Benzina, Fuelio, Waze (con funzione community) o Google Maps, che offrono dati aggiornati grazie anche alle segnalazioni degli utenti.

Da queste piattaforme emerge chiaramente che:

  • Le pompe bianche (senza marchio o marchi indipendenti) sono mediamente 7-10 cent/litro più economiche;
  • I distributori delle grandi catene autostradali sono i più cari, con rincari che in alcuni casi superano i 30 cent/litro rispetto alla media urbana;
  • I self-service h24 spesso praticano prezzi inferiori rispetto a quelli serviti;
  • Le promozioni a tempo e i programmi fedeltà di alcuni marchi permettono ulteriori risparmi, anche fino a 10 euro a pieno.

Per chi percorre molti chilometri al mese, il risparmio può superare i 300 euro l’anno solo scegliendo con attenzione dove fare rifornimento. Alcuni portali consentono anche di ricevere notifiche quando un prezzo sotto soglia è rilevato nella zona preferita.

 

Conclusioni

Il gasolio per autotrazione, nonostante la crescente attenzione verso l’elettrico e l’ibrido, resta ancora uno dei carburanti più diffusi in Italia. Tuttavia, il suo prezzo elevato, le limitazioni normative nei centri urbani e i costi di gestione in continuo aumento stanno portando molti automobilisti a rivalutare le proprie scelte.

La tecnologia diesel si è evoluta, ma i suoi vantaggi economici si sono progressivamente ridotti, soprattutto in ambito urbano. In parallelo, il biodiesel rappresenta una soluzione più sostenibile, ma richiede adeguamenti tecnici e attenzione alla qualità del prodotto.

La conoscenza dei prezzi, la scelta oculata del distributore, l’uso di app e piattaforme online e una guida più razionale sono gli strumenti più efficaci per ridurre le spese, almeno nel breve termine.

In prospettiva, con la progressiva decarbonizzazione dei trasporti, sarà sempre più importante essere informati, flessibili e pronti a sperimentare carburanti alternativi, elettrificazione o sistemi ibridi, per contenere i costi e rispettare le nuove normative ambientali europee.