1. Composizione Di Una Bolletta Del Gas: Una Struttura Più Complessa Di Quanto Si Pensi
Quando si riceve la bolletta del gas, si è spesso portati a pensare che il costo che si paga sia esclusivamente legato al consumo diretto di gas naturale all’interno della propria abitazione. Tuttavia, la realtà è molto più articolata. La spesa per la materia prima gas rappresenta solo una parte dell’intero importo, e il suo peso può variare sensibilmente in funzione del mercato, del tipo di fornitura (libero o tutelato), del periodo dell’anno, e di eventuali fluttuazioni internazionali.
Per comprendere quanto incide la materia prima sulla bolletta del gas, occorre analizzare innanzitutto come questa bolletta è strutturata. Essa si compone generalmente di quattro macro-voci: spesa per la materia gas naturale, spesa per il trasporto e la gestione del contatore, oneri di sistema e imposte. Solamente la prima voce riguarda effettivamente il costo del gas consumato, mentre le altre tre rappresentano spese di tipo infrastrutturale, regolatorio o fiscale.
La spesa per la materia gas naturale include a sua volta due componenti: una legata alla quota energia, cioè al costo effettivo del gas acquistato sul mercato, e l’altra relativa ai servizi di vendita, ovvero i costi commerciali del fornitore (come gestione del cliente, fatturazione e servizio clienti). È proprio la quota energia a riflettere il costo della materia prima, intesa come il prezzo del metano acquistato dal fornitore sui mercati all’ingrosso. Tutto il resto della bolletta, per quanto spesso invisibile al consumatore, incide in modo rilevante sul totale da pagare.
Dunque, quando ci si chiede quanto si paga realmente per il gas che si consuma, la risposta va ben oltre la semplice lettura del prezzo al metro cubo. La parte legata alla materia prima può rappresentare, nei periodi di stabilità del mercato, tra il 30% e il 50% del totale della bolletta, ma in tempi di forti oscillazioni del mercato, come accaduto nel biennio 2021-2022, la sua incidenza può anche superare il 60%, influenzando pesantemente la spesa finale del consumatore.
2. Il Prezzo Della Materia Prima: Come Viene Stabilito E Da Cosa Dipende
Per capire perché la materia prima possa incidere così tanto sulla bolletta, bisogna comprendere da cosa dipende il suo prezzo. Il costo del gas naturale non è fisso: viene determinato in base alle quotazioni del mercato all’ingrosso, ovvero i mercati europei dove avviene l’acquisto e la vendita di grandi volumi di gas, come il TTF di Amsterdam o l’Italian PSV (Punto di Scambio Virtuale). Qui, le dinamiche di domanda e offerta stabiliscono un prezzo di riferimento, espresso generalmente in €/MWh o in €/Smc (standard metro cubo), che i fornitori utilizzano come base per le proprie offerte commerciali.
Fino al 2022, i clienti in mercato tutelato avevano un prezzo fissato trimestralmente da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), basato su previsioni del valore futuro del gas. Oggi invece, anche nel mercato tutelato, il prezzo della materia prima gas viene aggiornato mensilmente sulla base delle medie effettive di mercato. Questo approccio, introdotto per riflettere più fedelmente le dinamiche reali, rende la bolletta molto più sensibile a variazioni repentine delle quotazioni internazionali.
Le cause di queste variazioni sono molteplici. Gli eventi geopolitici, come conflitti nei paesi esportatori o crisi internazionali, possono ridurre la disponibilità di gas e far salire il prezzo. Anche le condizioni climatiche, come inverni rigidi o estati torride, aumentano la domanda per il riscaldamento o il raffrescamento degli ambienti, con impatti diretti sulle quotazioni. Infine, la disponibilità di infrastrutture di stoccaggio e trasporto (come gasdotti e impianti di rigassificazione) può influenzare i costi di approvvigionamento.
Nel caso italiano, la fine delle forniture dalla Russia ha avuto un impatto significativo: l’Italia ha dovuto diversificare le proprie fonti, importando più GNL (gas naturale liquefatto) e stipulando nuovi accordi con paesi africani o del Medio Oriente. Questa transizione, seppur necessaria, ha aumentato i costi, perché il GNL comporta spese più elevate rispetto al gas trasportato via pipeline.
Quando il prezzo del gas sui mercati cresce, la sua incidenza sulla bolletta aumenta in proporzione. Nel 2022, con picchi che hanno superato i 200 €/MWh, la componente materia prima è arrivata a pesare fino al 70% della bolletta complessiva, causando rincari anche del 100% rispetto all’anno precedente.
3. Differenze Tra Mercato Libero E Mercato Tutelato: L’Impatto Sulla Spesa Per La Materia Prima
Un altro elemento cruciale per determinare quanto incida la materia prima sulla bolletta del gas è il tipo di regime contrattuale a cui il cliente è sottoposto: mercato tutelato o mercato libero. Le differenze tra questi due modelli si riflettono direttamente sulla modalità di determinazione del prezzo della materia prima.
Nel mercato tutelato, come già accennato, il prezzo del gas viene aggiornato mensilmente da ARERA in base al valore effettivo del PSV. Questo significa che il consumatore paga un prezzo indicizzato, direttamente proporzionale all’andamento del mercato. In caso di ribassi, il vantaggio è immediato, ma in caso di rialzi, la bolletta può aumentare repentinamente, come si è visto nel recente passato.
Nel mercato libero, invece, i fornitori possono proporre offerte sia a prezzo variabile (indicizzato a un valore di riferimento come il PSV o il TTF), sia a prezzo bloccato, ovvero fisso per un periodo prestabilito, generalmente 12 o 24 mesi. In quest’ultimo caso, il cliente paga una tariffa costante indipendentemente dagli andamenti del mercato, con la possibilità di proteggersi dai rincari. Tuttavia, questa stabilità ha un costo: il prezzo bloccato è spesso superiore rispetto alla media dei prezzi spot del momento, proprio perché include un margine di rischio per il fornitore.
Dal punto di vista dell’incidenza della materia prima, nel mercato libero le offerte a prezzo fisso possono mantenere una certa stabilità sulla bolletta, rendendo meno percepibile l’oscillazione del gas sui mercati. Viceversa, con le offerte indicizzate o nel regime tutelato, la componente energia può diventare la voce predominante in bolletta, soprattutto quando il mercato è volatile.
Con l’abolizione prevista del servizio di tutela gas per i clienti domestici non vulnerabili entro gennaio 2024 (già avvenuta), la stragrande maggioranza dei consumatori italiani è ormai entrata nel mercato libero. Questo significa che l’incidenza della materia prima dipende oggi più che mai dalla scelta consapevole del contratto di fornitura e dalla tipologia di prezzo sottoscritto.
4. Perché La Materia Prima Incide Più D’Inverno E Meno D’Estate
Una delle variabili più sottovalutate che influenzano l’incidenza della materia prima nella bolletta del gas è la stagionalità. Il consumo domestico di gas è fortemente stagionale, con un picco evidente nei mesi invernali (da ottobre a marzo), quando il riscaldamento è in funzione, e un drastico calo durante l’estate.
Durante l’inverno, il volume di gas consumato può essere anche cinque volte superiore rispetto all’estate. In questi mesi, la parte variabile della bolletta – quella appunto legata al consumo e quindi alla materia prima – cresce in valore assoluto, mentre le componenti fisse (trasporto, oneri, accise) rimangono costanti o con variazioni minime. Questo fa sì che, nella percezione del cliente, sia proprio il prezzo del gas a gonfiare la bolletta, quando in realtà vi è anche un effetto dovuto al semplice aumento dei volumi consumati.
Va anche considerato che, durante l’inverno, la domanda complessiva di gas a livello europeo aumenta, spingendo verso l’alto le quotazioni dei mercati all’ingrosso. Questo doppio effetto – più consumi e prezzi più alti – rende la componente materia prima particolarmente incisiva proprio quando si utilizza più gas.
All’opposto, durante i mesi estivi, sebbene il prezzo del gas possa anche salire per esigenze di stoccaggio in previsione dell’inverno successivo, i consumi domestici tendono a essere minimi, soprattutto per chi non utilizza il gas per l’acqua calda sanitaria o per cucinare. In questi casi, il peso della materia prima si riduce sia in termini relativi che assoluti, e la bolletta può apparire più equilibrata.
Questo andamento stagionale rende difficile comparare le bollette su base mensile senza tenere conto delle variabili climatiche, ed è il motivo per cui molti fornitori propongono piani di pagamento a rate costanti o formule di “spesa mensile stimata”, che livellano i picchi invernali, ma non eliminano l’impatto reale della componente energia.
5. Strategie Per Limitare L’Impatto Della Materia Prima Sulla Bolletta
Alla luce di quanto detto, appare evidente che l’incidenza della materia prima sulla bolletta del gas può essere molto significativa e, soprattutto, imprevedibile. Tuttavia, esistono alcune strategie che i consumatori possono adottare per ridurre questo impatto o almeno gestirlo con maggiore consapevolezza.
Una delle prime leve è la scelta del tipo di contratto. In presenza di un mercato instabile, le offerte a prezzo fisso possono rappresentare una tutela contro impennate improvvise. Al contrario, nei momenti di ribasso dei mercati, optare per un’offerta indicizzata consente di approfittare dei benefici immediati. L’importante è monitorare regolarmente le condizioni economiche del proprio fornitore e non restare vincolati a offerte obsolete o svantaggiose.
Dal punto di vista del consumo, la riqualificazione energetica degli edifici incide direttamente sulla quantità di gas richiesta per il riscaldamento. Interventi come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, o l’installazione di una caldaia a condensazione possono abbattere la richiesta di energia anche del 30-40%, riducendo proporzionalmente il peso della materia prima nella bolletta.
Anche l’adozione di tecnologie alternative, come le pompe di calore o i sistemi ibridi, può contribuire a ridurre il consumo di gas, in favore di una maggiore elettrificazione del fabbisogno energetico domestico. In questo modo, si riduce la dipendenza da una materia prima soggetta a forte volatilità, sfruttando invece le rinnovabili o fonti più stabili.
Infine, la corretta gestione quotidiana degli impianti – evitando sprechi, regolando bene la temperatura interna, utilizzando cronotermostati intelligenti – può fare la differenza. Ridurre anche solo di 1 °C la temperatura di casa può portare a un risparmio del 5-7% sul consumo di gas, incidendo direttamente sulla componente energia della bolletta.