1. I Due Modi Per Scaldare L’acqua Sanitaria
La produzione di acqua calda sanitaria (ACS) è una delle principali voci di consumo energetico nelle abitazioni, e la scelta tra sistemi istantanei e sistemi ad accumulo rappresenta un bivio importante in fase di progettazione o sostituzione dell’impianto.
I sistemi istantanei, come scaldabagni a gas istantanei o caldaie a gas a produzione istantanea, scaldano l’acqua solo al momento del bisogno, quando si apre un rubinetto. Il vantaggio principale è l’assenza di perdite di accumulo: non essendoci serbatoio, non ci sono dispersioni termiche, e l’energia viene impiegata solo nel momento in cui serve. Questo li rende particolarmente adatti in ambienti piccoli, seconde case, o abitazioni con un utilizzo discontinuo dell’acqua calda.
I sistemi ad accumulo, invece, conservano l’acqua calda in un serbatoio coibentato che viene mantenuto a una temperatura costante. Ne sono un esempio i classici scaldabagni a gas ad accumulo, le caldaie combinate con boiler, oppure le pompe di calore per ACS con accumulo. Questo sistema garantisce una maggiore disponibilità immediata di acqua calda, ma al prezzo di dispersioni termiche maggiori e di un ingombro superiore.
È importante chiarire un punto: utilizzare scaldabagni a gas ad accumulo non è sempre una scelta efficiente, specie in piccoli appartamenti o in assenza di elevate richieste simultanee. Il gas ha infatti il vantaggio di riscaldare l’acqua molto velocemente, rendendo spesso inutile accumularla. Inoltre, nei serbatoi ad accumulo, l’acqua va mantenuta a temperature sufficientemente elevate (almeno 60°C) per prevenire rischi microbiologici, in particolare la Legionella pneumophila, che si sviluppa facilmente tra 25°C e 50°C.
Un altro limite dei sistemi ad accumulo è che, se sottodimensionati, esauriscono l’acqua calda troppo in fretta nei momenti di punta (ad esempio quando si fa la doccia mentre lavano contemporaneamente lavastoviglie e lavatrice).
Infine, bisogna considerare l’aspetto dell’ingombro: un sistema ad accumulo occupa più spazio e richiede spesso installazioni murali o a basamento, mentre uno scaldabagno istantaneo può essere installato facilmente anche in piccoli vani o all’esterno (se protetto dal gelo).
2. Le Caldaie A Produzione Istantanea E Quelle Ad Accumulo
Quando una caldaia serve sia al riscaldamento sia alla produzione di acqua calda sanitaria, si parla di caldaie combinate. Esistono due tipologie principali:
- Caldaia a produzione istantanea: l’acqua viene riscaldata al momento del prelievo, facendo passare il flusso direttamente attraverso uno scambiatore di calore. Questo sistema è efficiente dal punto di vista energetico e ideale per abitazioni con richieste moderate e non simultanee.
- Caldaia ad accumulo: è dotata di un boiler interno, che può variare da 40 a 200 litri. Il vantaggio principale è la capacità di sostenere prelievi simultanei o intensi, ad esempio in abitazioni con più bagni, vasche idromassaggio, docce di grandi dimensioni o gruppi familiari numerosi.
La produzione istantanea ha come limite la portata: una caldaia da 24 kW può generalmente produrre circa 11-12 litri/minuto a 35°C di delta termico. In inverno, con acqua in ingresso più fredda, la quantità effettiva si riduce. Una caldaia ad accumulo, invece, può superare anche i 20 litri/minuto nei primi minuti, attingendo direttamente dal serbatoio.
Inoltre, con la produzione istantanea può verificarsi una fluttuazione della temperatura durante la doccia, specie quando altri rubinetti vengono aperti. Le caldaie ad accumulo offrono una temperatura più stabile, elemento molto apprezzato in termini di comfort.
È utile ricordare che i tempi di riscaldamento dell’acqua in una caldaia ad accumulo sono molto contenuti: si parla di circa 10-15 minuti per portare l’acqua a temperatura, contro le 2-3 ore di uno scaldabagno elettrico tradizionale.
Nel 2025, le caldaie a condensazione sono ormai obbligatorie (come da Regolamento UE n. 813/2013) e rappresentano lo standard anche per le versioni con accumulo. I modelli combinati a condensazione possono essere molto efficienti e adatti anche all’integrazione con impianti solari termici, grazie alla presenza di doppie serpentine o circuiti separati.
3. I Vantaggi Dei Serbatoi Di Accumulo Per Le Caldaie A Gas
I serbatoi di accumulo (boiler) abbinati alle caldaie a gas apportano numerosi benefici, in particolare quando si vogliono ottimizzare le prestazioni dell’impianto sanitario.
Innanzitutto, un boiler permette di affrontare i picchi di prelievo con maggiore tranquillità. Ad esempio, una caldaia da 28 kW è in grado di produrre in continuo circa 13 litri/minuto. Se abbinata a un serbatoio da 50 litri, la portata disponibile nei primi minuti può arrivare a 17 litri/minuto, un incremento importante per chi ha più bagni o utilizzi contemporanei. Questo significa ottenere le stesse prestazioni di una caldaia del 30% più potente, senza aumentare il carico sul generatore.
Inoltre, i boiler migliorano la stabilità della temperatura dell’acqua. Un’erogazione costante e uniforme è particolarmente importante per il comfort della doccia, specie nei mesi freddi. Questo vantaggio si mantiene anche nelle stagioni di transizione, quando la caldaia funziona a carico parziale.
I serbatoi possono essere:
- A muro o a basamento, in base allo spazio disponibile
- Verticali o orizzontali, con capacità da 40 a oltre 200 litri
- Con scambiatori a piastre o serpentine, per ottimizzare lo scambio termico
Alcuni modelli integrano resistenze elettriche che possono essere utilizzate in caso di guasto della caldaia o per sfruttare eventuale energia in eccesso da impianti fotovoltaici.
Un ulteriore vantaggio dei serbatoi è che riducendo i cicli di accensione e spegnimento della caldaia, ne aumentano la durata nel tempo e ne abbassano i consumi. Le caldaie, infatti, lavorano al massimo rendimento se mantenute in funzione continua e a temperatura stabile, cosa che un accumulo permette di ottenere.
Infine, alcuni sistemi sono predisposti per la recuperazione termica da impianti solari termici, e quindi già pronti per eventuali integrazioni future.
4. I Serbatoi Di Accumulo “Combinati” Riscaldamento + ACS
I serbatoi combinati, o accumulatori multienergia, rappresentano una delle soluzioni più avanzate e versatili oggi disponibili. Si tratta di dispositivi progettati per fornire sia acqua calda sanitaria sia calore per l’impianto di riscaldamento, integrando più fonti di energia.
La struttura di questi serbatoi è caratterizzata da:
- Scambiatori interni (a piastre o serpentine) per la produzione istantanea di ACS, che evitano ristagni e riducono il rischio di legionella
- Serpentine multiple per ricevere calore da più fonti (caldaia, pompa di calore, solare termico…)
- Tecnologia di stratificazione, che mantiene zone a temperatura differenziata, ottimizzando il rendimento
- Coibentazione ad alta densità, che minimizza le dispersioni
I serbatoi combinati sono ideali negli impianti che prevedono integrazione tra fonti tradizionali e rinnovabili, come:
- Caldaie a gas o gasolio
- Stufe o caldaie a pellet
- Pompe di calore aria-acqua o geotermiche
- Collettori solari termici
In particolare, con l’adozione di una pompa di calore, che ha un rendimento ottimale a basse temperature, il serbatoio combinato consente di accumulare calore in momenti di bassa richiesta e distribuirlo nelle ore serali o notturne, migliorando i consumi elettrici e riducendo i costi in bolletta.
Un sistema ben progettato può anche sfruttare il calore in eccesso prodotto dal fotovoltaico (tramite resistenza elettrica integrata) e contribuire all’autoconsumo.
Dal punto di vista normativo, i serbatoi combinati sono incentivabili attraverso Conto Termico 2.0 o detrazioni fiscali al 50% o 65%, a seconda della configurazione impiantistica e della fonte rinnovabile abbinata.
5. Dimensionamento Del Serbatoio Di Accumulo Per L’acqua Calda Sanitaria
Il corretto dimensionamento di un serbatoio di accumulo per l’ACS è fondamentale per garantire un buon livello di comfort e per evitare sovra o sottodimensionamenti.
Si può ricorrere a formule semplificate, oppure a software di simulazione che tengono conto di:
- Consumo medio giornaliero e di punta
- Numero di utenti e apparecchi sanitari presenti
- Delta termico tra acqua di rete e temperatura desiderata
- Caratteristiche del generatore e delle fonti energetiche disponibili
Indicativamente, per un’abitazione da 3-4 persone, un accumulo da 80-100 litri è sufficiente. Se si prevedono più bagni, idromassaggi, vasche o usi simultanei, si può salire fino a 150-200 litri.
Il consumo tipico per utilizzo è:
- Vasca da bagno: 100-120 litri
- Doccia: 50-60 litri
- Lavabo: 10-12 litri
- Bidet: 8-10 litri
- Lavello cucina: 15-20 litri
Nel caso di integrazione con solare termico, la capacità del serbatoio dovrebbe essere di almeno 50 litri per ogni mq di pannello solare installato.
Per impianti ibridi o ad alta efficienza, è preferibile un serbatoio stratificato, che permette di prelevare solo l’acqua realmente necessaria alla temperatura desiderata, senza mescolare i vari strati di temperatura.
Esistono online diversi tool gratuiti che consentono di stimare rapidamente il volume corretto di accumulo, anche in funzione delle abitudini di consumo e delle temperature locali.