Si Possono Usare Materiali Isolanti Termici Riciclati (Per Esempio EPS Riciclato)?

  1. Introduzione: isolamento termico e sostenibilità 

Negli ultimi anni il concetto di isolamento termico non è più legato soltanto alla riduzione dei consumi energetici, ma è diventato parte integrante di una strategia più ampia di sostenibilità ambientale. La crescente urgenza di ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio, responsabile di una quota significativa delle emissioni di CO₂, ha portato a un ripensamento profondo dei materiali da costruzione.

In questo contesto si inserisce la questione dei materiali isolanti riciclati, tra cui l’EPS riciclato (polistirene espanso), il quale rappresenta uno degli esempi più interessanti di economia circolare applicata all’edilizia. Questo materiale, ampiamente utilizzato negli ultimi decenni per le sue eccellenti proprietà termiche, è oggi oggetto di processi innovativi di recupero e riutilizzo, che consentono di prolungarne il ciclo di vita e ridurre il conferimento in discarica.

La domanda che molti progettisti e proprietari di immobili si pongono è duplice: si possono usare materiali isolanti termici riciclati? E se sì, quali sono le prestazioni, i vantaggi e le eventuali limitazioni rispetto ai materiali nuovi? La risposta, come vedremo, è positiva, ma richiede una valutazione attenta di norme, prestazioni e contesto di utilizzo.

In Italia, dal 2024, la normativa si è ulteriormente evoluta in recepimento della nuova Direttiva Europea EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), la quale non solo incentiva l’efficienza energetica, ma promuove attivamente il riuso e riciclo dei materiali in edilizia. Questo significa che, oggi più che mai, l’uso di isolanti riciclati è non solo possibile, ma anche favorito da un quadro legislativo che ne riconosce il valore ambientale.

 

  1. Che cosa si intende per materiale isolante riciclato

Per comprendere il significato e le potenzialità dei materiali isolanti riciclati, è importante partire da una definizione chiara. Con il termine isolante riciclato si indica un prodotto che deriva dal recupero di materiali già utilizzati in precedenza, i quali vengono trattati per poter essere reimpiegati in nuove applicazioni senza perdere, o riducendo in minima parte, le proprie caratteristiche di isolamento.

Nel caso dell’EPS riciclato, il processo tipico prevede la raccolta di scarti di produzione o di demolizione, la loro triturazione e, in alcuni casi, la re-espansione o il re-incollaggio in blocchi o pannelli. I moderni impianti di riciclo sono in grado di eliminare impurità, polveri e residui di altri materiali, restituendo un prodotto pulito e omogeneo.

Dal punto di vista tecnico, il potere isolante dell’EPS riciclato è molto vicino a quello del materiale vergine. La conducibilità termica (λ), che per l’EPS nuovo di qualità standard si aggira intorno a 0,035 – 0,038 W/mK, rimane in valori molto simili anche nel prodotto riciclato, con scostamenti minimi se il processo di recupero è ben gestito. Questo significa che, in molti casi, l’isolante riciclato può essere utilizzato senza modificare in modo sostanziale lo spessore richiesto dai calcoli di trasmittanza termica.

Un aspetto interessante è che l’EPS, essendo un materiale inerte, non si degrada facilmente nel tempo. Ciò lo rende particolarmente adatto al recupero e alla trasformazione in nuovi pannelli isolanti. La vera differenza rispetto ad altri materiali è che l’EPS riciclato può provenire sia da pre-consumo (scarti industriali mai utilizzati) sia da post-consumo (materiale proveniente da edifici demoliti o ristrutturati), e le prestazioni finali dipendono in gran parte dalla qualità di questa filiera.

 

  1. Normative, certificazioni e incentivi per l’uso di isolanti riciclati

Uno degli ostacoli storici all’uso dei materiali isolanti riciclati è stato di natura normativa. In passato, molti capitolati di appalto pubblici e privati specificavano esclusivamente materiali “vergini” o di “prima scelta”, rendendo difficile l’inserimento di prodotti derivati dal riciclo. Tuttavia, dal 2023-2025, la situazione è cambiata in modo significativo.

Oggi, la normativa italiana ed europea favorisce esplicitamente l’uso di materiali da costruzione con contenuto riciclato. In Italia, il Decreto CAM Edilizia (Criteri Ambientali Minimi) aggiornato nel 2024 stabilisce che, per gli appalti pubblici, una percentuale minima di materiali utilizzati deve provenire da riciclo o riuso, inclusi i materiali isolanti. Questo si applica non solo alle nuove costruzioni, ma anche agli interventi di riqualificazione energetica.

Dal punto di vista delle certificazioni, un isolante riciclato può ottenere marcatura CE come qualsiasi altro prodotto, a condizione che superi le prove previste dalla norma EN 13163 per l’EPS. Inoltre, la certificazione EPD (Environmental Product Declaration) diventa sempre più importante per dimostrare le prestazioni ambientali del materiale, e molti produttori di EPS riciclato hanno già ottenuto tale attestazione.

Per quanto riguarda gli incentivi economici, nel 2025 in Italia sono ancora attivi vari strumenti di agevolazione per l’isolamento termico, anche se il Superbonus è stato ridimensionato. Le detrazioni più diffuse sono:

  • Ecobonus 65% per interventi di efficientamento energetico, valido anche per isolanti riciclati purché certificati.
  • Bonus ristrutturazione 50%, utilizzabile per lavori che includono l’isolamento con materiali riciclati.
  • Credito d’imposta per investimenti green per le imprese, che può coprire anche l’acquisto di materiali da riciclo.

Il quadro normativo è quindi favorevole: non solo è possibile usare materiali isolanti riciclati, ma in molti casi si ottiene un punteggio più alto in gare e certificazioni di sostenibilità (come LEED o BREEAM) proprio grazie al loro impiego.

 

  1. Prestazioni tecniche e aspetti applicativi

L’uso dell’EPS riciclato e di altri isolanti simili non deve essere considerato un compromesso tecnico. Al contrario, in numerose applicazioni i risultati sono paragonabili a quelli dei materiali nuovi, a patto che il processo di riciclo sia di qualità.

Dal punto di vista della conducibilità termica, come accennato, le differenze rispetto al materiale vergine sono minime. La resistenza meccanica (espressa in kPa) può invece variare leggermente, soprattutto se il riciclo utilizza scarti molto eterogenei. Per questo motivo, in applicazioni che richiedono alte prestazioni meccaniche (ad esempio, isolamento sotto pavimentazioni carrabili o sotto platee di fondazione) è opportuno verificare le schede tecniche del prodotto.

Un altro aspetto fondamentale è la durabilità: studi condotti su pannelli di EPS recuperati dopo decenni di utilizzo mostrano che le proprietà isolanti restano sostanzialmente inalterate. L’inerzia chimica dell’EPS, che lo rende resistente a muffe, batteri e degrado, gioca un ruolo chiave in questo risultato.

L’applicazione dell’EPS riciclato è simile a quella del materiale nuovo: può essere utilizzato per cappotti termici, isolamento interno, isolamento di coperture, sottopavimenti, riempimenti leggeri e sistemi a secco. Un’attenzione particolare va posta nel caso dei cappotti esterni, dove la qualità dell’incollaggio e la planarità dei pannelli sono fondamentali per evitare ponti termici e difetti estetici.

Dal punto di vista ambientale, l’uso dell’EPS riciclato riduce sensibilmente l’impronta di carbonio del materiale. Secondo valutazioni LCA (Life Cycle Assessment), il risparmio di energia primaria non rinnovabile rispetto all’EPS vergine può superare il 50%, e le emissioni di CO₂ equivalente si riducono in proporzione.

 

  1. Vantaggi, limiti e prospettive future

L’adozione di materiali isolanti riciclati, e in particolare dell’EPS riciclato, offre numerosi vantaggi: riduzione dell’impatto ambientale, risparmio di risorse, valorizzazione degli scarti e, in molti casi, anche un costo inferiore rispetto al materiale nuovo. Inoltre, l’uso di materiali riciclati contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di economia circolare fissati dall’Unione Europea.

Tuttavia, non mancano i limiti: la disponibilità di EPS riciclato di alta qualità può essere disomogenea a livello territoriale, e il costo di lavorazione talvolta può annullare parte del risparmio economico. Inoltre, la percezione del materiale riciclato come “meno performante” è ancora diffusa tra alcuni progettisti e committenti, nonostante le prove dimostrino il contrario.

Guardando al futuro, si può prevedere una crescita significativa di questo settore. L’implementazione capillare di impianti di riciclo locale, l’adozione di sistemi di tracciabilità dei materiali e l’integrazione con altre tecnologie (come i pannelli isolanti ibridi) renderanno l’uso di EPS riciclato ancora più diffuso. Entro il 2030, la normativa europea potrebbe persino rendere obbligatoria una percentuale minima di contenuto riciclato nei materiali isolanti utilizzati in edilizia.

La combinazione di innovazione tecnologica e politiche ambientali sta dunque spingendo verso un’edilizia in cui il riciclo non sarà più un’opzione, ma una prassi consolidata, capace di coniugare efficienza energetica, sostenibilità e competitività economica.