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1) L'ILLUMINAZIONE "INTELLIGENTE"

L'illuminazione è uno dei tanti versanti su cui si può conseguire un interessante risparmio energetico, sia nelle nostre case che negli ambienti di lavoro o di altro tipo. Il consumo elettrico di un sistema di illuminazione, infatti, dipende sia dal tipo che dal numero di lampade utilizzate. Pertanto, già solo agendo su questi due fattori - ad es. sostituendo le vecchie lampadine a incandescenza con lampade "a basso consumo" ed ottimizzando la collocazione delle lampadine stesse - è possibile ottenere un'effettiva riduzione della bolletta elettrica, o almeno di quella sua componente che è rappresentata, appunto, dall'illuminazione: tanto per dare un'idea, le lampadine a risparmio energetico assicurano un risparmio medio del 70%-80%. Per ridurre ulteriormente il consumo di elettricità dalla rete dovuto all'illuminazione si possono adottare altri accorgimenti: ad es., dipingere le pareti con colori chiari in modo da sfruttare la luce riflessa, usare maggiormente la luce del Sole, prelevare energia da pannelli fotovoltaici, etc. 






2) AL BANDO LE LAMPADINE A INCANDESCENZA

Le classiche lampadine elettriche, derivate dall'idea originale di Edison del 1878, sono ad incandescenza, ovvero hanno un filamento interno al tungsteno che, percorso da corrente, si riscalda per effetto Joule diventando incandescente ed illuminando per irraggiamento la zona circostante. Queste lampadine sono ormai considerate di vecchia concezione, poiché consumano molta corrente, e devono essere sostituite con una certa frequenza, avendo una vita media di circa 1.000 ore di funzionamento, poiché dopo tale tempo il filamento si è assottigliato a tal punto da spezzarsi. In compenso, hanno il pregio di costare poco (generalmente meno di 1 euro). Entro settembre 2012, tutte le vecchie lampadine a incandescenza saranno messe al bando in tutta l'Unione Europea per fare spazio a quelle a minor consumo energetico, con la sola eccezione delle lampadine per usi specifici (ad es. frigo, forno, etc.), ma già oggi è vietata la produzione delle lampadine di potenza 60W, 75W e 100W.




3) LE LAMPADINE FLUORESCENTI COMPATTE

Le cosiddette lampadine fluorescenti compatte (LFC) - note anche come "lampadine a basso consumo energetico" - si trovano sul mercato già da diversi anni e (in parte erroneamente) vengono da molti considerate i sostituti ideali di quelle a incandescenza: infatti, pur essendo più costose (possono raggiungere anche i 20 euro) delle lampade a incandescenza, hanno il pregio di durare molto più a lungo (circa 10-12 volte di più) e di consumare molta meno energia elettrica (fino al 75% in meno). Perciò, il loro pregio, più che dall'elevata durata (che di fatto semplicemente compensa il costo assai più elevato rispetto alle lampadine a incandescenza), è rappresentato soprattutto dal basso consumo di elettricità. Una caratteristica importante di questo tipo di lampadine è la loro "accensione ritardata" a causa del lento riscaldamento, che le rende adatte ad un uso non in stanze di passaggio, ma dove la luce sta accesa per molto tempo in modo continuo: ad es., per una casa, in cucina, sala da pranzo, salotto, etc.




4) LAMPADE A BASSO CONSUMO, MA PERICOLOSE

Non sempre, purtroppo, ciò che consideriamo "progresso" costituisce un reale miglioramento. Non tutti sanno che le lampadine fluorescenti compatte possono provocare gravi danni, specie (ma non solo) alle persone affette da lupus, forme di dermatite o eczema, autismo, epilessia, emicrania, etc. Infatti, tali lampadine, oltre ad avere una luce tremolante che può provocare mal di testa, presentano tre problemi: (1) le radiazioni elettromagnetiche: generano potenti campi elettromagnetici fino a un metro di distanza ma in grado di propagarsi attraverso i cavi in tutta l'abitazione, aumentando - secondo uno studio dell'American Journal of Industrial Medicine - di ben 5 volte il rischio di cancro; (2) il mercurio: contengono fino a 5 mg di questo elemento, una quantità pericolosa se la lampadina si rompe ed i vapori si diffondono; (3) le radiazioni ultraviolette: se non schermate da un "doppio guscio", emettono radiazioni UV-B e UV-C, aumentando di un fattore elevato il rischio di tumori della pelle e di cataratta agli occhi.






5) UNA VALIDA ALTERNATIVA: L'ILLUMINAZIONE A LED

Negli ultimissimi anni i LED (Light Emitting Diode), già usati da tempo come "spie" colorate nei più svariati apparecchi elettronici, grazie ai notevoli progressi in campo tecnologico hanno avuto un'ampia diffusione nell'illuminazione (pubblica, delle auto, nei megaschermi, etc.), e non solo per il fatto che possono produrre luce in vari colori oltre che bianco ghiaccio (led ultrawhite). Essi, infatti, risultano superiori agli altri tipi di illuminazione perché sono caratterizzati da una grande affidabilità, un'elevata efficienza e una lunghissima durata. I led di ultima generazione, oltre ad avere una grande robustezza agli urti e alle vibrazioni ed un'accensione istantanea, sono molto più luminosi delle lampadine a incandescenza - ma consumano 7-10 volte meno a parità di luce prodotta - e sono più efficienti di tutti gli altri tipi di lampadine. Lo svantaggio è che forniscono una luce direzionale e concentrata, e inoltre non possono essere impiegati dove serve una luce molto intensa concentrata su una piccola superficie.




6) LE LAMPADINE ALOGENE ED AL SODIO

Oltre ai led e alle lampadine fluorescenti compatte - che sono sostanzialmente delle "lampade al neon" di ingombro ridotto, anche se in realtà non usano il neon - per l'illuminazione vengono usate anche due altri tipi di lampadine: le alogene e quelle al sodio. Le lampadine alogene sono lampadine a incandescenza, sebbene più efficienti e di durata doppia, per cui hanno un consumo energetico piuttosto elevato e sono sconsigliabili. La lampadine al sodio, invece, sono lampadine basate sulla scarica elettrica in un gas (come, del resto, le lampade fluorescenti tradizionali - cioè i "neon" - e quelle compatte), che in questo caso è il sodio, le cui tipiche radiazioni sono di colore giallo. Tali lampadine consentono di risparmiare fino al 90% di energia elettrica rispetto a quelle a incandescenza, avendo un'efficienza circa 10 volte più alta, e sono utilizzabili in tutti i posti in cui è tollerabile una luce di colore giallo, per cui risultano ottime per l'illuminazione in esterno: giardini, strade, parcheggi, terrazze, etc.




7) IL FUTURO DEL BASSO CONSUMO: GLI "OLED"

La tecnologia per l'illuminazione a basso consumo cui si sta lavorando, e che nel futuro potrebbe diventare quella predominante, si basa su materiali plastici polimerici in grado di emettere luce per elettroluminescenza se attraversati da una corrente elettrica. Una classe particolare di questi materiali sono i cosiddetti "Diodi Organici a Emissione di Luce" (OLED), in cui lo strato elettroluminescente che emette la luce è costituito da materiale organico - cioè basato sul carbonio - inserito fra due elettrodi, almeno uno dei quali è di solito trasparente. I principali vantaggi risiedono nella loro economicità, nel buon rendimento e nella lavorabilità in fogli di forma arbitraria. Potrebbero, ad es., tappezzare il soffitto generando una luce diffusa, non abbagliante e senza ombre. Con questa tecnologia si riuscirebbe a convertire in luce oltre il 70% dell'energia elettrica che si consuma, mentre le tradizionali lampadine a incandescenza convertono solo il 5%, le lampadine fluorescenti il 25% ed i normali led il 50%.

Tecnologia di illuminazione	Efficienza di conversione dell'energia in luce
Lampadine a incandescenza	5%
Lampadine fluorescenti	25%
Led	50%
OLED	>70%

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